Francesca Neri racconta Massimo Troisi: Era un uragano, ma mite. Mi chiese: insegnami a essere sexy come Banderas

di Enrico Caiano

L’attrice ha preso parte al documentario ‘Buon compleanno Massimo’, per i 70 anni che l’attore e regista avrebbe compiuto domenica: Il pezzetto di strada fatto insieme fu molto importante e intenso. Ci siamo persi, per ci saremmo ritrovati

Te ne accorgi solo dopo un po’. La voce profonda di Francesca Neri ti sta raccontando il suo Massimo Troisi con tenerezza, ammirazione, affetto. Ma a un certo punto ti viene da fermarla: sa che ne sta parlando al presente? L’anno prossimo saranno 30 che se ne andato. Eppure per l’attrice lanciata in Italia nel 1991, a 27 anni, proprio dall’ultimo film di Troisi regista, Pensavo fosse amore… invece era un calesse, come se fosse ancora qui: Certo che lo so che ne parlo al presente, mi viene cos: quel che mi ha dato c’ e ci sar sempre. Anche nel documentario che venerd 17 febbraio alle 21.25 su Rai3 ha celebrato con due giorni d’anticipo quello che sarebbe stato il suo 70 compleanno ( Buon compleanno Massimo di Marco Spagnoli) si vede che Francesca coinvolta: Non solo io, anche tutti gli altri che intervengono non ne fanno una commemorazione: come lo facessero vivere in quel momento, parlassero di qualcuno che c’ e continuer ad esserci.

Si insinua nella tua vita e non puoi pi farne a meno

Per lei rappresent l’approdo al cinema italiano: Ma con lui non arrivata solo la possibilit di recitare in una commedia dopo un film forte come Le et di Lul in Spagna. arrivato Massimo. Con il suo mondo, il suo modo di vedere il cinema e la vita. arrivato un uragano. Ma un uragano tranquillo, mite, simpatico, che si insinua nella tua vita e non puoi pi farne a meno. Siamo due Acquari, io del 10 febbraio e lui del 19, io di Trento e lui napoletano. Per i nostri mondi non sono affatto distanti. Mondi vicini, sovrapposti, fatti di valori come integrit, pudore, che, spiega Francesca, sono miei ma apprezzo ancora di pi negli altri. Per queste affinit non hanno impedito a lei e Massimo di perdersi, a un certo punto, tra il ‘93 e il ‘94: Abbiamo fatto un pezzetto di strada insieme molto importante ed intenso. Poi difficile crescere nei rapporti. Il rimpianto? Certo che ce l’ho. Ma credo che quel che mi ha dato, che ci siamo dati, sia talmente importante… Se la sua vita fosse continuata ci saremmo ritrovati.

Mai avuto il coraggio di vedere ‘Il postino’

Francesca lo confessa: Non ho mai avuto il coraggio di vedere Il postino. Sapevo che lo stava girando e che stava male. Finch un giorno mi chiamarono: era successo. E andai quell’ultima volta a casa della sorella, a Casalpalocco, dove era morto. Era da un po’ che non lo vedevo e lo vidi cos. Per era come se lo avessi messo in conto. Nella sua casa di Roma da cui parla conserva un ricordo, di cui gelosissima: Avevamo un diario sul set del nostro film e ogni tanto me lo rileggo. Su quelle pagine nasce e cresce l’amicizia tra Massimo e Francesca: Due o tre giorni lo tenevo io, poi lui. Siccome sapeva disegnare molto bene qualche volta ci faceva un disegno. O scriveva una battuta, una poesia, cose buffe su qualcuno del set. Meno male che c’era il diario perch all’inizio, quando parlava, la nordica Francesca mica lo capiva: Facevo finta di capire, ricorda, e magari ridevo. Ma non capivo. Dopo s, sono entrata in questa sua “lingua dentro la lingua” e comprenderla era meraviglioso.

Anche zitto, parlava con lo sguardo

Prima della lingua venivano per il volto, lo sguardo: La cosa veramente bella di Massimo era che se anche non diceva nulla, diceva. Con gli occhi, la mimica, era giudicante suo malgrado. Un attore puro, insomma: Il grandissimo attore che oggi tutti riconosciamo. Per allora prevaleva il personaggio. Lui voleva uscirne e con Scola ci riuscito. Ma non era facile, riflette Francesca. Scoppia a ridere ricordando il suo nomignolo: Mi chiamava Franco Nero. Perch? Ma per Francesca Neri, no? Io ridevo moltissimo. Anche se questa cosa mi riporta a un ricordo triste. Quando a Natale gli regalai un pastore tedesco e lo chiamai, appunto, Nero. Volevo darglielo proprio a Natale e forse lo presi troppo presto. Fatto sta che Massimo pass il periodo delle Feste dal veterinario: il cucciolo stava male e presto purtroppo mor. una storia triste, in qualche modo evocativa… me la porto dentro cos. Cambia subito registro: allegro. E ricorda che nel loro film assieme Troisi aveva una fissazione: Voleva essere sexy, ride. Alle scene di baci che avevamo teneva tantissimo: “Mi devi insegnare a essere sexy” diceva. Secondo me era gi sexyssimo, un bellissimo uomo. Eppure ci teneva molto a non piacere solo come comico, “Voglio essere Banderas” diceva.

Quel ticchettio del cuore assistito

L’altra cosa che subito “arrivava” di lui era il ticchettio del cuore assistito artificialmente: Per me anche quel ticchettio era Massimo. Era ci che lo rendeva pi vulnerabile, anche se non aveva problemi a parlartene subito. Le debolezze, i vizi che lui si concedeva passavano da l, dalla giustificazione che lui aveva una scadenza. Quando si conobbero, 11 anni di differenza, Francesca non era d’accordo con la sua idea dei rapporti uomo-donna: C’era un’aspettativa diversa in me. Lui diceva che una donna per un uomo troppo e che un uomo per una donna non basta. Insisteva: “Pensa se avessi un uomo che ti risolve tutti i problemi e un altro con cui ti diverti”. Allora no, oggi penso avesse ragione. Andando avanti nella vita vai capisci che stare con una persona inevitabile ma non la cosa pi naturale del mondo: non scontato, un lavoro. Credeva nell’amore ma non nei rapporti uomo-donna. Forse aveva pi fiducia in quelli di amicizia. Maschili e non. Con me si sentiva responsabile della mia carriera, leggeva i copioni, mi consigliava. Me ne ha fatti rifiutare ma non dir mai quali, sbotta tranchant.

Se lo deludevi era finita

Poi allarga il discorso: Ha chiuso con persone con le quali dava per scontato ci fosse un’amicizia profonda. Se lo deludevi era finita. Con i compagni della Smorfia andata cos: nel film nostro il ruolo di Angelo Orlando era di Lello Arena ma c’era stata un’incomprensione economica. E allora basta. Sui soldi era netto, Troisi: A lui era andata molto bene ma aiutava tutti, ricorda Neri. Diceva che quando uno che non ha soldi poi li fa devono servire a far star bene lui e quelli intorno. Che non devi comprarti la barca ma la serenit. Si lascia andare, Francesca: Mi manca. Perch uno cos oggi non c’ nel cinema, nell’arte. Non ne ho conosciuti altri con questa profondit, questa leggerezza, l’animo buono mescolato alla genialit. Davvero eravate amici e basta, Francesca? Ma eravamo tutti e due fidanzatissimi!. Non un no… Io non ho detto niente! Non lo dir mai. Ci siamo voluti tanto bene, per. Quello s.

18 febbraio 2023 (modifica il 18 febbraio 2023 | 12:21)

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