Pichetto Fratin: Forniture di energia, stoccaggi e price cap: così abbiamo vinto sulla speculazione

Intervista

di Enrico Marro30 dic 2022

Pichetto Fratin: «Forniture di energia, stoccaggi e price cap: così abbiamo vinto sulla speculazione»

Nel primo trimestre 2023 il prezzo dell’energia elettrica scender del 19,5%. Un’inversione di tendenza o un calo episodico?
Il clima mite e il comportamento responsabile degli italiani hanno avuto un ruolo importante – risponde il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin — ma l’analisi del fenomeno complessa, anche perch il prezzo dell’energia elettrica dipende da quello del gas. Per questo l’Italia si battuta per raggiungere in Europa un accordo sul price cap che ha “tagliato le unghie” alla speculazione. Bisogna poi considerare quanto fatto per nuovi flussi di approvvigionamento e per mantenere pieni gli stoccaggi.

Il prezzo del gas invece continuer a salire. A cosa si deve questa differenza?
Intanto partiamo da un dato positivo: i prezzi sono scesi ai livelli di prima della guerra. Vuol dire che dobbiamo affrontare i problemi che avevamo gi un anno fa: infrastrutture, disponibilit e flessibilit delle forniture. L’incertezza non di certo debellata, ci accompagner fino a che non ci saremo messi in sicurezza “strutturale” come Paese e come Europa, dotandoci delle strutture di ricevimento del gas liquefatto e di una maggiore capacit di trasporto e interconnessione. I rigassificatori di Piombino prima e Ravenna dopo sono indispensabili: ci consentiranno di affrontare con maggiore serenit l’inverno 2024 e quelli successivi. Si tratta di 5 miliardi di metri cubi per ciascun rigassificatore di cui non possiamo fare a meno in vista di una possibile totale interruzione di gas dalla Russia.

Il governo ha detto che il rigassificatore di Piombino rester in uso al massimo per tre anni. Poi?
Abbiamo diverse soluzioni. Ci sono i rigassificatori di Gioia Tauro e di Porto Empedocle, che potranno essere realizzati in tempi brevi, insieme al raddoppio del Tap e al potenziamento della linea Adriatica. Il tutto mentre si svilupperanno le energie rinnovabili, che stiamo incentivando per raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 e azzerarle nel 2050.

Il mercato tutelato per l’energia elettrica durer ancora un anno, poi i 7,3 milioni di utenti domestici dovranno passare nel libero mercato. Molti temono una stangata.
Con la liberalizzazione ci saranno pi concorrenza e prezzi pi bassi. Il governo garantir regole trasparenti e corretti strumenti al consumatore per la confrontabilit delle proposte di mercato.

Oggi scade il taglio delle accise sui carburanti. Perch il governo ha deciso di non prorogarlo?
La discesa dei prezzi alla pompa ha fatto venir meno l’emergenza dei mesi scorsi.

Anche il suo ministero ha centrato gli obiettivi del Pnrr. Quali le prossime sfide?
Centrando gli obiettivi del Piano, abbiamo realizzato interventi di tutela del territorio e delle risorse idriche, di economia circolare e opere per implementare l’uso delle rinnovabili. Va ricordato che alla transizione ecologica destinata la maggior parte delle risorse del Next Generation Eu: 70 miliardi. A breve firmer il tanto atteso decreto per le Comunit energetiche rinnovabili: prevede 2,2 miliardi a fondo perduto dal Pnrr a favore di iniziative private o pubbliche di autoproduzione da rinnovabili. I finanziamenti saranno destinati in particolare ai comuni sotto i 5mila abitanti e abbiamo l’obiettivo ambizioso di arrivare a 5 gigawatt di energia cos prodotta. Nei primi mesi dell’anno ci concentreremo anche sulle misure per lo sviluppo e la diffusione della produzione di idrogeno nelle aree industriali dismesse. Inoltre, sar incentivata la realizzazione di 13.700 infrastrutture di ricarica elettrica nei centri urbani e 7.500 sulle superstrade.

Lei ha pi volte detto di non avere preclusioni sul nucleare. Sono in programma iniziative?
Non abbiamo in programma iniziative per tornare al nucleare di seconda o terza generazione, ma non possiamo continuare a tenerci fuori dal nucleare. Il tema dovr essere affrontato da governo e parlamento. La ricerca sul nucleare di quarta generazione, che potrebbe essere pronto per l’uso civile nel giro di 10-15 anni, vede coinvolte molte imprese e scienziati italiani. Ma anche il nucleare di quarta generazione deve esser visto come una fonte pulita di passaggio alla fusione nucleare che, con l’annuncio degli Stati Uniti d’America, non sembra pi essere solo un sogno. Proprio per capire in quale direzione muoverci per investire in ricerca e sviluppo, non solo sul nucleare ovviamente, ho intenzione di creare un gruppo di lavoro che annuncer nelle prossime settimane.

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Pietro Guerra

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