ElectriCity: parla italiano e punta al primato europeo il nuovo polo per auto elettriche

di Alessia Cruciani

L’ad di Renault, Luca de Meo, ha chiamato il manager Luciano Biondo per realizzare nell’Alta Francia il più grande centro d’Europa per veicoli elettrici: investiti 550 milioni

Si chiama ElectriCity, ma definirlo semplicemente un grande impianto è riduttivo. Perché quella che sta prendendo vita nell’Alta Francia è una vera «città dell’elettricità» e parla anche italiano. È stato infatti Luca de Meo, amministratore delegato di Renault, ad affidare a Luciano Biondo il compito di realizzare il più grande polo di produzione di veicoli elettrici d’Europa. E la storia del direttore di ElectriCity è da romanzo. «Anche Macron la conosce», ammette Biondo con un sorriso timido.

Carriere straordinaria

Figlio di immigrati italiani, che si sono incontrati proprio in quell’area in cerca di un futuro grazie alle miniere, Biondo ha dovuto iniziare a lavorare presto, riuscendo comunque a laurearsi e a lavorare da subito nel mondo dell’auto, con incarichi via via più importanti, prima in Peugeot per poi diventare anche presidente di Toyota Motor Manufacturing France. Insomma, la storia di chi ce la fa alla grande partendo dal gradino più basso. E oggi, a 51 anni, sa di avere tra le mani un progetto davvero ambizioso. Non solo andando nella direzione della carbon neutrality – scopo ultimo di Electricity, che riunisce tre stabilimenti, Douai, Maubeuge e Ruitz, tutti nel nord della Francia – ma perché si tratta di una vera prospettiva 4.0 con un’industria totalmente connessa. «Stiamo cambiando la mentalità di questa zona, stiamo restituendo orgoglio dove c’erano generazioni di disoccupati. E ho scelto il nome ElectriCity perché rende chiara la missione a tutti: creeremo tanti posti di lavoro, svilupperemo nuove professioni, collaboreremo con l’università e con le scuole della zona. Abbiamo già fatto accordi con l’università di Lille. Sarà un ecosistema integrato», sottolinea soddisfatto il manager. Sono 700 i posti di lavoro in più previsti entro il 2025 senza contare quelli a cui darà vita l’indotto. Mentre è in programma anche un centro universitario e di formazione.

Impianto connesso e automatizzato

Il piano di Renaulution, presentato nel 2021, si affida totalmente all’elettrificazione e il primo modello già in produzione nello stabilimento di Douai è la nuova Megane E-Tech Electric (i vicini stabilimenti di Maubeuge e Ruitz sono destinati rispettivamente ai veicoli commerciali elettrici e alla realizzazione di componenti elettrici). «Abbiamo investito oltre 550 milioni di euro per incorporare i veicoli elettrici nei nostri processi e trasformare lo stabilimento di Douai, dove abbiamo anche migliorato l’ergonomia della postazione di lavoro per i nostri 5.000 dipendenti», ha spiegato Biondo, aggiungendo di puntare entro il 2025 a una produzione annua di oltre 400.000 veicoli elettrici. La visita all’impianto di Douai è effettivamente illuminante, se si pensa al cambiamento epocale subito da una struttura che ha già prodotto oltre dieci milioni di veicoli e che ha fatto la storia Renault. Dalla carrozzeria alla verniciatura, il ruolo dei nuovi robot e dell’automazione sono preponderanti. L’officina è ora completamente connessa con i carrelli automatizzati che si muovono in autonomia trasportando migliaia di parti registrate e smistate, consegnandole all’operatore al momento giusto.

Gigafactory elettrica

E poi c’è la novità delle batterie: dipendenti formati appositamente per la produzione di veicoli elettrici preparano ogni batteria prima di inviarla a una struttura di attracco che la monta direttamente sul veicolo. Dalle 30 batterie prodotte ogni ora si dovrebbe passare a 60 nel mese di maggio per poi aumentare ancora nel 2022. Ma il progetto ambizioso non si ferma qui: grazie alla partnership tra il Gruppo Renault ed Envision AESC, verrà creata una Gigafactory di veicoli elettrici presso la sede di Douai che fornirà le batterie per i futuri modelli di veicoli elettrici. E si trova a soli 50 metri di distanza. ElectriCity si espande. «Tutti dicevano di volerlo fare. Noi lo stiamo facendo davvero!», conclude Biondo.

24 aprile 2022 (modifica il 24 aprile 2022 | 15:49)

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