di Virginia PiccolilloIl sottosegretario alla presidenza del Consiglio e uomo di fiducia di Meloni: ritorsioni sul Pnrr? Grave La Francia accoglie i migranti, ma blocca l’accordo sui 3500 ricollocamenti dall’Italia. Giovanbattista Fazzolari, lei che è sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’attuazione del programma, ci dice ora cosa accadrà? «Non cambierà molto. La Francia nel 2022 ha accolto solo 38 ricollocamenti. Ma siamo popoli amici. Ci auguriamo che tutto rientri». Ma la Francia invita anche gli altri a fare lo stesso. «In tutto i ricollocamenti sono stati 147. E c’è un punto dirimente: il rispetto della legge italiana, europea e internazionale». Per 234 migranti? «Il problema non è la singola nave. Ma il principio: l’Ue, sempre attenta, legittima un comportamento illegale». La Francia accusa l’Italia di violare le leggi. «Ma secondo quale principio? Le norme dicono che chi ha soccorso naufraghi ha diritto a sbarcare nel porto più vicino che non siamo noi, ma la Tunisia. Perché?» Un approdo più sicuro? «Ma perché la Tunisia è affidabile per gli accordi di rimpatrio e non per l’accoglienza? Allora si dice: meglio farli sbarcare nel primo Paese di approdo dell’Ue. Bene, ma non siamo noi: è Malta. Scuse. Le argomentazioni contro di noi giuridicamente non esistono». E le richieste di asilo che si chiedeva di fare a bordo? «Il comandante di una nave è un pubblico ufficiale, può sposare. Perché non può far compilare una richiesta? La verità è che poi il Paese di prima accoglienza sarebbe quello della bandiera della nave». Cosa chiedete ai francesi? «Solo rispetto. Non ci si può tenere nell’illegalità perché fa comodo così. È più semplice dire alla propria opinione pubblica che si accolgono migranti entrati in modo legale che illegalmente». La Francia accusa l’Italia di essere «disumana». «Si dice che migrare è un diritto. Ma vale solo per chi migra in Italia: tanto che il dossier principale riguarda come fermare gli spostamenti secondari». Ci sono Paesi con quote di immigrati molto più alte. «Ma con composizione diversa. Dagli sbarchi arrivano per l’80% uomini più un 10% di ragazzi di 16-18 anni e solo il 10% di donne. La Germania ha fatto entrare perlopiù nuclei familiari. L’Italia vuole gli immigrati, ma regolari». Lei invoca il «buon senso». In cosa? «Diamo 6 miliardi alla Turchia di Erdogan per bloccare i flussi migratori che attraverso i Balcani arrivano in gran parte in Germania, mentre per tutto il Nordafrica spendiamo solo 500 milioni. Andrebbe riequilibrato». La Francia minaccia ritorsioni. Vi siete chiesti a cosa si riferisce? «Non vorrei che ci si riferisse ai soldi del Pnrr, quando dice che siamo tra i maggiori beneficiari dell’Ue parla di quello. Come dire: avete quei fondi dovete stare zitti». Ecco, non era il caso di evitarlo ora? «Se fosse così sarebbe molto grave.Non c’è un nesso tra il Pnrr e costringere l’Italia, in violazione delle norme internazionali, a farsi carico, dei migranti. Spero si chiarisca». Sì ma perché sollevare il caso proprio ora? Per una esibizione di sovranismo? «No, per rispetto per quel bambino di 20 giorni arrivato morto in braccio a sua mamma per colpa di questa gestione, voluta dalla sinistra, che spinge i disperati a salire sui barconi e arrivare qui». Ma il rave, le navi, lo scontro con l’Ue. C’è chi sospetta che sollevate polveroni ad arte. Non è così? «No E’ che non ci piace l’accattonaggio politico». Accattonaggio? «So che il livello politico è talmente terra-terra per cui per molti l’importante è sfangarla e riuscire a raccattare ciò che si può in termini di partita elettorale e personale. Non capiscono chi sta tentando di fare di più. Ma Giorgia Meloni lo ha detto: è lì per tentare di fare il bene del Paese. Se non le sarà possibile l’esperienza finisce qui» 10 novembre 2022 (modifica il 10 novembre 2022 | 23:32) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-11-10 21:04:00, Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e uomo di fiducia di Meloni: ritorsioni sul Pnrr? Grave, Virginia Piccolillo