di Michela Proietti
All’indomani della bufera social scatenata dall’intervento della stilista a un convegno durante il quale ha dichiarato di preferire dirigenti donne che hanno compiuto 40 anni, la rete si è popolata di reazioni. Contrarie e in alcuni casi favorevoli.
C’è già chi parla di «epic fail» riguardo al caso Elisabetta Franchi, che al talk organizzato da PWH Italia e Il Foglio sul tema «Le donne e la Moda», ha espresso a chiare lettere la sua visione aziendale legata all’impiego di donne sotto i quaranta anni . L’imprenditrice e stilista 53enne ha dichiarato di aver assunto donne in ruoli dirigenziali, ma solo dopo gli «anta», ovvero quelle che «hanno superato i quattro giri di boa», intesi come matrimonio, gravidanze ed eventuale separazione. La rettifica della stilista non è tardata ad arrivare, sia su suoi canali social che in una intervista esclusiva rilasciata al Corriere della Sera , ma questo non è stato sufficiente a spegnere le polemiche sul web.
La polemica su Twitter
Medioevo, passi indietro in direzione opposta alla parità di genere, persino «schiavismo»: la rete non ha risparmiato parole durissime alla stilista che ha precisato nelle ore successive la sua politica aziendale da sempre dalla parte delle donne, con l’80 per cento della forza lavoro al femminile. Tra le tante voci che si sono sollevate non è mancata quella di Alessandro Gassmann, che ha twittato : «Mi auguro che tutte le clienti under 40 della #Franchi cessino di acquistare i suoi prodotti, perché troppo occupate in altro». Dura la replica anche della politica con la deputata Marianna Madia, che ha scritto su Twitter: «Una somma di stereotipi sciocchi su donne, uomini, giovani, lavoro e impresa. Per fortuna la nostra società è nel complesso più avanti di così, anche se le carenze di welfare sono ancora davvero troppe». Più d’uno ha chiesto un intervento della Ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti («ma @elenabonetti ministra delle Pari Opportunità ha parlato del caso #elisabettafranchi o spera di fare passare la bufera (tanto è domenica, è la #festadellamamma ) senza esporsi con mezza opinione?).
Mi auguro che tutte le clienti under 40 della #Franchi ,cessino di acquistare i suoi prodotti, perché troppo occupate in altro. #lafraintesa
— Alessandro Gassmann (@GassmanGassmann) May 8, 2022
Selvaggia Lucarelli e Myrta Merlino «contro»
Opinioni illustri e punti di vista comuni, come quello di @siriomerenda: «Elisabetta Franchi presenta la collezione autunno-inverno Medioevo… #elisabettafranchi #Medioevo #7maggio» o di Maria Giovanna Gradanti: «Se volete lavorare da #ElisabettaFranchi, venite già “figliate”. Mi vergogno per lei e per tutte le donne presenti in sala (intervistatrice compresa) che ridacchiavano e annuivano a questa perla di pensiero aziendale». Per l’attivista Cathy La Torre una scivolata senza scusanti. «Le parole di #ElisabettaFranchi su donne e lavoro lasciano sgomente: come si può pensare alla donna perlopiù in chiave famigliare e/o nel ruolo di madre, e quindi condizionare in base a questo una assunzione? Cara Elisabetta, avere un utero non è una colpa. Diciamolo insieme».
Pareri celebri mescolati a tante riflessioni del popolo del web: «Il prossimo ospite invitato a parlare di donne, lavoro e maternità. #elisabettafranchi», ha twittato Selvaggia Lucarelli postando una foto di Checco Zalone e paragonando l’intervento della Franchi a quello dell’attore nel film «Sole a Catinelle»; Myrta Merlino ha invece parlato di «misere parole di #ElisabettaFranchi l’opposto del necessario. Avremmo bisogno di sorellanza, progresso, femminismo nei fatti. Forza ragazze. Vogliamo e siamo altro. Non molliamo anche quando altre #donne sono il nostro limite». L’utente @RitaVagnarelli ha ricordato – in risposta alla disponibilità illimitata al lavoro auspicata dalla Franchi – un punto di vista opposto: «#elisabettafranchi E a proposito di lavoro h.24 Brunello Cucinelli: «Nessuno dovrebbe lavorare dopo le 17.30».
Il modo di #elisabettafranchi di esprimere la sua politica aziendale non sarà sicuramente stato gradevole ma ricordo che è la SUA azienda, che paga LEI i suoi dipendenti e credo sia libera di assumere CHI REPUTA PIÙ OPPORTUNO. E adesso scatenatevi pure con la vostra demagogia.
— sonia bruganelli (@SBruganelli) May 7, 2022
Sonia Bruganelli: «demagogia»
Ma non sono mancati i sostenitori della Franchi, come @Gianni_Bitontii, schierato invece dalla parte della imprenditrice: «L’errore di #elisabettafranchi è aver detto la verità in un mondo dominato dai social e da persone incapaci di leggere fino in fondo 5 righe di intervista. Era una critica allo Stato, l’avete trasformata in un attacco alle donne. Ma non sono sorpreso, chissà come mai». Dalla parte della Franchi anche Sonia Bruganelli, che da sempre non ha paura di scontrarsi contro il politically correct. «Il modo di #elisabettafranchi di esprimere la sua politica aziendale non sarà sicuramente stato gradevole ma ricordo che è la sua azienda, che paga lei i suoi dipendenti e credo sia libera di assumere chi reputa più opportuno. E adesso scatenatevi pure con la vostra demagogia».
8 maggio 2022 (modifica il 9 maggio 2022 | 14:32)
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, 2022-05-09 12:40:00, All’indomani della bufera social scatenata dall’intervento della stilista a un convegno durante il quale ha dichiarato di preferire dirigenti donne che hanno compiuto 40 anni, la rete si è popolata di reazioni. Contrarie e in alcuni casi favorevoli., Michela Proietti