FdI sfonda tra operai, insegnanti e commercianti. M5S primo tra i giovani e il Pd regge tra i laureati

di Claudio Bozza

L’identikit degli elettori: il partito di Meloni supera i dem tra i più ricchi ma vince anche tra i meno abbienti. Pagnoncelli: «Il reddito di cittadinanza traino chiave al Sud e tra i 18-34 anni»

«Queste elezioni, ancora più delle precedenti, hanno evidenziato come siano venuti meno i tradizionali gruppi di riferimento di ciascun partito». Nando Pagnoncelli, numero uno di Ipsos, ha sotto gli occhi una dettagliata fotografia con l’identikit degli elettori di ciascuna forza politica. E il primo dato sottolineato dal sondaggista è come Fratelli d’Italia, conquistando quasi 6 milioni di consensi in più rispetto al 2018, «sia diventato il partito più votato dagli operai (34,6%). A ruota, tra le tute blu, ci sono poi il M5S (16,4%) e la Lega (13,4%), mentre solo al quarto posto c’è il Pd, che sarebbe l’erede storico della sinistra».

Tra i disoccupati la forza più votata è il Movimento, che pur avendo perso quasi 6,5 milioni di voti rispetto alle precedenti Politiche ha conquistato un buon 15,6% grazie alla martellante campagna del leader Giuseppe Conte, che negli ultimi 15 giorni ha fatto 25 tappe al Sud, concentrandosi sul sostegno con reddito di cittadinanza e salario minimo.

Analizzando il crollo della Lega (circa 3,2 milioni persi) , il dato più interessante che emerge è il drastico ridimensionamento dei voti raccolti tra commercianti e artigiani (solo il 4,7%), finora zoccolo duro del Carroccio. Un capitale enorme, quest’ultimo, passato quasi in blocco a Meloni, che incassa appunto il favore più alto tra i commercianti: 30,2%.

FdI è il partito più votato da chi ha redditi medi e bassi, ma anche dal ceto più ricco (23,4%): «Fino a poche settimane fa questo primato era del Pd — osserva Pagnoncelli —, poi c’è stato l’effetto novità di Meloni a fare da traino. Si tratta dell’effetto più rilevante degli ultimi anni, da Renzi a Salvini passando per Di Maio, che ha innescato grandi exploit e crolli abbastanza rapidi. Meloni, in questa rilevazione, è avanti in tutti i segmenti sociali», anche in quello degli imprenditori e manager. Sul fronte socioculturale sorprende poi un’altra novità: FdI è la forza più votata da impiegati e insegnanti, da sempre roccaforte dem (quota scesa al 21%).

Altro dato interessante riguarda gli elettori tra i 18 e i 34 anni: i due partiti più votati sono M5S (20,9%) e Pd (18,7%). «I Cinque stelle vanno forte tra i giovani, tra i quali va considerato come la prospettiva occupazionale rappresenti un miraggio — spiega ancora Pagnoncelli —. Perciò una forza che mette al centro del programma “reddito” e salario minimo diventa molto attrattiva». Rilevante, però, è il fatto che i ragazzi rappresentino anche la fetta più ampia (42,7%) di chi non è andato a votare alla tornata con l’affleunza più bassa della storia: 63,8%. Sempre sul fronte anagrafico, FdI incassa il primato dell’elettorato over 65 (28,2%), seguito a ruota da Pd (25,2%) e Lega (9,2%).

Meloni potrebbe essere la prima premier donna della Repubblica , ma il voto femminile per FdI (24,2%), seppur di poco, è rimasto inferiore a quello maschile 27,8%, per il fatto che metà dell’elettorato in ingresso arriva dalla Lega, che tradizionalmente vanta più uomini. Per quanto riguarda il livello di istruzione, il partito più votato dai laureati si conferma il Pd (24,8%), seguito da Fratelli d’Italia, che però riceve il maggior numero di consensi anche da chi ha livelli di scolarità minimi (29%).

Riguardo la joint venture tra Azione e Italia viva, Pagnoncelli rileva: «Analizzando i flussi elettorali, emerge chiaramente come questa forza abbia pescato più nel centrosinistra. Qualche voto al centrodestra è stato sottratto, ma senza danneggiarlo in maniera rilevante. Il Terzo polo è stato un po’ quello che fu Scelta civica: elettorato più istruito e buon appeal tra giovani e ceti più dinamici. In realtà Azione e Italia viva non sono riusciti a sfondare perché avrebbero avuto bisogno di una campagna più lunga per farsi conoscere».

Mentre Forza Italia, pur avendo perso 2,3 milioni di voti rispetto al 2018, ha resistito con discreto successo proprio all’assalto del tandem Calenda-Renzi: «Perché all’interno del centrodestra è considerata la forza più moderata e in grado di bilanciare le posizioni più estreme, specie per garantire un buon rapporto con l’Europa».

28 settembre 2022 (modifica il 28 settembre 2022 | 07:18)

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, 2022-09-28 05:25:00, L’identikit degli elettori: il partito di Meloni supera i dem tra i più ricchi ma vince anche tra i meno abbienti. Pagnoncelli: «Il reddito di cittadinanza traino chiave al Sud e tra i 18-34 anni», Claudio Bozza

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