«Fermate la guerra»! L’appello nei disegni dei bambini ucraini

di Francesca Visentin

I disegni sono stati inviati dagli Istituti della città e regione di Vinnycja in Ucraina all Associazione Sos Bambino International Adoption Aps di Vicenza come ringraziamento per gli aiuti ricevuti. Ora una mostra e una raccolta fondi

Due volti di bambini spuntano dalle macerie di un palazzo squarciato. Occhi grandi, pozzi di dolore. Una ragazzina cammina tra l’oro di un campo di grano, tiene saldo un fucile. Aerei dell’armata russa si lanciano in picchiata contro case colorate, ma un ombrello fa da scudo. E spunta un arcobaleno. Un soldato in tuta mimetica stringe tra le braccia un gattino salvato dalla morte. La guerra in Ucraina, vista da bambini e bambine. È la mostra «Con i miei occhi. Bambine e bambini ucraini disegnano la guerra», al Centro Culturale San Gaetano di Padova fino al 31 agosto. Circa 300 opere d’arte di dimensioni e materiali diversi, con cui bambine, bambini e adolescenti ucraini degli orfanatrofi di Vinnycja nell’Ucraina centrale, hanno raccontato la guerra. L’ombrello che protegge dalle bombe, da cui spunta l’arcobaleno, è il disegno diventato anche il manifesto della mostra. «Vogliamo la pace», scrivono i bambini sui disegni. E ancora: «Tutto andrà bene Ucraina», «Ne abbiamo abbastanza, fermate la guerra», «L’esercito ucraino ci protegge». Ma la frase che ritorna più spesso nelle scritte dei piccoli, tradotte per la mostra da Kateryna Rozdymakha, è «Bambini per la pace».

I disegni sono stati inviati dagli Istituti della città e regione di Vinnycja all’Associazione Sos Bambino International Adoption A.P.S. di Vicenza, come ringraziamento per quanto hanno ricevuto, vestiti, cibo, materiali sanitari, medicine. Sotto le bombe, con il lamento delle sirene che scandisce le giornate, circondati da macerie e morte, cosa provano e cosa pensano i più piccoli? Il disegno li aiuta a elaborare angoscia e sofferenza. Ed ecco sul foglio bianco emozioni, speranze, sentimenti: un grande cuore con i colori della bandiera ucraina, giallo e azzurro; il volto di una bambina in lacrime mentre cadono le bombe; un soldato armato, sullo sfondo la sua famiglia e i suoi figli protetti da un angelo. Accanto ai disegni, scrittrici e scrittori del Nordest hanno composto brevi didascalie d’autore, riflessioni suscitate dalle opere dei bimbi: Chiara Briani, Matteo Bussola, Emanuela Canepa, Silvia Gorgi, Giovanni Montanaro, Antonella Sbuelz, Matteo Strukul, Matteo Righetto. «Ma perché ci sono i carri armati, gli elmetti, le bombe? Perché sono così grandi, più grandi di tutto il resto, nei disegni? C’è solo quello, per loro, sì, questo dolore nuovo, questi oggetti che non conoscevano, che li spaventano – dice lo scrittore Giovanni Montanaro, nella sua didascalia d’autore- . E poi invece no, c’è una colomba, una bambina, un ombrello che ripara una città, una mano, persino, che tiene indietro le bombe. Qualcosa di colorato, luminoso, all’improvviso; un volto, un fiore, una bandiera. Questi disegni sono simili, ma no, sono tutti poi diversi uno dall’altro, e qualcuno vede qualcosa di speranza, e altri no, e poi ognuno ha la sua storia, dentro questa storia, qualcosa di particolare, perché niente è uguale per tutti…».

Dolore, speranza, paura nei disegni. Chiara Briani, scrittrice-neurologa: «Tra i colori e i non colori dei disegni, quello che più mi ha colpito sono gli occhi. Laghi che contengono lo spavento, l’orrore, raramente la speranza. Occhi di donna che lacrimano sangue, occhi chiusi per non vedere, occhi di bambini impauriti, occhi di soldati nascosti dietro occhiali protettivi. Occhi che fanno rumore». L’associazione Sos Bambino International Adoption di Vicenza e il Comune di Padova hanno voluto la mostra per fare arrivare la voce di bambine e bambini ucraini. Per testimoniare l’orrore della guerra e le ferite che lascia nel cuore e nella mente. «È un’occasione di riflessione per tutti – sottolinea l’assessora al Sociale del Comune di Padova, Margherita Colonnello – . I ricordi di bambine e bambini resteranno segnati per sempre. È nostro dovere capire i loro pensieri e farcene carico. A partire dall’empatia nei confronti delle vittime, costruiamo un pensiero di pace». L’obiettivo è di solidarietà. La mostra aiuta i bambini degli Istituti in Ucraina e i minori ucraini in difficoltà, con una donazione all’associazione «Sos Bambino di Vicenza»: Iban IT26A0200811803000012280580. E sostiene i costi delle terapie di un bimbo ucraino disabile di tre anni, accolto a Padova, con una donazione a «Un futuro per Danny»: Iban IT 13Z0604512101000005001007.

20 luglio 2022 (modifica il 20 luglio 2022 | 17:52)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-07-21 04:52:00, I disegni sono stati inviati dagli Istituti della città e regione di Vinnycja in Ucraina all Associazione Sos Bambino International Adoption Aps di Vicenza come ringraziamento per gli aiuti ricevuti. Ora una mostra e una raccolta fondi, Francesca Visentin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version