Al via la Fiera del libro di Francoforte:  le traduzioni che liberano il mondo

di ALESSIA RASTELLI, nostra inviata a Francoforte

Parte la Buchmesse, la fiera più importante. Lo scrittore Mohsin Hamid: «Creare storie e leggerle è collaborazione». Il presidente tedesco Steinmeier: «Tradurre trasforma le vite». Re Felipe di Spagna: «Un evento così fa sperare»

Il sollievo per il ritorno a una quasi normalità, la soddisfazione di rivedersi numerosi in presenza dopo la fase buia della pandemia. Insieme, però, alla preoccupazione per la guerra, la crisi energetica e le possibili ripercussioni sulla filiera editoriale. Si apre tra sentimenti contrastanti la 74ª Buchmesse di Francoforte. Nella convinzione tuttavia, come dice il direttore Juergen Boos, che il libro sia «cibo per il pensiero e antidoto alla polarizzazione». Il titolo quest’anno è Tradurre. Trasferire. Trasformare e un filone è dedicato proprio alla traduzione, assunta a modello perfetto di comunicazione che va oltre muri e confini.

«Senza i traduttori sarei una frazione dello scrittore che sono», dice Mohsin Hamid, nato in Pakistan e poi vissuto tra Stati Uniti e Gran Bretagna. È lui — che alla fiera porta l’edizione tedesca del recente The Last White Man («L’ultimo uomo bianco») — ad aprire la giornata. Un intervento intenso, in cui ripercorre la sua vita seguendo un filo conduttore: l’avere sempre pensato «che il mondo sarebbe diventato un posto migliore». Fino al 2020, al Covid e alla consapevolezza che non sarebbe più stato così.

«Ci ho creduto a lungo — spiega — perché avevo fiducia nella cooperazione, ma negli ultimi tempi si è ridotta. Sappiamo che senza non possiamo affrontare sfide come il clima, la disuguaglianza, la migrazione, le malattie, eppure sembriamo determinati a esercitarla sempre meno. Il mondo si sta frammentando in nazioni, clan e tribù reciprocamente sospettose». Perché? «Una mia teoria è che sia una punizione per avere preso ciò che non ci spettava». Ad esempio, «ingenti somme di denaro sottratte alle generazioni future sotto forma di debito oppure la salute di fiumi e aria che abbiamo avvelenato». Che cosa fare? «Serve resistere a questa tendenza a non cooperare. Il che mi porta ai libri. Quando li apriamo incontriamo lettere e punteggiatura, siamo noi che poi creiamo persone e luoghi, panorami e suoni. Gli autori non scrivono romanzi, ma romanzi a metà. A renderli interi sono i lettori: direttori del cast e della fotografia dei libri che si svolgono nelle loro menti». Scrivere e leggere romanzi, prosegue Hamid, «è dunque un atto di collaborazione profondo, di speranza. E in un mondo che sembra entrato in un periodo oscuro, i libri sono fiaccole di potenziale: ci ricordano che possiamo rifare insieme il mondo, e che lo vogliamo». Un potenziale esaltato dalla traduzione, sulla quale lo scrittore torna a margine del suo intervento: «È qualcosa di magico. Sui muri che vengono eretti, apre porte e finestre».

Il tema torna nel pomeriggio, nel corso della cerimonia di apertura cui prendono parte, tra gli altri, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier e, in rappresentanza della Spagna ospite d’onore 2022, i reali Felipe VI e Letizia, gli scrittori Antonio Muñoz Molina e Irene Vallejo. Quest’ultima ricostruisce l’importanza della traduzione nella trasmissione dei classici e Steinmeier sottolinea che «traducendo si possono trasformare vite». Il presidente fa riferimento anche all’Ucraina, cui la fiera dedica un ampio focus (in programma interventi sia di Volodymyr Zelensky sia della first lady Olena). Felipe VI parla a sua volta di «un momento difficile», ma sottolinea anche che «un evento come la Buchmesse dà speranza». Strappa applausi Muñoz Molina che si definisce «uno scrittore privilegiato nel vivere libero in Spagna e nell’Unione Europea» e rivolge un pensiero a Salman Rushdie.

Ieri è stata anche la prima giornata di scambio dei diritti da Francoforte. E già si delineano alcune tendenze, come una certa richiesta per la cosiddetta up-lit, letteratura di storie delicate per riconciliarsi con la vita. Si sa anche che tra le acquisizioni di Rizzoli c’è il memoir di Angela Merkel, mentre tra i titoli che Guanda s’aggiudica c’è Les enfants endormis del francese Anthony Passeron: storia intima e, insieme, inchiesta sulla lotta all’Aids quando l’ignoranza sul virus era totale.

18 ottobre 2022 (modifica il 18 ottobre 2022 | 22:21)

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, 2022-10-18 20:26:00, Parte la Buchmesse, la fiera più importante. Lo scrittore Mohsin Hamid: «Creare storie e leggerle è collaborazione». Il presidente tedesco Steinmeier: «Tradurre trasforma le vite». Re Felipe di Spagna: «Un evento così fa sperare», ALESSIA RASTELLI, nostra inviata a Francoforte

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