di Valerio Cappelli
Debutto del regista in quattro teatri. Tutto esaurito nelle repliche. una favola per tante interpretazioni, si pu fare con animi veri, con i politici di oggi. E’ la parabola delle illusioni di un nuovo ordine sociale, la dittatura dei maiali che diventano uomini.
I maiali sono in gabbia, al mattatoio, dove aspettano la loro sorte. Da tempo Damiano Michieletto cercava soggetti utili per trasformarli in libretti d’opera. La fattoria degli animali, con la musica di Alexander Raskatov, li contiene tutti, perch un romanzo sintetico, semplice, diretto e dunque teatrale. Contiene un’allegoria che si presta a tante letture. la parabola delle illusioni di un nuovo ordine sociale, quando gli animali diventano uomini, prendono il loro posto e assumono il comando, promesse del potere per ammaliare, manipolare.
Venerd 3 debutta all’Opera di Amsterdam, sul podio Alexander Soddy. Tutte le repliche sono sold out. Poi Vienna, Palermo, Helsinki. un’operazione popolare e internazionale, la prima volta che ho quattro teatri prima di andare in scena. Spero che quest’opera entri in repertorio e possa durare in altre produzioni. un piccolo classico, la storia c’, si offre a molte interpretazioni sceniche. Io stesso ho avuto in mente dieci versioni diverse, si pu fare con animali veri, con i politici di oggi… Ma compiere gi il salto nella prima edizione operistica di Orwell, agli animali, mi sembrava fuori luogo.
C’ la metafora della prigione e il desiderio di libert di uscire dalla gabbia: La fattoria diventa il macello da cui gli animali escono distruggendo la prigione. E scrivono le nuove regole, che verranno infrante: per tornaconto personale, per meschinit, per ambizione…. la nuova dittatura degli animali che diventano uomini. Con le bestie che si ribellano al padrone, da Esopo in poi, si raccontano temi morali e sociali ma in modo semplice perch sono bestie. Io mantengo l’allegoria di Orwell, i maiali ripeteranno i meccanismi del potere. E le vittime diventano carnefici. Come in Orwell, non si riconoscono le differenze tra i maiali e gli uomini che volevano combattere.
La scena dunque il mattatoio in cui gli animali sono rinchiusi. Distrutte le gabbie, l’azione si trasforma in una cena, in un luogo chic dove gli animali diventano esseri umani, a tavola portano un maiale. E mangiano s stessi, ripetendo gli stessi meccanismi del dominio. Il problema cosa succede quando si prende il potere. Raskatov lo racconta con una musica che dentro ha dell’ironia, graffiante, a volte ricorda Sostakovic (l’opera dedicata alla sua terza moglie, Irina), lui vuole giocare col pubblico e cerca un linguaggio popolare dove mette tanti ingredienti, spinge il pedale, ci sono momenti quasi di fanfara, tante percussioni, la chitarra elettrica…Io sono un orfano onnivoro che cerca di imparare da tutti e Raskatov ha un grande talento, avevo visto la sua opera da Cane di paglia di Bulgakov. Suo padre, poeta e medico, fu perseguitato da Stalin, lui nato due giorni dopo la sua morte.Mi invit a Parigi, dove vive, si mise a suonare l’opera al piano e a cantare tutto il libretto di Ian Burton. Il nuovo ordine dei maiali ha bisogno di creare simboli ed ecco l’inno da cantare insieme. Un afflato di libert che idealmente richiama il Fidelio di Beethoven. Spero che la musica piaccia, perch all’opera lei che vince.Le maschere degli animali erano la vera sfida, in scena annullano i volti umani, sono leggere, di metallo e ricoperte da una retina che permette al cantante di respirare. Non c’ nulla di carnevalesco, se ci fosse non farebbe prendere sul serio l’azione, le maschere anzi hanno qualcosa di arrugginito che rimanda a una situazione drammatica.
Ci sono venti personaggi, il cinghiale e il cavallo sono solisti, poi maiali, capre, pecore e mucche cantati dal coro, che protagonista al 90 percento, mentre il coro di bambini incarna anatre e galline. Come si distinguono musicalmente gli animali? Ci sono colori orchestrali che creano somiglianze, l’asino Benjamin ha il raglio, il maiale lancia il sogno di rivoluzione che sembra un grugnito. Ma non c’ un’imitazione onomatopeica. un’allegoria scritta con riferimenti all’Urss di Stalin (Orwell era proibito); una metafora sulla propaganda, sul potere, sulla democrazia, sui meccanismi che controllano il potere e sul concetto di rivoluzione. In Orwell ci sono due modi di esercitare il potere: la minaccia che tornino i proprietari della fattoria, due personaggi crudeli e buffi, due ubriaconi; e l’illusione della ricompensa, di chi dice cambieremo tutto, la felicit illusoria appunto.
2 marzo 2023 (modifica il 2 marzo 2023 | 19:46)
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