Francia in finale, festa «mista» a Parigi: «Riportate la Coppa a casa»

di Stefano Montefiori, corrispondente da Parigi

Sugli Champs Elyses i ragazzi dalla doppia nazionalit: Alla fine siamo felici comunque. Domina il tricolore francese, ma quando arriva un tifoso con la bandiera rossa e la stella verde del Marocco viene abbracciato e consolato, proprio come Mbapp ha fatto con il suo amico e compagno del Psg, Hakimi

La festa sugli Champs Elyses hanno cominciato a farla gendarmi e poliziotti quando Randal Kolo Muani ha segnato il secondo gol dei Bleus a pochi minuti della fine. Decine di auto e furgoni delle forze dell’ordine, appostati da ore, hanno dato il via alle sirene a tutto volume, aspettando l’arrivo dei tifosi francesi e marocchini: un frastuono impressionante, il suono della vittoria. Qualche minuto dopo, ecco gli scooter con le bandiere blu-bianco-rosso, le macchina stracolme di tifosi che cantano On est en final! (siamo in finale), i parigini che arrivano a piedi avvolti nella bandiera. Ne hanno viste davvero tante, in questi anni, gli Champs Elyses, l’autoproclamata avenue pi bella del mondo che ospita i negozi pi grandi e pi ricchi del mondo, da Louis Vuitton a Tiffany, ed anche teatro di incidenti ormai rituali, dalle auto date alle fiamme dai gilet gialli alle cariche della polizia dopo gli ultimi quarti di finale.

Mezz’ora dopo il gol di Muani e la fine della partita, gli Champs Elyses sono gi pieni e gli incidenti tanto temuti sembrano inconcepibili: a dominare il tricolore francese, ma quando arriva un tifoso con la bandiera rossa e la stella verde del Marocco viene abbracciato e consolato, proprio come Mbapp ha fatto con il suo amico e compagno del Psg, Hakimi, alla fine del match. Tutti hanno visto le scene di fair play allo stadio, i pochi fischi alla Marsigliese subito fermati dalla maggioranza dei tifosi marocchini in tribuna, e poi alla fine le strette di mano tra i giocatori avversari, e questo lo spirito che domina anche sugli Champs Elyses. La notte ancora lunga e qualche violento tra migliaia di persone prover probabilmente a rovinare la festa, ma l’atmosfera almeno iniziale quella di una gioia condivisa. Ho sempre detto che sarei stato felice comunque — dice Ahmed Belkacem, 24 anni e la faccia pitturata di rosso —, sono nato qui e di solito tifo Francia, stavolta mi sarebbe piaciuto vedere il Marocco in finale perch il Paese dei miei genitori e delle mie vacanze, e perch partiva sfavorito. Ma una grande serata comunque. I marocchini di Francia sono quasi un milione e mezzo, e la maggior parte ha le due nazionalit. Una doppia fedelt giudicata antipatriottica dall’estrema destra francese, e a lungo scoraggiata anche dai Paesi d’origine: integrarsi troppo in Francia, l’ex potenza coloniale, stato visto a lungo come una forma di tradimento verso il Maghreb se non un’apostasia nei confronti dell’islam.

Questi schemi sembrano superati, i giovani nati a Parigi con gli antenati a Rabat hanno deciso di non scegliere tra padre e madre e la delusione non sfocia nella violenza, a giudicare dalle prime ore della festa comune sugli Champs Elyses, dove domina lo slogan ramenez la Coupe la maison, (riportate la Coppa a casa) rivolto all’ l’quipe de France che ormai deve superare l’ultimo scoglio dell’Argentina. Lo spiegamento di forze per garantire l’ordine notevole: 10 mila uomini in pi in tutta la Francia, di cui 5000 nella regione di Parigi, di cui 2200 solo nella capitale. Da giorni l’estrema destra pronosticava sfracelli dopo aver visto gli incidenti sugli Champs Elyses sabato scorso, ma il ministro dell’Interno Grald Darmanin, peraltro uomo non tenero, in Parlamento ha risposto alla deputata lepenista Laurence Robert-Dehault ridimensionando il pericolo: Sabato sera c’erano 20 mila persone sugli Champs Elyses per festeggiare le vittorie del Marocco sul Portogallo e poi della Francia sull’Inghilterra. Alla fine ci sono state tre finestre rotte e tre scooter danneggiati, questa la verit dei numeri. Vi incoraggio a essere felici con la nostra gente.

15 dicembre 2022 (modifica il 15 dicembre 2022 | 07:32)

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, 2022-12-15 07:14:00, Sugli Champs Elysées i ragazzi dalla doppia nazionalità: «Alla fine siamo felici comunque». Domina il tricolore francese, ma quando arriva un tifoso con la bandiera rossa e la stella verde del Marocco viene abbracciato e consolato, proprio come Mbappé ha fatto con il suo amico e compagno del Psg, Hakimi, Stefano Montefiori, corrispondente da Parigi

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