Franceschini: orgoglioso di essere candidato a Napoli per il Senato

verso le elezioni Mezzogiorno, 16 agosto 2022 – 10:58 Il tweet del ministro della Cultura. Ma nel Pd rischiano Amendola (che valuta la rinuncia) e Topo. Parlamentarie del Movimento 5 stelle: Conte indica l’ex procuratore antimafia Cafiero de Raho di Angelo Agrippa «Un orgoglio essere il capolista del Pd a Napoli. Cercherò di essere la voce al Senato di questa terra straordinaria, di questa città unica al mondo, da sempre e per sempre Capitale della Cultura». E con l’hashtag #dallapartediNapoli, Dario Franceschini, ministro della Cultura, annuncia la sua candidatura in Campania alle prossime elezioni politiche di settembre. Una conferma più che una sorpresa, dato che il suo impegno elettorale a Napoli era stato già ampiamente previsto. Ma non tutti nel Pd esultano per la definizione delle liste, data l’esigenza generale di far posto a molti big in cerca di collegi sicuri e la necessità di favorire l’ingresso in parlamento a quella rosa di esponenti politici di lungo e fidato corso che, con la riduzione dei seggi, altrimenti non avrebbero potuto approfittare di molte chance. Il Pd penalizza Amendola e TopoIn Campania, il Partito democratico schiera: a Napoli,Camera Po1 Napoli città Marco Sarracino, Loredana Raia, Lello Topo ; Po2 ( Napoli provincia ) Roberto Speranza, Loredana Raia, Lello Topo; P03 Caserta-Benevento Stefano Graziano, Antonella Pepe; P04 Salerno -Avellino Piero De Luca, Rosetta d’amelio; Senato P01 Napoli Dario Franceschini, Valeria Valente, Enzo Amendola ; P02 Caserta-Salerno -Benevento-Avellino Susanna Camusso, Federico Conte, e Valeria Valente candidata anche, come segnalato in precedenza, al Senato uninominale di Napoli città. Il rischio o la beffa di candidature più defilate, in quest’ultima manovra di definizione delle liste, sembra colpire principalmente il sottosegretario uscente Enzo Amendola, che pure era annunciato, alla vigilia, in una posizione quasi blindata e ora valuta la rinuncia alla candidatura. E il deputato di Villaricca Lello Topo, i cui destini elettorali erano stati già, nei giorni scorsi, segnati da indiscrezioni che lo indicavano in una corsa alla rielezione inspiegabilmente affannosa, considerato il suo apporto di consensi, forse perché considerato da sempre tra i più critici dell’amministrazione regionale guidata da Vincenzo De Luca. Topo, sostenuto da buona parte dei sindaci del Napoletano e molto legato anche al capogruppo regionale dei dem Mario Casillo, è associato alla squadra del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini: uno dei capicorrente che dai nuovi assetti sembrerebbe uscire malconcio. La rinuncia di SgambatoCamilla Sgambato, ex deputata e presidente del Pd di Caserta rinuncia al secondo posto nel collegio e contesta i criteri delle candidature. «Ho rifiutato la candidatura al secondo posto nella lista Pd, collegio proporzionale di Caserta/Benevento. Per la seconda volta, come avvenne già nel 2018, mi è stata proposta una candidatura in posizione non utile». L’amarezza per l’epilogo della battaglia sulle liste è tutto contenuto nella sua dichiarazione di denuncia: «Non mi sono mai sottratta alle battaglie politiche e al senso di responsabilità di chi vive in una comunità e ne rispetta regole e obiettivi – aggiunge – . Ma a tutto c’è un limite. Il Partito Democratico ha votato nell’ultima direzione i criteri per la composizione delle liste: radicamento territoriale, no paracadutati dall’alto, no pluricandidature, vero rispetto della parità di genere, valorizzazione del merito e delle competenze. Quanto al criterio della territorialità, io sono stata sostenuta da decine di sindaci e amministratori del territorio, le cui problematiche ho sempre rappresentato con coraggio e passione. Quanto al merito e alle competenze, sia in Parlamento prima, che, durante il Covid poi in segreteria nazionale, ho sempre dato il massimo contributo, per la scuola e l’istruzione, ascoltando con rispetto e serietà i problemi di migliaia di docenti, dirigenti, alunni, personale ATA, contribuendo alla comprensione e spesso alla positiva soluzione degli stessi. Le donne sono state mortificate e, in alcuni casi, addirittura inserite più volte, per far scattare gli uomini! Nel partito, ho sempre avuto rispetto dei ruoli e delle scelte, anche nei momenti difficili e quando non le condividevo, sempre anteponendo gli interessi collettivi alle mie personali considerazioni. Ma a tutto c’è un limite, dato dal rispetto della dignità, non solo mia, ma di un territorio che avrebbe dovuto essere più fortemente rappresentato. Il Pd ha deciso di fare a meno di questo contributo, perseguendo logiche diverse. Pertanto, con amarezza, ma senza rancore, non posso che prenderne atto ed agire di conseguenza». Lo dichiara Camilla Sgambato, componente della direzione nazionale del Pd e già responsabile nazionale Scuola del partito. Il «no» di Federico ConteAnche Federico Conte, figlio dell’ex ministro Carmelo e parlamentare uscente, ha rinunciato alla candidatura. «Ringrazio la direzione nazionale del Partito Democratico per la proposta di candidarmi al secondo posto della lista plurinominale del Senato della circoscrizione Campania 2 – ha detto Conte – ma mi vedo costretto a ribadire la mia indisponibilità già comunicata, a tempo debito, al segretario nazionale di Articolo Uno. La ondeggiante politica dell’ultima fase e l’algido svolgimento delle trattative per la formazione delle liste, caratterizzate da veti autoreferenziali, provano che non sono venute meno, specie in Campania e in particolare a Salerno, le ragioni per le quali alcuni di noi decisero di candidarsi con LeU. Mi ha colpito la scelta di trasformare la Campania in un’area di atterraggio per candidature prestigiose di altre realtà. Evidentemente si ritiene che la classe dirigente espressione del sistema di potere locale non sia all’altezza di esprimersi a livello nazionale e, nel contempo, si impedisce che ne emerga una nuova». Le parlamentarie M5s, c’è anche Cafiero de RahoIntanto, oggi dalle 10 alle 22 si terranno le parlamentarie del Movimento 5 stelle. Ed il fuoco delle polemiche ha già investito il cosiddetto “listino” di Giuseppe Conte: i sedici nominativi di strettissima fede contiana che l’ex premier ha inserito nelle consultazioni in via preferenziali. Tra di essi, compaiono tre campani: il procuratore nazionale Antimafia e attuale presidente del Mercadante di Napoli, Federico Cafiero de Raho (che probabilmente potrebbe diventare il diretto antagonista di Franceschini nel collegio senatoriale di Napoli, vale a dire colui che lo ha nominato a capo del Mercadante); la capogruppo al Senato, Maria Domenica Castellone; e l’ex ministro dell’Ambiente e generale dei Carabinieri Forestali, Sergio Costa. Sergio Costa in campagna elettorale: votate fino alle 22Proprio l’ex ministro dell’Ambiente sui social ha invitato gli iscritti a votare: « Oggi si vota! Ci siamo: è un giorno importante per tutta la comunità delle iscritte e degli iscritti al Movimento 5 Stelle. Di questo stiamo parlando: di una comunità. Formata da donne e uomini spesso con punti di vista differenti, con approcci diversi, storie anche molto lontane tra di loro, ma con un unico obiettivo: il bene comune. Ed è con questa missione che ho scelto di autocandidarmi alle Parlamentarie, al Senato Campania (si vota su base regionale, quindi potete sostenermi da tutta la Campania). La mia storia è nota, e il mio impegno, da uomo dello Stato e quindi anche da Ministro della Repubblica, è stato sotto gli occhi di tutti. Sento di poter dare ancora molto al mio Paese. Oggi – fino alle 22- si vota. Partecipate tutti, scegliete i vostri rappresentanti, siate presenti e attivi nella vita politica di questa nostra comunità. Ad Maiora semper». Presutto (Ic): Giuseppe Conte dichiara la morte del MovimentoIl senatore Vincenzo Presutto, vicepresidente vicario di Insieme per il Futuro – Impegno Civico per Luigi Di Maio, denuncia: «Con le parlamentarie di oggi, che si terranno dalle ore 10 alle ore 22, il partito di Conte celebra ufficialmente i funerali del Movimento 5 Stelle. Ne dà il triste annuncio lo stesso Conte, ieri sera, comunicando online la sua lista personale di 16 piccoli elevati in erba, incluso sé stesso, che a dispetto delle votazioni degli attivisti sulla piattaforma potranno avere un posto come capolista in 5 collegi plurinominali, assegnato direttamente dal Padrone del partito, per le prossime elezioni politiche che si terranno il 25 settembre. E questo in barba a tutte le regole che finora avevano contraddistinto il fu Movimento 5 stelle, violando il principio del vincolo di territorialità (ognuno si poteva candidare solo nel proprio collegio di residenza), la possibilità di essere candidati in un solo collegio (anche questa superata), ed il rispetto della volontà degli attivisti espressa mediante regolari votazioni online (il cui risultato potrà essere modificato ad esclusiva discrezione del Padrone del partito)». Secondo quanto contesta e addita il parlamentare ora vicino al ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, «scorrendo i nomi presenti nella lista di Conte troviamo anche il suo notaio di fiducia, Colucci, forse lo avrà inserito in lista pensando che così sarebbe stato più semplice gestire le pratiche di successione e di transizione tra il fu Movimento ed il suo partito, padronale e verticistico, che stasera emetterà il suo primo vagito. Nulla che ci stupisca! Questo non è altro che l’atto finale con il quale è decretata ufficialmente la morte della creatura di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Siamo profondamente dispiaciuti e addolorati per quegli attivisti, che ancora credono nella democrazia partecipata e nell’esistenza dei valori primigeni del Fu Movimento 5 Stelle, e che stasera dovranno affrontare l’ennesimo lutto». La newsletter del Corriere del MezzogiornoSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Campania iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 16 agosto 2022 | 10:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-16 08:59:00, Il tweet del ministro della Cultura. Ma nel Pd rischiano Amendola e Topo. Parlamentarie del Movimento 5 stelle: Conte indica l’ex procuratore antimafia Cafiero de Raho,

Pietro Guerra

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