di Carmen Plotino
L’azienda Vulcan Energy ha ottenuto il permesso dalla Regione Lazio per ricerche, con la prospettiva di estrarre il prezioso metallo dalle acque geotermiche di un pozzo conosciuto fin dal 1975
La transizione energetica passa da Cesano, alle porte di Roma. O almeno potrebbe, visto che è ancora in corso l’indagine preliminare per esplorare l’area della Valle del Baccano che pare essere una miniera preziosa di litio. A puntare gli occhi sul territorio l’azienda australiana Vulcan Energy, che ha ottenuto il permesso dalla Regione Lazio per ricerche, coadiuvate da geologi, con la prospettiva di estrarre litio dalle acque geotermiche di un pozzo conosciuto fin dal 1975.
L’utilizzo di batterie agli ioni di litio ha aumentato la domanda di questo metallo con l’uso dominante a partire dal 2000. Con l’aumento della richiesta di litio nelle batterie elettriche — con il conseguente crescendo delle quotazioni e un prezzo che si aggira attorno ai 35mila dollari a tonnellata — nuove società hanno ampliato gli sforzi di estrazione per soddisfare il crescente utilizzo internazionale. La maggior parte delle riserve disponibili di litio commercialmente sfruttabili si trovano in Cile e in Bolivia, ma altri fornitori principali a livello mondiale sono anche l’Australia, l’Argentina e la Cina. E si scopre che anche il bacino di Cesano può aspirare a futuri sviluppi grazie alla ricchezza del sottosuolo.
Se il piano dovesse andare in porto, Cesano potrebbe diventare un punto strategico per il futuro dell’automotive fornendo una fonte primaria per i big della costruzione di batterie destinate alle auto elettriche. «Aumentare la capacità e l’approfondimento intorno alle energie rinnovabili non può che essere un passo decisivo per le sfide future. Ma riguardo al progetto, ancora in fase preliminare, vanno sciolte alcune perplessità», commenta Daniele Torquati, presidente del Municipio Roma XV specificando che la zona da esplorare «non è proprio del tutto sul nostro territorio ma al confine con il comune di Campagnano».
«È evidente che nel caso in cui si dovesse riscontrare presenza di litio e la conseguente attività di estrazione, il Municipio XV si farà parte in causa per capire quali sono esattamente le tipologie di intervento sul territorio, anche in relazione alla viabilità», aggiunge Torquati. «La valutazione di impatto ambientale è stata avviata per i sondaggi – c’è un tempo tecnico preciso entro il quale l’azienda dovrà presentare la relazione -, in base alle risultanze partirà una ulteriore istruttoria che sarà valutata dagli uffici della Regione. Nel caso di sviluppi ed eventuali progetti, è ovvio che scatteranno i dovuti approfondimenti. Ma per ora è tutto relativo, in quanto si è alla fase di indagine e ispezione del suolo senza nessuna attività invasiva per il territorio», conclude Torquati.
La Vulcan, al momento, è stata autorizzata dalla Regione Lazio — con un atto dirigenziale firmato a gennaio scorso — per tre anni di ricerche a fronte di una spesa di 7.463 euro, da effettuare per verificare e valutare la potenzialità mineraria dell’area ovvero “esclusivamente” allo studio dei dati provenienti dai pozzi geotermici realizzati in passato e non con nuove perforazioni.
23 aprile 2022 (modifica il 23 aprile 2022 | 16:19)
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, 2022-04-23 14:23:00, L’azienda Vulcan Energy ha ottenuto il permesso dalla Regione Lazio per ricerche, con la prospettiva di estrarre il prezioso metallo dalle acque geotermiche di un pozzo conosciuto fin dal 1975, Carmen Plotino