Emiliano: «Ecco perché non mi ricandido alle Politiche»

elezioni anticipate Mezzogiorno, 27 luglio 2022 – 09:03 «Presidiare la Puglia e il Sud molto più vantaggioso che arrotondare il risultato del Pd»ll sindaco Decaro oggi incontra Letta e scioglie la riserva. Salvemini: una civica al fianco dei dem di Francesco Strippoli Dopo la battuta dell’altro giorno con i giornalisti («Chi mai se ne andrebbe da questa terra») ieri sono arrivate le rassicurazioni allo staff, ai dirigenti, ai consiglieri regionali. Michele Emiliano non lascerà il ruolo di governatore e non si candiderà alle Politiche nonostante le pressioni arrivate da più parti: dal vertice nazionale del Pd e anche da ambienti baresi. Oggi, invece, toccherà ad Antonio Decaro sciogliere la riserva, dopo l’incontro del segretario Enrico Letta con tutti i sindaci pd. Il regolamento per le elezioni, approvato lunedì dalla direzione nazionale del partito, è stato ininfluente per le valutazioni svolte da Emiliano e per quelle che Decaro continua a fare. Le norme dicono tutto e il suo contrario. La regola cruciale sarebbe quella contenuta all’articolo 2. Eccola: non si può candidare il sindaco «di un Comune sopra i 20mila abitanti» e il divieto vale anche per governatori, assessori e consiglieri regionali, «fatta eccezione per le Regioni che si trovino nell’ultimo anno di legislatura» e per tutti quei casi «nei quali la direzione nazionale conceda una deroga espressa». Tradotto suona così: Emiliano e Decaro non si possono candidare, a meno che non chiedano una deroga. Insomma non c’è alcun vincolo imperativo.Come detto, Emiliano non ha avuto bisogno del regolamento. Ieri mattina, a direzione in corso, aveva già visto il suo staff e i vertici burocratici della Regione e poco dopo i consiglieri regionali, a margine della riunione dell’Assemblea. L’annuncio è stato accolto con sollievo: soprattutto dai consiglieri, di maggioranza e opposizione, per i quali si sarebbe aperta la possibilità di tornare a casa, due anni dopo il voto, a causa dello scioglimento del Consiglio. A quelli più intimi Emiliano ha fatto un ragionamento politico: «Se mi candidassi per diventare senatore potrei ottenere di vedere aumentare il consenso al Pd. Ma in cambio metterei in discussione la Regione, per di più in un momento sfavorevole». Ossia con un governo centrale che potrebbe essere di centrodestra e senza che la successione in Regione sia stata preparata. Per di più con il Comune di Bari anch’esso in bilico, nell’eventualità che Decaro accettasse la candidatura al parlamento.In sintesi: si prova ad aumentare il consenso al Pd ma si perdono due postazioni di rilievo. «Ho tre anni di lavoro davanti a me – ha detto Emiliano ai suoi interlocutori – e voglio fare il meglio che sia possibile. Presidiare la Puglia e il Sud è molto più vantaggioso, sul piano politico, che arrotondare il risultato del Pd». E, ha aggiunto Emiliano, «non è in questione il terzo mandato». Insomma, il governatore non rinuncia oggi a Roma per mirare alla ricandidatura regionale nel 2025. Bensì per portare a termine «un lavoro a presidio del territorio» cominciato nel 2004 con il primo mandato da sindaco e prima ancora con il lavoro da magistrato antimafia. Poi Emiliano ha trovato il modo di sdrammatizzare. «Da parecchio non mi trovo ad attaccare un presidente del Consiglio» ha scherzato con riferimento alla relazione conflittuale con Renzi premier e ai rapporti distesi con i suoi successori a Palazzo Chigi (Gentiloni, Conte, Draghi). «Con un premier di destra – ha detto Emiliano – i mortai pugliesi saranno pronti a sparare: sull’ambiente, la transizione energetica, i diritti individuali, gli immigrati». Ieri pomeriggio si è riunito il gruppo regionale del Pd. Il segretario Marco Lacarra ha illustrato le scadenze: martedì 2 agosto dovrà inviare a Roma le proposte di candidatura della Puglia. Le assemblee provinciali dovranno fargli avere tutte le richieste entro pochi giorni, comprese quelle che necessitano una deroga: vale soprattutto per i vari consiglieri regionali interessati. I parlamentari uscenti saranno tutti ricandidati. Michele Bordo (ha superato 15 anni di carica) chiederà la deroga. Francesco Boccia (ex ministro) non ha bisogno di chiederla. Così pure Alberto Losacco che ha alle spalle 14 anni e mezzo. La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 27 luglio 2022 | 09:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-07-28 14:52:00, «Presidiare la Puglia e il Sud molto più vantaggioso che arrotondare il risultato del Pd»ll sindaco Decaro incontra Letta e scioglie la riserva. Salvemini: una civica al fianco dei dem,

Pietro Guerra

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