Elezioni politiche: Programmi a confronto

Proviamo a dare informazioni ai lettori sui programmi dei vari partiti

Non è un compito facile, perché nei programmi delle quattro principali forze politiche (Centro-sinistra, Centro-destra, Movimento 5 stelle e Liberi e uguali) compaiono elenchi di misure che devono tener conto delle esigenze delle diverse componenti degli schieramenti, che tendono quindi a sommarsi senza troppa attenzione per le compatibilità e le coperture finanziarie.

Prevalgono, soprattutto online, gli aspetti propagandistici, e spesso la deformazione delle posizioni dei soggetti politici considerati avversari, al punto che diventa difficile distinguere tra informazione corretta e informazione militante, tra news e fake news. Ma anche i quotidiani a stampa faticano a presentare e confrontare programmi che mancano di organicità e sono talvolta generici.

Ci ha provato, per esempio, il Corriere della Sera del 23 febbraio, che non ha potuto fare a meno di rilevare che mancano quasi sempre, o sono del tutto teoriche, le coperture delle varie spese previste, a volte mal definite nei contenuti e nella loro effettiva consistenza. Il quotidiano milanese ha affiancato i programmi scolastici delle quattro forze politiche sopra indicate rinunciando a darne una lettura trasversale, operazione che il lettore è costretto a fare scorrendo i lunghi elenchi, e che è comunque possibile solo per alcune voci.

Tra le più importanti la sorte della Buona Scuola: da migliorare aggiustando “ciò che non funziona” per il PD, da mantenere rafforzando l’area STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) per il Centro-destra, da mantenere con modifiche per il M5S (no alla chiamata diretta e al bonus), da “cancellare” per Liberi e Uguali, la posizione più radicale.

Un secondo punto di confronto è quello che riguarda il finanziamento delle scuole paritarie: possibile, adottando il parametro del ‘costo standard’, per il PD, necessario per il Centro-destra, da abolire per il M5S e per LeU. Alternanza scuola-lavoro: da rafforzare ulteriormente per il PD, non si esprime il Centro-destra, facoltativa nei licei per il M5S, “volontaria” per LeU. Convergenza generale sul ‘tempo pieno’, da estendere a partire dal Sud (ma il Centro-destra non lo ha inserito tra le sue priorità). Sull’Università si esprimono con chiarezza solo LeU, che parla di “progressiva abolizione” delle tasse universitarie, e +Europa di Emma Bonino, dall’interno della coalizione di Centro-sinistra, che propone invece di togliere i fondi alle Università peggiori.

Dai programmi non emerge una nuova visione che valorizzi la specificità della scuola nella società moderna e indichi a cosa il sistema scuola deve effettivamente puntare.

Fonte dell’articolo: Tuttoscuola.com


Pietro Guerra

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