Bolsonaro o Lula, verdetto tra gli insulti

di Sara Gandolfi

In Brasile il ballottaggio del 30 ottobre: la sfida è tra Jair Bolsonaro e Luiz Inácio Lula da Silva. I sondaggi prevedono un testa a testa tra i due rivali, che nel loro ultimo dibattito in tv si sono insultati («bugiardo», «bandito») e scambiati accuse sulle «pillole della virilità»

Saranno stanchi, ora, i Presidenti. Hanno cavalcato moto in lungo e in largo per il Brasile, alla testa di bande di rider osannanti (Bolsonaro). Hanno ballato la samba su auto scoperte guidando passeggiate per la democrazia nelle principali città (Lula). Hanno parlato di programmi (poco) e si sono insultati (molto). Venerdì sera si sono ritrovati sul ring di Tv Globo per il secondo faccia a faccia, in una scenografia che li costringeva a muoversi avanti e indietro, tra un attacco e l’altro, come anziani pugili che hanno ancora voglia di tirar pugni all’avversario. Ieri ultima «Caminata» per il candidato del centro-sinistra a San Paolo, prima grande circoscrizione elettorale del Paese, e ultima «Motociata» per il candidato di estrema destra a Minas Gerais, seconda circoscrizione.

Il primo turno, l’ultimo sondaggio

È finita. La campagna elettorale piu dura e polarizzata nella storia del Brasile si è chiusa con una frase di Bolsonaro che fa sperare l’assenza di strascichi: «Chi prende più voti, vince». S’allontana (forse) lo spettro di un rigurgito violento dei «bolsonaristi», di una lunga serie di ricorsi legali o peggio di un’azione di forza, in caso di sua sconfitta.

Oggi i brasiliani sono chiamati a scegliere, al ballottaggio, il futuro presidente fra due sfidanti che conoscono bene il mestiere. Luiz Inácio Lula da Silva, 77 anni, che ha già abitato il palazzo del Planalto, a Brasilia, dal 2003 al 2010, e Jair Messias Bolsonaro , l’attuale inquilino di 67 anni. Al primo turno, il leader del Partito dei lavoratori, candidato da un fronte ampio di centro-sinistra, era in testa con il 48,43% contro il 43,2% di Bolsonaro. Appena sei milioni di voti di distacco, su 156 milioni di elettori. L’ultimo sondaggio, pubblicato ieri da MDA, dà Lula vincente con il 51,1% dei voti validi a 48,9%. Ma l’incertezza resta sovrana.

Dibattito in tv, appunti scritti sulla mano

Difficile che il dibattito in tv abbia spostato voti o convinto gli indecisi. Bolsonaro con gli appunti scritti sul palmo della mano come un liceale che affronta l’esame di greco; Lula che gli dà le spalle come un bimbo offeso, «non voglio starti vicino». E poi i consueti insulti — «bugiardo», «bandito» — con siparietti perfino sulla «pillola blu»: l’ex sindacalista ha contestato al rivale l’acquisto di 35.000 compresse di Viagra per l’esercito. Il Trump dei Tropici si è difeso dicendo che «si usa per la cura della prostata» e replicando «lo usi per caso anche tu?». Avanti così per due ore, con reciproche accuse su corruzione, aborto e molto altro.

Le incognite dell’economia

Chiunque vinca, dovrà affrontare un futuro economico incerto. Il Brasile, grande esportatore, deve fare i conti con un contesto globale incerto. Il Fondo monetario internazionale stima che la crescita del Pil nel 2023 scenderà all’1,1% rispetto all’1,7% del 2022. Entrambi i candidati hanno promesso di continuare a sostenere le famiglie più povere, ma le politiche economiche sarebbero molto diverse. Lula vuole ampliare la spesa pubblica per istruzione, sanità e infrastrutture, probabilmente con un aumento della tassazione sui ceti più ricchi. Bolsonaro intende proseguire con la linea liberista e il piano di privatizzazioni.

Il primo turno, l’ultimo sondaggio

Per la senatrice Simone Tebet, paladina della «terza via» e arrivata terza al primo turno presidenziale, votare Lula è una scelta di democrazia: «Sogno un Brasile inclusivo, generoso, senza fame e miseria, con educazione e salute di qualità, con sviluppo sostenibile. Un Brasile con riforme strutturali, che rispetta la libera impresa, l’agrobusiness e l’ambiente», ha detto in un’intervista al Corriere. «Oggi abbiamo un presidente che minaccia la democrazia, che non rispetta la Costituzione, che non promuove l’armonia tra i poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario. Bolsonaro ha già indebolito la nostra democrazia». In tv, Tebet è arrivata a dargli del «codardo». Conferma? «Sì, Bolsonaro è un codardo sotto molti aspetti, soprattutto nel modo in cui attacca e minaccia donne, giornalisti, senatori, deputati. Non si può osservare in silenzio questo tipo di atteggiamento da parte di nessuno, ancor più del Presidente della Repubblica».

29 ottobre 2022 (modifica il 29 ottobre 2022 | 23:24)

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, 2022-10-29 21:48:00, Oggi il Brasile sceglie. L’ultimo dibattito in tv: «bugiardo», «bandito». Scambio di accuse sulle «pillole della lità», Sara Gandolfi

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