Elezioni regionali nel Lazio e in Lombardia. Benefici garantiti al presidente, allo scrutatore, al segretario di seggio e ai rappresentanti di lista: in allegato modulo per richiesta riposo compensativo

Sono quasi 13 milioni i cittadini delle regioni Lombardia e Lazio chiamati al voto per rinnovare il Consiglio regionale e per eleggere il presidente della Regione. Le urne sono aperte domenica 12 febbraio (dalle ore 7 alle 23) e lunedì 13 (dalle ore 7 alle 15). Le elezioni in atto in queste regioni italiane (Lazio e Lombardia) rendono assai importante ricordare i diritti dei lavoratori impegnati nell’espletamento di funzioni connesse al funzionamento dei seggi elettorali anche alla luce della consolidata giurisprudenza e degli orientamenti della Corte costituzionale.

Al docente o al personale ATA o ausiliario, con contratto a tempo determinato e indeterminato, anche se con contratto stipulato su supplenza breve, chiamato a svolgere funzioni presso i seggi elettorali per le elezioni regionali (così, come per altro, è accaduto per le recenti elezioni politiche per il rinnovo del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati o come avverrebbe, analogamente, per i rinnovi del Parlamento europeo, o per le elezioni comunali, provinciali e in occasione delle consultazioni referendarie), ai sensi e per gli effetti dell’articolo 119 del Testo Unico numero 361/57, successivamente modificato dalla Legge n. 53 del 1990, e dell’art. 1 della Legge 29.1.1992, numero 69, è garantito e assicurato il diritto di assentarsi per l’intera durata delle operazioni di voto e di scrutinio. Tale assenza, prevede la normativa, è considerata attività lavorativa a tutti gli effetti di leggi, senza alcuna forma di interpretazione.

In merito ai benefici assicurati al presidente, allo scrutatore, al segretario di seggio ma anche ai rappresentanti di lista

Il diritto di assentarsi per l’intera durata delle operazioni di voto e di scrutinio è garantito a tutti i componenti del seggio elettorale. Ciò vuol dire, per ogni fraintendimento che sovente avviene in alcune istituzioni scolastiche (ma anche in altri ambienti di lavoro), dunque, non solo al presidente, allo scrutatore e al segretario ma anche ai rappresentanti di lista, nonché, per intenderci, in occasione del referendum popolare, ai rappresentanti dei partiti o dei gruppi politici dei promotori del referendum.

L’attività prestata presso i seggi elettorali, in occasione delle elezioni regionali, è equiparata ad attività lavorativa “ordinaria”

L’attività prestata presso i seggi elettorali, in occasione delle elezioni regionali del 12/13 febbraio 2023, dunque, è equiparata ai sensi e per gli effetti del 2° comma art. 119 Legge 361/57, all’attività lavorativa cosiddetta “ordinaria”, dunque, in ragione di ciò, come confermano anche le varie brochure informative dei sindacati più rappresentativi, come quello della FLC CGIL, non è permesso, in alcuna maniera e per alcun ragione, richiedere attività lavorative nei giorni che coincidono con le operazioni elettorali (dunque, anche il sabato, se fosse per il dipendente giornata lavorativa), anche se eventuali obblighi di servizio fossero collocati in orario non coincidente con quello di effettivo impegno ai seggi elettorali, dunque, solo a titolo esemplificativo, il sabato mattina non è possibile far lavorare il dipendente in quanto coincidente con l’apertura delle operazioni connesse all’insediamento del seggio elettorale.

Il diritto a recuperare le giornate non lavorative di impegno ai seggi

I dipendenti della scuola componenti del seggio elettorale o rappresentanti di lista impegnati in operazioni connesse all’espletamento delle elezioni regionali (in questo caso in Lazio e in Lombardia), hanno il diritto, giuridicamente garantito, a recuperare le giornate non lavorative (il sabato, in caso di settimana corta, la domenica, comunque, o il lunedì se coincidente con la giornata libera) di impegno ai seggi con giorni di recupero. Detto recupero va fatto coincidere con i giorni immediatamente successivi alla conclusione delle operazioni di voto. Possibilmente senza interruzione. Se ciò non fosse possibile per ragioni contingenti e improcrastinabili (ad esempio, visite specialistiche già comunicate, malattia, ferie e permessi personali richiesti e autorizzati) sarà necessario concordare con il dirigente scolastico avendo nella giusta considerazione le eventuali esigenze di servizio dell’Istituzione Scolastica.

La sentenza n. 452/1991 della Corte Costituzionale sui riposi compensativi del dipendente impegnato nelle operazioni del Seggio elettorale

Per quanto riguarda i riposi compensativi si ricorda l’orientamento della Corte Costituzionale, secondo cui il lavoratore ha diritto al recupero delle giornate festive (la domenica) o non lavorative (il sabato, nel caso di settimana corta e cioè di intero orario settimanale prestato dal lunedì al venerdì) destinate alle operazioni elettorali, nel “periodo immediatamente successivo ad esse”. Sostanzialmente ribadisce la Corte Costituzionale con la sentenza n. 452 del 1991, che i lavoratori interessati hanno il diritto ad assentarsi dal lavoro, con formula di retribuzione piena, nei due giorni consecutivi alle operazioni elettorali o nel giorno successivo (se il sabato è lavorativo), in virtù, si legge nella sentenza richiamata, della “voluta parificazione legislativa tra attività al seggio e prestazione lavorativa, rispetto al quale la garanzia del riposo è precetto costituzionale”.

Operazione di scrutinio oltre la mezzanotte

Se lo scrutinio si protrarrà oltre la mezzanotte del lunedì, sarà necessario considerare la giornata del martedì come giorno impegnato nelle operazioni elettorali e perciò le giornate di diritto al riposo diventerebbero il mercoledì e casomai il giovedì successivo alle elezioni, ovvero il 16 febbraio. Comunque, nel caso in cui non fosse garantito il godimento dei riposi compensativi non si potrà negare ai lavoratori occupati nei seggi elettorali il pagamento della retribuzione dovuta per il mancato riposo compensativo come previsto dalla Legge n. 69 del 1992. Qualora il dirigente scolastico si dovesse rifiutare di accordare la rapida fruizione delle giornate di riposo compensativo per inderogabili esigenze di servizio, è consigliabile non assentarsi dal lavoro e rivendicarne il godimento, in questo caso, il pagamento del o dei giorni non fruiti, solo successivamente, onde non incorrere, casomai accadesse, in provvedimento disciplinare. Si rammenta che è corretto che il certificato rilascio dal Presidente di seggio contenga l’esatta indicazione del giorno d’inizio e di fine delle operazioni di voto. Si rammenta che il rappresentante di lista deve risultare presente per tutta la durata delle operazioni di voto e che, quindi, la sua presenza va attestata anche per l’insediamento del seggio elettorale. Si ricordano le più gravi conseguenze penali per i lavoratori che richiedono il recupero del sabato o di altra giornata lavorativa senza che dal verbale del seggio elettorale risulti tale circostanza. Si raccomanda al personale scolastico impegnato di assicurarsi che il presidente di seggio annoti, specie se si tratta di rappresentante di lista, la presenza al seggio nella giornata di sabato 11 febbraio 2023.

Allegato modulo per la richiesta del riposo compensativo

In allegato il modulo per la richiesta del riposo compensativo da inoltrare al dirigente scolastico nelle forme e con le consuetudini in uso nelle scuole. È evidente, comunque, che prescindendo le consuetudini, a cui talvolta ci si attacca, qualsivoglia modalità di notifica, verificabile, è valida per la normativa italiana.

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