Ritorniamo ancora con più energia e maggiore determinazione sul tema riguardante la “Curvatura sportiva” e lo facciamo anticipando che l’Istituto Comprensivo di Lugagnano di Sona (VR) organizza il primo “Collegiale a curvatura sportiva” con 6 sport (pesistica, rugby, baseball, karate, arrampicata, triathlon) e oltre 160 studenti. Nel corso della due giorni, il 17 e il 18 febbraio 2023, una tavola rotonda e una conferenza sul tema “Primo ciclo: quale Orizzonte per le scuole a indirizzo sportivo?”.
La tavola rotonda si terrà presso la sala conferenza Payanini center di Lugagnano di Sona. Ma in attesa dell’evento e forti degli strumenti che abbiamo fornito ai numerosissimi lettori con i precedenti articoli abbiamo ritenuto interessante che sul tema intervenissero un’alunna e una docente. L’alunna che abbiamo intervistato è Alice Begnini che frequenta la classe prima, sezione B, della Scuola secondaria di I grado “Anna Frank” appartenente all’Istituto Comprensivo di Lugagnano di Sona (VR) diretto, con una professionalità impeccabile e una classe eccezionale, dalla dirigente scolastico Prof.ssa Elisabeth Piras Trombi Abibatu. Ospite del nostro quotidiano anche la Professoressa Lucia Marchetti alla quale abbiamo affidato il compito di traghettarci in questo strepitoso mondo che è lo sport nelle nostre scuole e, in special modo, al primo grado della Secondaria. Abbiamo voluto sentire prima le impressione della studentessa a cui affidare l’incarico di fare da apripista ai tanti giovanissimi e giovani che vorrebbero, anche nella loro città, una curvatura sportiva di quella che è la Secondaria di I grado.
Anni di studio e di sport, partendo dalla scuola dell’obbligo. Alice, perché impegnarsi in questo progetto di vita?
«Trovare tempo per praticare sport e dedicarsi allo studio è fondamentale. Il mio obbiettivo è migliorarmi costantemente in queste due attività per la mia crescita».
Spesso, Alice, c’è di fondo una grande passione per uno sport in particolare. Hai scelto la curvatura sportiva per quale ragione?
«Amo l’acqua e ho una grande passione per il nuoto. Mi sono iscritta alla curvatura sportiva ad anno iniziato, quando ho capito la varietà di sport che avrei potuto conoscere e praticare. Mi sono fatta trasportare dall’entusiasmo della mia insegnate».
La nostra formazione passa da numerosi valori che lo sport insegna a tutti i livelli. C’è anche stata, anche in te Alice, questa considerazione quando hai scelto la curvatura sportiva della scuola media?
«Ho iniziato da poco a praticare atletica leggera e sono scout da alcuni anni. Da queste attività sto imparando a migliorarmi mentalmente e fisicamente cercando di divertirmi. A poco a poco apprendo nuovi valori e principi».
Quali sport pratichi, Alice, nella tua scuola? Solo sport tradizionali?
«Fino ad ora abbiamo praticato pallamano, arrampicata sportiva e Karate che a mio avviso non rientrano negli sport tradizionali. Non vedo l’ora di impararne altri: inizieremo nel secondo quadrimestre nuoto e baseball».
Alice, per concludere, quando parli con i tuoi coetanei, ti senti un po’ diversa? Avverti che qualcosa sia davvero cambiata nella tua vita da quando scandisci le tue giornate con più sport?
«Avendo preso l’impegno con scautismo e atletica leggera ho riorganizzato i miei pomeriggi per mantenere un buon livello scolastico, sento inoltre di avere più energia fisica e mentale».
La professoressa Lucia Marchettia, Coordinatrice del Centro Sportivo Scolastico, è una validissima docente dell’Istituto Comprensivo di Lugagnano di Sona (VR). Professoressa perché scegliere l’indirizzo a curvatura sportiva?
«Lo sport è un linguaggio universale e inclusivo; Il nostro obiettivo come istituzione scolastica è fare in modo che la pratica sportiva della curvatura migliori le abilità/competenze cognitive relazionali sociali e motorie. La curvatura sportiva è una occasione privilegiata per fare esperienze sportive con i coetanei in un contesto scolastico, per diventare cittadini sani con uno stile di vita corretto».
Professoressa, che messaggio veicolare tra le famiglie e nella comunità?
«A scuola durante le ore di educazione fisica proponiamo attività il più possibile varie; vogliamo stimolare gli alunni nel mettersi alla prova, sperimentare mondi nuovi e combinazioni motorie sconosciute, ma soprattutto a far capire che un risultato è proporzionale all’impegno profuso nell’ esercitarsi. Si raggiungono obiettivi solo se si lavora».
È complicato, professoressa Lucia Marchetti, andare oltre lo schematismo legato all’insegnamento dell’educazione fisica e proiettarsi in una dimensione diversa e assai competitiva?
«Il percorso del “sano agonismo” è un percorso graduale che inizia e dura per l’intera vita. Sono convinta che la mia materia sia “privilegiata” proprio perché lontana da ogni schematismo. Il fatto di avere lezioni in un ambiente non convenzionale come la palestra, gli spazi aperti del nostro Istituto, gli ambienti all’aria aperta, gli impianti sportivi del Comune di Sona e delle associazioni sportive, mi stimoli a lavorare su quegli aspetti che formano i cittadini del futuro. La società al giorno d’oggi, è sempre più improntata sulla competitività, credo che seminando sin d’ora, dalla preadolescenza, il concetto del “migliorare sé stessi”, una volta adulti si possa raccogliere e creare quel bagaglio utile per affrontare il mondo adulto ben attrezzati».