di Paolo Lorenzi
Solo un anno di proroga per adeguare la produzione. Ma grandi marchi come Lamborghini, Porsche e Maserati si dichiarano pronti alla sfida
Con la proroga fino al 2036, i piccoli produttori della Motor Valley (fino a 10.000 vetture l’anno) possono tirare un piccolo sospiro di sollievo. L’emendamento ribattezzato con il nome di quest’area produttiva ad alto tasso tecnologico, darà più tempo a Ferrari, Lamborghini, Maserati, Pagani e Dallara (i nomi più in vista) per adeguarsi agli standard fissati dalla UE con il pacchetto «Fit for 55». Ma la scadenza imporrà ad ogni modo una sfida di portata storica. Anche le supercar a benzina, mosse da pluricilindrici da centinaia di cavalli, dovranno passare all’elettrico per sopravvivere.
Porsche ha anticipato i tempi
Marchi prestigiosi come Porsche hanno anticipato i tempi – la Taycan a batteria è in listino dal 2019 – gli altri dovranno adeguarsi. «La prima Ferrari elettrica vedrà la luce nel 2025», lo ha annunciato il presidente John Elkann nel corso dell’assemblea degli azionisti della Exor, la holding della famiglia Agnelli. Dati e profili tecnici devono ancora essere svelati ma è facile immagina che la futura rossa alla spina sarà in grado di stupire; «Qualcosa di mai visto prima» ha assicurato il numero uno di Maranello, casa che in listino ha già messo un modello ibrido molto esclusivo: la 296 Gtb lanciata a giugno del 2021. Anche a Sant’Agata (provincia di Bologna) si preparano per l’arrivo della prima Lamborghini elettrica.
Lamborghini al lavoro
Stephan Winkelmann tornato al ruolo di amministratore delegato dopo la pausa in Audi Sport, lo aveva confermato un anno fa: «La transizione verso l’elettrico fa parte di tutti noi». I tempi sono maturi, ma la trasformazione dovrà rispettare determinati requisiti: «i nostri clienti chiedono che il comportamento della vettura sia all’altezza e resti invariato, in quanto a prestazioni e a capacità di emozionare» ha chiarito il manager italo tedesco. Le supercar elettriche dovranno necessariamente restare ai massimi livelli della tecnologia e delle prestazioni per soddisfare i palati sopraffini di una clientela abituata ad avere solo il meglio. È un obiettivo ben chiaro anche ad Horacio Pagani fondatore dell’omonima casa automobilistica di San Cesario sul Panaro (16 km da Modena).
La Motor Valley
Il brand tra i più esclusivi al mondo, con una produzione quasi artigianale di pochi e costosissimi esemplari all’anno, ha in programma una supercar che verrà realizzata in due versioni: una a benzina e una elettrica. L’annuncio è stato dato nel corso della Motor Valley Fest del 2021 dallo stesso fondatore. La Dallara di Parma, marchio affermato nel modo delle sport car, finora ha realizzato un prototipo elettrico in collaborazione con Bosch, un esperimento varato due anni fa di cui però non si conosce un eventuale sbocco commerciale.
Maserati pronta
I sistemi di propulsione elettrica sono invece in fase avanzata di progettazione alla Maserati che a gennaio del 2020 aveva comunicato la realizzazione di due prototipi sperimentali. Le vetture costruite con tecnologia 100% Maserati saranno prodotte nello stabilimento di Torino. GranTurismo e GranCabrio saranno i primi modelli a sposare la mobilità a zero emissioni. Nessuno potrà sottrarsi alle nuove disposizioni, se vorrà sopravvivere al cambiamento. Nemmeno un marchio storico come Bentley potrà sfuggire al futuro: il primo modello a batteria vedrà la luce nel 2025 (si parla di 1.400 cv di potenza), ma l’obiettivo è una piena e completa trasformazione verde entro il 2030. E la McLaren, nata dalle corse e diventata in seguito un’affermata produttrice di bolidi da strada? Il primo modello, una versione a batteria della P1, è già in vendita. Ma si tratta di un modellino per bambini. Scherzi a parte il suo prossimo sbarco in Formula E dovrà potrebbe precludere a un investimento nel campo delle auto di serie.
9 giugno 2022 (modifica il 9 giugno 2022 | 09:33)
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