di Arianna Ravelli
Il fenomeno romeno a 17 anni infrange il record del brasiliano Cielo e fa fermare il cronometro in 46’’86. Pilato oro
ROMA — «Siamo ancora qua». Gregorio Paltrinieri conquista l’oro negli 800 metri stile libero agli Europei di nuoto in corso al Foro Italico di Roma. Paltrinieri, 27 anni, ha chiuso con il tempo di 7’40″86, davanti al tedesco Lukas Maertens. Doppietta azzurra sul podio con Lorenzo Galossi, 16 anni, romano e romanista («È una malattia più che una passione, ho detto al mio allenatore che se conosco il capitano posso anche smettere di nuotare»), che conquista il bronzo con il record mondiale giovanile, 7’43″37. Greg si guarda il delfino che cresce e pensa che un giorno vorrà prendere il suo posto: «È assurdo quello che stanno ottenendo questi ragazzi, io alla loro età nuotavo venti secondi più lento, è l’evoluzione del nuoto. Hanno visto noi vincere e sono cresciuti con tante motivazioni, le vittorie fanno sempre crescere tutto il movimento. Non vivo con preoccupazione il loro arrivo, io sono ancora qua che mi difendo, nuotando in modo diverso, con altre armi». Il primo oro è conquistato, nella gara che ai Mondiali era stata la delusione, ora non resta che proseguire sulla strada delle cinque medaglie europee che Greg si è messo in testa di portare a casa.
Oro Pilato
Benny invece vuole il bis. In attesa dei 50, intanto nei 100 rana vince l’oro in 1’05’’97, dietro di lei Lisa Angiolini a sorpresa argento in 1’06’’34. «Dopo il Mondiale qua volevo vincere — dice Benny —, non importava il tempo, ho anche male a un braccio, ancora non l’ho detto al mio allenatore…». Il pubblico romano canta con lei a squarciagola l’inno sul podio. «Bellissimo, emozionante, mai sentito tutto questo tifo. Molto bello festeggiare con Lisa, dà il senso di quanto siamo forti, siamo riuscite a imitare quello che hanno fatto Martinenghi e Poggio», ovvero un altro campione mondiale (nei 100 rana) e l’outsider che fa la gara perfetta. Lisa ha battuto la concorrenza interna superando in batteria Martina Carraro e Arianna Castiglioni (che avevano fatto segnare il terzo e il quarto tempo assoluti) e da allora non ha più smesso di stupire, prima di tutto se stessa. «Non avevo neanche guardato gli orari delle semifinali, figuratevi, non era proprio nei piani. Però in questi anni non ho mai smesso di crederci».
Il record di Popovici
Poco prima era caduto un record del mondo, uno di quelli che fa più rumore, quello dei 100 metri, 46’’86 il nuovo riferimento: ci pensa un fenomeno, David Popovici , a 17 anni doppio oro mondiale nei 100 e nei 200 e adesso per sempre nella storia. Merito di una disciplina di ferro («Il mio segreto? È lo stesso che ha detto il calciatore Haaland, forse perché non parlava bene l’inglese l’ha semplificato in “duro lavoro”. Beh vale anche per me, sacrifici e duro lavoro»), di una fiducia assoluta nel proprio allenatore tanto da respingere le sirene dei college americani che lo vorrebbero da loro («Non credo che lascerò Bucarest fino a quando farò il nuotatore, ho il mio staff e tutto quello che mi serve per fare bene») e della filosofia stoica. «Sempre il mio coach mi ha consigliato di leggere i filosofi stoici, credo di aver imparato principi che aiutano anche nello sport». Ci vuole stoicismo per alzarsi alle 4.30 per fare colazione ancora con gli occhi chiusi («lo faccio da quando sono bambino dormo mentre mangio») e forse anche per mandare in frantumi il primato del brasiliano Cielo che resisteva dal 2009, l’era dei costumoni in poliuretano poi banditi, fermando il cronometro in 46’’86. Dietro di lui l’ungherese Milak in 47’’47 e il nostro Alessandro Miressi in 47’’63. «Il livello è altissimo, siamo tutti molto vicini — spiega Mirex —, io sono soddisfatto del mio tempo anche perché la mia stagione in vasca lunga e’ stata altalenante e sono contento di aver nuotato di fianco al record del mondo. Complimenti a David».
13 agosto 2022 (modifica il 14 agosto 2022 | 02:14)
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, 2022-08-14 00:15:00, Il fenomeno romeno a 17 anni infrange il record del brasiliano Cielo e fa fermare il cronometro in 46’’86. Pilato oro, Arianna Ravelli