L’autunno meraviglioso, le foglie cambiano colore prima di cadere, disegnando nei boschi splendide tavolozze, e l’orto autunnale uno splendore di doni: tutte le variet di cavoli, riccio, nero, verza, cappuccio, cavolfiore, broccoli, broccolo romano, cavolo fiolaro, cavolo rapa, cavolo navone, cime di rapa; e poi c’ la zucca, il finocchio, il carciofo invernale, le bietole, la cicoria, il radicchio, l’indivia… il topinambur! bene cercare di mangiare tutto questo ben di dio.
Lo studio europeo
Nello studio EPIC, che segue nel tempo cosa avviene delle 500.000 persone di 10 paesi europei che all’inizio degli anni ‘90 hanno compilato questionari sulle loro abitudini alimentari, abbiamo cercato di valutare l’impatto della variet del cibo vegetale nell’incidenza del cancro. Abbiamo studiato in particolare due tumori, quelli del polmone e dell’esofago, entrambi causati soprattutto dal tabacco e per i quali studi precedenti avevano mostrato l’effetto protettivo di frutta e verdura. Abbiamo confermato che, a parit di sigarette fumate, mangiare molta frutta e verdura quasi dimezza il rischio di ammalarsi, ma abbiamo anche osservato che, a parit di tabacco e di quantit di frutta e verdura consumata, la variet del consumo conferisce un’ulteriore significativa protezione. Frutta e verdura contengono fattori antiossidanti, che impediscono l’attivazione delle sostanze cancerogene del tabacco, e contengono sostanze antinfiammatorie, che contrastano la progressione di eventuali tumori che gi avessero cominciato a svilupparsi.
Le sostanze protettive
L’importanza della variet verosimilmente dovuta al fatto che l’insieme di numerose diverse sostanze protettive a basse dosi pi efficace che non la presenza di poche sostanze a dosi pi alte. Dosi molto alte di una o poche sostanze antiossidanti assunte con integratori alimentari potrebbero addirittura essere pericolose. Con l’obiettivo di prevenire il cancro del polmone, in due grandi sperimentazioni si somministrarono a migliaia di fumatori alte dosi di betacarotene, un antiossidante presente nella verdura verde scura e nelle verdure e frutta di colore arancione. Avevamo visto, infatti, che chi consumava frequentemente queste verdure e chi aveva alti livelli di betacarotene nel sangue si ammalava meno. Drammaticamente, contrariamente alle attese, i tumori risultarono pi frequenti in chi prendeva le pillole di betacarotene rispetto a chi riceveva pillole di placebo. probabile che dosi troppo alte di betacarotene nei fumatori, nei cui polmoni molte cellule sono pronte a dare origine a tumori, rendano inefficace un importante meccanismo difensivo.
La dieta
Recentemente i ricercatori di EPIC hanno classificato i questionari dei partecipanti in base al numero di specie (animali e vegetali) consumate nella dieta abituale, indipendentemente dalla quantit. Ad esempio, mangiare un piatto di pasta al pesto significa mangiare cibi provenienti da 5 specie: grano duro (Triticum durum), Basilico (Ocimum basilicum), aglio (Allium sativus), pinoli (Pinus pinea) e pecorino (0vis aries). Mediamente risultavano consumate 68 specie, ma si tratta di una sottostima perch i questionari indagano solo su gruppi di alimenti, ad esempio insalata o cavoli, ma non distinguono fra le diverse specie di insalata o di cavoli. Lo studio ha mostrato comunque che il rischio di morte, a parit di et e di altre cause, si riduce progressivamente all’aumentare del numero di specie consumate: rispetto a chi consuma una scarsa variet di alimenti (una quarantina di specie) il rischio di chi ne consuma il doppio si riduce di un terzo.
La variet nel menu
Aggiungere 10 specie commestibili al nostro menu significa ridurre la mortalit totale del 10%, la mortalit per malattie dell’apparato digerente del 20%, dell’apparato respiratorio del 16%, dell’apparato cardiovascolare del 12%, e della mortalit per cancro del 7%. Abbiamo bisogno di tutto quello che il Padre Eterno ha messo nei cibi. Se mangiamo sempre solo le stesse cose finiremo di avere troppo di alcune sostanze e poco di altre. Nel cibo vegetale sono note oltre 5000 sostanze chimiche diverse con effetti sulla nostra fisiologia: vitamine, polifenoli, carotenoidi, terpeni, tannini, poliamine, acidi grassi polinsaturi, ecc., che interagiscono fra loro in modo complesso. Sono sostanze che i vegetali producono per proteggersi dalla siccit, dal freddo, dai parassiti, dai predatori. Alcune sono tossiche, alcune addirittura causano mutazioni nel DNA, eppure, in piccola quantit, ci fanno bene, nella perfetta economia circolare della Natura. Meglio assumerle da una variet di cibi piuttosto che sotto forma di integratori, anche se oggi la variet dei prodotti ortofrutticoli si ridotta drammaticamente, perch l’agricoltura industriale produce solo le variet che rendono di pi. Morale: aggiungiamo alle nostre abitudini consolidate quelle verdure e quei frutti (nostrani e stagionali!) che di solito non consumiamo.
5 gennaio 2023, 07:27 – modifica il 5 gennaio 2023 | 07:27
© RIPRODUZIONE RISERVATA