Ascesa e caduta di Eva Kaili: da ribelle del Pasok in Grecia a «musa» degli emiri qatarini

di Paolo Valentino

Ha iniziato come anchor in tv a Salonicco. Il debutto in politica, le manovre contro l’ex leader socialista Papandreu, l’arrivo a Strasburgo. Viaggi sospetti e valigie di denaro

Raccontano che Eva Kaili debba l’inizio della sua carriera politica alla somiglianza con Eleni Rapti, deputata di Salonicco per Na Dimokratia, il partito conservatore. Fu infatti nella disperata ricerca di un volto nuovo da contrapporre a quest’ultima, fiammeggiante candidata alle elezioni greche del 2004, che i dirigenti locali del Pasok appuntarono la loro attenzione sulla giovane giornalista, popolare anchorwoman di Mega Channel, studi in architettura, relazioni internazionali ed economia, bionda e telegenica proprio come la Rapti.

Prima dei non eletti

Ma non and bene, perch Kaili fu la prima dei non eletti nella seconda citt della Grecia. E l forse inizi anche la sua ostilit verso Georgios Papandreou, il quale eletto sia a Salonicco che a Patrasso opt per la prima, lasciando fuori proprio lei, Eva Kaili. Probabilmente gliela giur, se vero che quando tre anni dopo, nel 2007, i greci tornarono al voto e lei questa volta entr nel Parlamento ellenico sull’onda di oltre centomila preferenze, sempre per il Pasok, Kaili divent una specie di bastian contrario del leader socialista, il quale ha sempre diffidato di lei.

Gioco sporco

Con qualche ragione, se vero che fu proprio Kaili la causa ultima della caduta di Papandreou. Successe nel 2011, quando al culmine della crisi greca, il premier socialista decise di accettare le misure dell’austerit imposte dalla Ue, sotto la spinta di Merkel e Sarkozy, ma annunci di volerle prima sottoporle a referendum. Convocatolo al vertice di Nizza, Sarkozy lo prese a male parole, ma soprattutto il presidente della Commissione Jos Manuel Barroso gioc sporco, convincendo il ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos, a ribellarsi e organizzare la rivolta dentro il partito. Cos fu. Papandreou aveva solo 2 voti di maggioranza in Parlamento, ma prima che il voto per indire il referendum avesse luogo, gli arriv la lettera di una deputata: Al di sopra dell’interesse personale o di partito devo mettere quello nazionale. Io voter contro di te. La firma era quella di Eva Kaili, subito imitata da altre due colleghe. Papandreou rinunzi al referendum e pochi giorni dopo si dimise.

Il voto contro la Macedonia

Di tutte le prese di posizione di Kaili in contrasto con il suo partito, rimane celebre quella ultranazionalista contro l’accordo che mise fine all’annosa battaglia tra Grecia e Macedonia del Nord, con cui Atene riconobbe il diritto di quest’ultima a definirsi tale: Un danno irreparabile per la storia della Macedonia (nel senso della regione greca n.d.r) e per i greci, disse allora la deputata socialista sposando in pieno la linea di Na Dimokratia.

Il cavallo di Troia

Nikos Androulakis, leader di quel poco che resta del Pasok, che nel frattempo ha espulso l’eurodeputata sotto accusa a Bruxelles, ha definito Kaili il cavallo di Troia del governo conservatore dentro il partito socialista, una quinta colonna che non ha mai perso occasione di sparare fuoco amico. E cita il recente episodio dello scandalo delle intercettazioni, commissionate dal governo ai danni dell’opposizione, autentico Watergate greco. Kaili, invece di condannarle, ha detto che non erano nulla di nuovo o di strano, derubricandole come poco rilevanti.

Onnipresente

Il salto verso la politica europea era avvenuto nel 2014 con l’elezione all’Europarlamento, seguita dalla riconferma nel 2019 con l’ascesa alla vicepresidenza dell’Assemblea, proclamata al primo scrutinio con 454 voti fra i 14 sostituti di Roberta Metsola , della quale fa le veci nei rapporti con il Medio Oriente. A Bruxelles e Strasburgo Kaili sembrava ubiqua, attiva in commissioni, organismi di valutazione, delegazioni parlamentari, intergruppi, missioni speciali, di tutto di pi. Sempre pronta nei suoi discorsi a sostenere cause nobili, come i diritti umani o la lotta alla corruzione. Il suo forte erano i temi digitali e l’high-tech, ancora qualche giorno fa aveva spiegato che la Ue deve fare molto di pi per aiutare i cittadini ad acquisire certe competenze digitali.

Il collegio di difesa degli emiri

Poi, o forse prima, venuto il Qatar, l’irresistibile leggerezza dell’essere. Un po’ alla volta, Kaili diventata il capo riconosciuto del collegio di difesa dell’Emirato nel Parlamento di Strasburgo. Surreale il discorso del 21 novembre scorso, quando la plenaria ha votato una risoluzione che deplora la morte di migliaia di lavoratori migranti. Kaili, contraria, si fatta aedo del Qatar, che ha definito Paese all’avanguardia nei diritti dei lavoratori, forse confondendo questi ultimi con i morti sul lavoro. Poi, dieci giorni fa, letteralmente si intrufolata nella Commissione Giustizia, di cui non fa parte, per votare a favore della liberalizzazione di visti d’ingresso nello spazio Schengen per i cittadini qatarioti. Ancora, quando il Qatar aveva rinviato all’ultimo momento il viaggio della Delegazione parlamentare per i rapporti con la Penisola araba, che voleva visitare le strutture dei Mondiali e verificare i cambiamenti alla legislazione sul lavoro sbandierati dai dirigenti di Doha, Kaili era partita da sola alla volta dell’Emirato dove, accolta in gran fanfara, aveva lodato le riforme del regime, dicendo di rappresentare 500 milioni di europei. Come ha commentato la deputata verde Hannah Neumann, che guida la delegazione, ho avvertito che qualcosa stesse succedendo alle mie spalle. I qatarioti hanno disinvitato i parlamentari, sapendo che avrebbero avuto una posizione pi equilibrata, e invitato lei sapendo cosa avrebbe detto.

La valigia e il pap

I titoli di coda vedono una valigia piena di banconote, 600 mila euro, portata goffamente via da un padre trafelato e protettivo dall’appartamento, in cui l’onorevole deputata abitava con il compagno italiano, Francesco Giorgi, ex assistente parlamentare dell’indagato principale, Pier Antonio Panzeri. L’avvenente Eva e il maestro di vela, palestrato e simpatico, erano la coppia glamour dell’Emiciclo, secondo un ex collega del gruppo socialista. Anche Giorgi appassionato di diritti umani e anche lui ora agli arresti. Belli e dannati? La presunzione d’innocenza d’obbligo, ma l’eurodeputata socialista Eva Kaili deve pi di qualche spiegazione.

13 dicembre 2022 (modifica il 13 dicembre 2022 | 08:04)

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, 2022-12-13 07:04:00, Ha iniziato come anchor in tv a Salonicco. Il debutto in politica, le manovre contro l’ex leader socialista Papandreu, l’arrivo a Strasburgo. Viaggi sospetti e valigie di denaro,

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