Estrasse bambina dalla macerie del terremoto in Belìce. Ivo sarà cittadino onorario

di Salvo

Volontario come vigile del fuoco dopo il terribile sisma del 1968, Ivo Soncini aveva recuperato ancora viva dopo 54 ore Eleonora Di Girolamo, detta «Cudduredda». Giovedì il riconoscimento

Un gesto di umanità che è entrato nella storia. Una storia di solidarietà che continua a vivere nella memoria collettiva e che è incarnata nella vita del protagonista, Ivo Soncini. Il giovane vigile del fuoco volontario che estrasse dalle macerie, causate dal devastante terremoto del Belìce del 1968, la bimba -ancora viva – Eleonora Di Girolamo detta «Cudduredda» (una metafora di tenerezza legata ad un dolcetto della tradizione siciliana), è diventato cittadino onorario di Gibellina per decisione del Consiglio Comunale. La cerimonia ufficiale di conferimento avverrà giovedì sera, in piazza XV gennaio ‘68 a Gibellina, alla presenza delle istituzioni locali.

La vicenda di Ivo Soncini e della piccola Eleonora è un episodio che è entrato nella storia a testimonianza del dramma causato dal sisma e dello spirito di solidarietà da parte dei soccorritori. Il volontario Soncini (aveva venti anni) fu mandato da Rieti a Gibellina per scavare tra le macerie. Fu lui a recuperare ancora viva, dopo 54 ore dalle scosse, Eleonora Di Girolamo «Cudduredda», la bambina che purtroppo morì – giorni dopo – in un ospedale di Palermo. Il terremoto del gennaio del 1968 creò devastazione in un’ampia area della Sicilia occidentale, che coincide con la Valle del Belìce (una zona compresa tra le province di Agrigento, Trapani e Palermo). Giovanni Russo, inviato del Corriere della Sera, potè constatare da subito ed in maniera diretta che i paesi di Gibellina, Salaparuta e Montevago erano stati rasi al suolo.

Danni enormi si riscontravano in tanti comuni della Valle del Belìce ed anche alle infrastrutture viarie. Dunque, i soccorsi erano ancora più complicati. A tutto questo si aggiungeva l’effetto della pioggia che aveva trasformato in acquitrini le zone pianeggianti. Uno scenario apocalittico. La macchina dei soccorsi vedeva sul campo mille vigili del fuoco, parecchi esponenti delle forze dell’ordine, la Croce Rossa e l’Esercito. E vi era in quei luoghi anche il giovane Ivo Soncini. Da allora la sua vita ha un legame forte con i luoghi e le persone di Gibellina. Soncini ha incontrato per la prima volta la mamma e i fratelli di «Cudduredda» nel 2005. Poi è tornato nel 2018, in occasione della visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella Valle del Belìce.

«Quello che è successo nel 1968 è una cosa che non si dimentica – afferma Ivo Soncini, che vive da tempo a Reggio Emilia -. Ho ancora nella memoria il viso di “Cudduredda” e i suoi occhi che chiedevano aiuto. Quei minuti che la tenni in braccio per portarla dalle macerie al punto di primo soccorso rimangono scolpiti nella mia mente». Un ricordo indelebile. Soncini non nasconde la sua emozione alla notizia di esser diventato cittadino onorario di Gibellina: «Per me è stata una vera sorpresa che mi gratifica». Giovedì Soncini tornerà in quei luoghi divenuti simbolici, anche grazie alle opere d’arte, e rivivrà quelle emozioni. La cerimonia premierà il suo coraggio ed il suo spirito di volontariato e sarà anche un modo per ricordare la piccola Eleonora Di Girolamo. E così anche la memoria di «Cudduredda» torna in primo piano.

31 agosto 2022 (modifica il 31 agosto 2022 | 06:24)

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, 2022-08-31 04:24:00, Volontario come vigile del fuoco dopo il terribile sisma del 1968, Ivo Soncini aveva recuperato ancora viva dopo 54 ore Eleonora Di Girolamo, detta «Cudduredda». Giovedì il riconoscimento , Salvo

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