Si parla tanto di buona scuola, di meritocrazia… ma puntualmente ogni anno, quando ci sono gli esami di maturità, qualcosa va storto, i buoni propositi e le buone intenzioni vanno a farsi benedire.
Anche quest’anno per alcuni studenti la maturità è appena terminata, c’è chi festeggia per un voto “meritato” e chi a malincuore si ritrova con un voto che non sente suo, che non meritava, un voto ingiusto…
Per alcuni tutto è filato liscio, nonostante tutto, dal “cielo”, o meglio dal “bagno della scuola” è arrivato l’attesissimo aiuto, cosicché anche la prova di matematica, che ai più sembrava ostica, è stata facilmente superata… per qualcun altro però le cose non sono andate così bene, forse ha sbagliato i tempi, forse era giusto così, ma “l’aiuto” al suo arrivo, si era per così dire, “dileguato”…
Nonostante tutto, si è detto però che nulla era ancora perso… C’era ancora speranza, mancava ancora il colloquio orale, lì sicuramente sarebbe andato bene, in fondo si era preparato…
Ma ahimè, anche lì qualcosa è andato storto. Beh che dire, il suo discorso filava, alle domande ha risposto, non si è nemmeno bloccato. Grande errore. Perché magari se anche lui si fosse bloccato, se anche lui avesse smesso di parlare… sarebbe stato comunque premiato con un voto d’incoraggiamento.
Ed alla fine, il giorno tanto atteso della pubblicazione degli esiti è arrivato, in un attimo anche l’ultima speranza è andata persa. Quel voto lui non lo meritava… così come alcuni dei suoi compagni il loro bel voto proprio non lo meritavano.
Ecco. Ora quello che io mi chiedo è: “l’esame di maturità ha ancora un suo perché?!” …. Io a questo punto credo proprio di no!
Lettera firmata
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