Il silenzio, il libro e i simboli: i funerali sobri che voleva Benedetto

di Gian Guido Vecchi

A concelebrare le esequie 130 cardinali, 400 vescovi e 3.700 preti. Dopo essere stato eletto Ratzinger disse: Il nuovo Papa sa che il suo compito di far risplendere non la propria luce, ma quella di Cristo

Padre nelle tue mani consegno il mio spirito. Francesco comincia dalla lettura evangelica risuonata poco prima in piazza, l’agonia e le ultime parole di Ges in croce. Di solito il brano di Luca ai funerali finisce prima, i testi sono diversi dalla liturgia consueta, si dice che le letture le avesse scelte per s lo stesso Ratzinger. La solennit di Isaia, udranno in quel giorno i sordi le parole del libro, la fede della prima lettera di Pietro, esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la meta della vostra fede.

Giornata fredda e nebbiosa. C’ silenzio, fra i cinquantamila fedeli in piazza San Pietro. Si levato un applauso prima della messa, quando i sediari hanno portato la bara di cipresso dalla Basilica al sagrato e le campane hanno suonato a morto per Benedetto XVI, come si conviene ai papi. Durante la celebrazione si sentito qualche grido Santo subito!, si vede anche uno striscione come per Wojtyla. Ma quando Francesco prende la parola c’ lo stesso silenzio sospeso che accompagnava le omelie del predecessore, anche perch l’acustica non perfetta e la riflessione del Papa sottile, non facile. Prima di Natale Francesco aveva parlato di Ratzinger come di un santo, un uomo di alta vita spirituale. E ora, davanti a quella bara che alla fine saluter alzandosi in piedi dalla sedia a rotelle, appoggiato a un bastone — la mano destra posata sul feretro, il capo chino e gli occhi chiusi in preghiera silenziosa — le parole del Papa suonano come una identificazione del racconto evangelico con la vicenda umana di Benedetto XVI, quasi una prefigurazione degli altari.

Le ultime parole di Ges, spiega Francesco, confermano ci che caratterizz tutta la sua vita: un continuo consegnarsi nelle mani del Padre suo, tanto che il Signore si lasci cesellare dalla volont di Dio. questo il programma di vita che ispira e vuole modellare come un vasaio il cuore del pastore, fino a che palpitino in esso i medesimi sentimenti di Cristo.

Il Papa presiede le esequie, concelebrano 130 cardinali, 400 vescovi e 3.700 preti. Monsignor Gnswein posa il Vangelo sulla bara, si china a baciarla. La cerimonia sobria, secondo le volont di Ratzinger, quasi spoglia. Benedetto XVI lo disse all’indomani dell’elezione, il 20 aprile 2005: Il nuovo Papa sa che il suo compito di far risplendere davanti agli uomini e alle donne di oggi la luce di Cristo: non la propria luce, ma quella di Cristo. Bergoglio commosso, alla fine si stropiccia gli occhi.

Dette davanti alla bara, scandite da citazioni delle letture, encicliche e omelie di Ratzinger, le sue parole evocano un pastore esemplare: Come il Maestro, porta sulle spalle la stanchezza dell’intercessione e il logoramento dell’unzione per il suo popolo, specialmente l dove la bont deve lottare e i fratelli vedono minacciata la loro dignit, scandisce. Parla della mitezza capace di capire, accogliere, sperare al di l delle incomprensioni.

A nome della Chiesa, vogliamo affidare il nostro fratello alle mani del Padre: che queste mani di misericordia trovino la sua lampada accesa con l’olio del Vangelo, che egli ha sparso e testimoniato durante la sua vita. Cos il popolo fedele di Dio che, riunito, accompagna e affida la vita di chi stato suo pastore, mormora. Come le donne del Vangelo al sepolcro, siamo qui con il profumo della gratitudine e l’unguento della speranza per dimostrargli l’amore che non si perde: con la stessa unzione, sapienza, delicatezza e dedizione che egli ha saputo elargire nel corso degli anni. E alla fine lo nomina: Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce!.

Il congedo nelle Grotte. Il maestro delle celebrazioni e Gnswein posano un velo bianco sul volto di Benedetto Nella bara di cipresso vengono posti il rogito, le medaglie del pontificato, il pallio. Poi i sigilli, il feretro messo in una seconda bara di zinco e in una terza di legno. E la tumulazione nella tomba che, fino alla traslazione nella Basilica, era stata di Giovanni Paolo II.

6 gennaio 2023 (modifica il 6 gennaio 2023 | 08:54)

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