Erdogan telefona a Putin e Zelensky: «Colloqui ad Istanbul con l’Onu»

di Monica Ricci Sargentini

Il presidente turco si accredita come mediatore e annuncia un’operazione militare nel nord della Siria. Mosca si dice disponibile a sbloccare il grano ucraino ma chiede il ritiro delle sanzioni

Lo sblocco del grano fermo in Ucraina, i negoziati di pace da tenere ad Istanbul ma anche la «necessità» di mettere in sicurezza l’area settentrionale della Siria al confine con la Turchia. È stato un colloquio telefonico denso quello di ieri tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan che sicuramente rafforza Ankara nel ruolo di mediatrice tra Mosca e Kiev per cercare di mettere fine alla guerra che sta infiammando l’Europa. Alla fine i due leader hanno concordato di sentirsi di nuovo e di «rafforzare i legami reciprocamente vantaggiosi» in particolare nei settori di energia, trasporti e turismo. E in serata Erdogan ha sentito anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per insistere sulla creazione di «corridoi sicuri» per i prodotti agricoli che navigano nel Mar Nero e nel Mar d’Azov.

Ma per sbloccare i 22 milioni di tonnellate di grano che giacciono nei porti turchi Putin chiede di porre fine «all’imprudente politica finanziaria ed economica» dell’Occidente che, a suo dire, ha causato la crisi alimentare globale. Il Cremlino, in pratica, vuole il ritiro delle sanzioni, quelle che Kiev invece vuole più dure, e si dice pronto ad esportare «volumi significativi di fertilizzanti e prodotti agricoli».

Sia con Putin che con Zelensky, Erdogan ha messo l’accento sulla necessità di «rafforzare rapidamente il terreno per la pace» e ha proposto «di tenere una riunione con la Russia, l’Ucraina e le Nazioni Unite a Istanbul». La Turchia, poi si farebbe garante in un eventuale meccanismo di osservazione se le due parti dovessero trovare un accordo. Gli ultimi negoziati nella megalopoli sul Bosforo si erano tenuti a fine marzo e non avevano portato a passi avanti anche se avevano tenuto in piedi il filo, tenue, della trattativa.

Durante la telefonata il presidente turco ha anche annunciato un’operazione militare imminente nella parte settentrionale della Siria, quella che confina con il suo Paese, per creare una zona cuscinetto di 30 chilometri: «È imperativo rendere sicura questa regione dove i civili sono oggetto di continui attacchi da parte delle forze curde del Ypg». Un messaggio che è rivolto anche agli Stati Uniti e alla Nato. I miliziani dell’Ypg, infatti, collaborano da tempo con gli americani contro l’Isis ma Ankara li considera terroristi, al pari del Pkk turco, e accusa gli aspiranti membri dell’Alleanza atlantica, Svezia e Finlandia, di appoggiarli, anche economicamente.

30 maggio 2022 (modifica il 30 maggio 2022 | 22:33)

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, 2022-05-30 20:33:00, Il presidente turco si accredita come mediatore e annuncia un’operazione militare nel nord della Siria. Mosca si dice disponibile a sbloccare il grano ucraino ma chiede il ritiro delle sanzioni, Monica Ricci Sargentini

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