Il Partito Democratico, dopo la scheda generale del programma, ha sviluppato e ci ha fornito una nuova scheda tematica con il dettaglio del piano scuola, comprensivo di innumerevoli misure, da quelle più note, relative all’obbligo scolastico e all’aumento degli stipendi dei docenti, a quelle meno note, su cui in campagna elettorale non si è dibattuto. Tra queste misure – leggiamo nel programma – l’intenzione di promuovere “un piano di diffusione della cultura valutativa, superando la confusione fra valutazione di sistema (Invalsi, auto-valutazione di istituto, etc.) e valutazione degli apprendimenti. Quest’ultima deve essere sorretta da criteri, metodologie e strumenti adeguati a monitorare i percorsi di alunni e alunne in un’ottica formativa, mentre i docenti devono ricevere un forte sostegno nell’applicazione della valutazione descrittiva alla primaria“.
Un tema caldo nel mondo della scuola, quello della valutazione, e in certi casi divisivo, in particolare in relazione ai modelli valutativi della scuola primaria, da un paio d’anni incentrati sulla valutazione formativa, particolarmente cara alla pedagogia ma contestata da chi attribuisce al voto numerico e alla valutazione sommativa una maggiore trasparenza e semplicità.
Ma nessuno ha detto che la valutazione debba essere una cosa semplice, visto il delicato ruolo che ricopre nella carriera scolastica degli alunni.
“Per valutazione formativa – lo ricordiamo, citando le parole dell’esperto Giovanni Morello – intendiamo non una valutazione dell’apprendimento ma una valutazione in funzione dell’apprendimento. La valutazione formativa serve per capire per tempo, mentre l’apprendimento è in corso, se i concetti sono chiari, se ci sono dei dubbi su certi aspetti. Ed è una valutazione che ha un impatto molto positivo sull’apprendimento degli studenti”.
Peraltro sono sempre più numerose le richieste dei pedagogisti di “mettere a sistema” i risultati raggiunti negli anni di sperimentazione del modello di valutazione formativa, nell’ottica di estendere la procedura anche alle scuole secondarie, se non altro per uniformare gli assetti della primaria con i modelli della scuola secondaria di secondo grado, alla luce del fatto che i due gradi di scuola fanno riferimento a un unico Ptof.
Ma torniamo alla campagna elettorale e vediamo nel dettaglio il programma scuola del PD.
Un grande investimento nel servizio integrato di educazione e istruzione 0-6 anni, per scuola dell’infanzia (3-6 anni) ad accesso universale, gratuito e, quindi, obbligatorio in seno al servizio integrato e per incrementare il fondo nazionale, al fine di garantire la progressiva gratuità dei servizi educativi 0-3 anni ai nuclei familiari a basso ISEE, con particolare attenzione all’offerta formativa nel Sud del Paese.
Un piano per una scuola inclusiva, che preveda:
- estensione dell’obbligo formativo da 10 a 13 anni di frequenza e relativa armonizzazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale;
- accesso universale e gratuito alle mense scolastiche;
- gratuità e a costo differenziato secondo ISEE del trasporto scolastico e dei libri di testo;
- incremento del numero e dell’importo delle borse di studio;
- estensione del tempo pieno e prolungato, con particolare attenzione al Sud e diminuzione di alunni ed alunne nelle classi numerose;
- investimento nella didattica laboratoriale;
- orientamento delle ragazze verso le materie STEM;
- definizione di criteri nazionali per il profilo professionale del personale destinato all’assistenza per l’autonomia e per la comunicazione personale;
- maggiore efficacia del Piano Educativo Individualizzato (PEI), definito sul progetto di vita quotidiana indipendente della persona;
- potenziamento degli strumenti di inclusione linguistica;
- istituzione di un Fondo nazionale, integrativo di quello regionale, per viaggi-studio, gite scolastiche, tempo libero nel doposcuola e acquisto di attrezzature sportive e strumenti musicali;
- istituzione di una rete scolastica presidio di comunità nelle periferie e nelle aree interne;
- realizzazione di ambienti di apprendimento sostenibili, accessibili, innovativi, sicuri e dotati di sistemi di aerazione;
- revisione della composizione del Consiglio di istituto per garantire maggiore rappresentanza e partecipazione di studenti e studentesse.
La valorizzazione del personale della scuola, attraverso:
- allineamento delle retribuzioni alla media europea, entro i prossimi cinque anni, mediante un nuovo contratto di lavoro, che investa su rinnovamento professionale, riveda la procedura sulla formazione incentivata, definisca orario di lavoro, incarichi e sviluppo di carriera;
- organici dell’autonomia in grado di assicurare il diritto al successo formativo, nonché stabilità e continuità ai lavoratori della scuola;
- incremento dell’organico dei docenti di sostegno e della scuola dell’infanzia, per garantire l’estensione del tempo pieno;
- progressivo accesso al ruolo dei docenti precari mediante procedure specifiche che ne valorizzino esperienza e competenza professionale;
- nuovo sistema per la formazione e selezione dei dirigenti scolastici nonché eliminazione progressiva delle reggenze;
- potenziamento della struttura amministrativa e gestionale delle scuole, del contingente di personale tecnico e dei collaboratori scolastici;
- procedure rapide affinché le retribuzioni per supplenze saltuarie siano saldate entro 30 giorni.
Vogliamo anche:
- Istituzionalizzare e finanziare i Patti educativi di comunità – secondo linee guida ispirate al principio della co-progettazione tra scuola, enti locali e del Terzo settore, nel rispetto dei ruoli e specifiche competenze – e le équipe multidisciplinari (pedagogista, educatore, psicologo) a sostegno della comunità educante e in accordo con i servizi psico-pedagogici territoriali di prossimità.
- Potenziare l’istruzione degli adulti e dell’apprendimento permanente, mediante l’evoluzione (anche in senso architettonico, per configurare gli spazi alle esigenze di persone adulte) dei Centri per l’istruzione degli adulti in “Poli Onnicomprensivi” per il conseguimento dei titoli e la frequenza a percorsi per l’acquisizione di competenze per la cittadinanza.
- Definire i livelli essenziali delle prestazioni per il sistema di istruzione, per assicurare l’esigibilità del diritto in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.
- Contrastare i divari territoriali, sostenere i minori in situazione di povertà educativa, ripensare il tempo scuola affinché sia a servizio degli apprendimenti, favorire una rete scolastica per lo sviluppo delle aree interne e delle periferie, potenziare la formazione permanente degli adulti, riconoscere e valorizzare la funzione sociale svolta dal personale della scuola.
- Sviluppare una nuova ecologia educativa, in costante relazione con gli Enti locali ed il Terzo Settore, attraverso la promozione di momenti del tempo scuola da dedicare alla collegialità, alla costruzione della comunità di pratica e alle relazioni formative, progettuali e interpersonali.
- Promuovere una diffusa conoscenza della disabilità al fine di rendere la diversità elemento di ricchezza per l’intera comunità scolastica: per raggiungere questo obiettivo intendiamo monitorare le azioni di inclusione scolastica per valutarne l’efficacia e definire strategie di miglioramento.
- Rafforzare gli strumenti di inclusione linguistica, mediante il potenziamento delle attività di insegnamento della lingua italiana ai discenti di lingua straniera, la mappatura dei livelli linguistici degli studenti, la valorizzazione delle lingue presenti nel territorio, la promozione di attività extra scolastiche.
- Promuovere un piano di diffusione della cultura valutativa, superando la confusione fra valutazione di sistema (Invalsi, auto-valutazione di istituto, etc.) e valutazione degli apprendimenti. Quest’ultima deve essere sorretta da criteri, metodologie e strumenti adeguati a monitorare i percorsi di alunni e alunne in un’ottica formativa, mentre i docenti devono ricevere un forte sostegno nell’applicazione della valutazione descrittiva alla primaria.
- Rispetto ai Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO), intendiamo garantirne coerenza e qualità con il curricolo, rafforzarne le opportunità di orientamento e prospettive verso la formazione superiore (universitaria o ITS), garantire che siano svolti in contesti per i quali vi è certezza del rispetto della normativa sulla sicurezza e della capacità di assicurare l’apprendimento situato, ripristinare e potenziare la piattaforma del Ministero dell’Istruzione per un costante monitoraggio e per consentire le segnalazioni di eventuali anomalie.
, 2022-09-02 09:20:00, Il Partito Democratico, dopo la scheda generale del programma, ha sviluppato e ci ha fornito una nuova scheda tematica con il dettaglio del piano scuola, comprensivo di innumerevoli misure, da quelle più note, relative all’obbligo scolastico e all’aumento degli stipendi dei docenti, a quelle meno note, su cui in campagna elettorale non si è dibattuto. […]
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