Emergenza freddo al Nord con decine di classi al gelo. Genitori, studenti e anche docenti hanno manifestato la loro insoddisfazione per le condizioni insostenibili di freddo nelle aule scolastiche.
Come segnala La Stampa, si tratta di una serie di proteste che denunciano la stessa problematica in varie scuole. La situazione, descritta come critica, vede studenti costretti a frequentare lezioni in aule dove la temperatura scende spesso sotto i 13 gradi, ben al di sotto dei 18 gradi minimi previsti dalla normativa nazionale.
Genitori e studenti esprimono la loro preoccupazione e disagio, raccontando di aule gelide, trasferimenti temporanei in altre stanze e di misure disperate come l’uso di coperte per affrontare il freddo. Esempi eclatanti provengono da diversi istituti, dove il freddo è talmente intenso da rendere quasi impossibile il normale svolgimento delle attività didattiche.
I dirigenti scolastici si trovano a fronteggiare una situazione difficile, cercando soluzioni per guasti e termosifoni rotti. Una dirigente scolastica di un istituto di Torino illustra i suoi sforzi quotidiani nel documentare le condizioni di freddo e nell’invocare interventi risolutivi. Tuttavia, nonostante le frequenti ispezioni tecniche, i problemi persistono, lasciando i presidi in una condizione di impotenza e frustrazione.
La problematica si scontra con la burocrazia e le competenze degli enti locali. La Consulta degli Studenti sottolinea la disparità di trattamento tra la mancanza di fondi per la scuola e le spese per la guerra e gli armamenti, evidenziando un problema di priorità nell’allocazione delle risorse. L’Ufficio Scolastico Regionale, pur riconoscendo il problema, afferma di avere margini di azione limitati, rimandando la responsabilità agli enti locali.
Cosa dice la normativa
La normativa attuale (D.Lgs. 81/08) non fissa assolutamente dei valori di temperatura né minimi, né massimi, per le scuole. Il riferimento è ad altre fonti tecniche complesse che devono essere adattate all’ambiente scolastico con le dovute valutazioni che si dovranno effettuare a partire dal documento interno della valutazione dei rischi.
Come si può leggere nel documento Sicurezza e Benessere nelle scuole. Indagine sulla qualità dell’aria e sull’ergonomia a cura dell’INAIL l’organismo umano, grazie all’ipotalamo, è in grado di regolare la temperatura interna intorno ai 37 °C (± 0,5 °C), limitandone le oscillazioni.
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