Rugby, in Galles vietano allo stadio la canzone Delilah: è maschilista. Ma i tifosi si ribellano

di Marco Letizia

I vertici della Federazione di rugby gallese sono sotto inchiesta per dei casi di sessismo e molestie nei confronti di dipendenti donne e chiedono di bloccare la canzone di Tom Jones che si canta sugli spalti dal 1968 perch parla di un femminicidio: ma i tifosi non ci stanno

La canzone va vietata e voi non la dovete cantare pi. Non allo stadio (dove era stata esclusa dalle playlist diffuse prepartita gi nel 2015) e possibilmente neanche fuori. La risposta non si fatta attendere: migliaia di tifosi del Galles per le strade di Cardiff che, prima della partita inaugurale del Sei Nazioni di rugby con l’Irlanda (vittoria per 34-10 per gli irlandesi), intonavano a squarciagola Delilah di Tom Jones. Un brano scritto nel 1968, che nel 1969 raggiunse il posto n.2 delle classifiche dell’epoca, che nella sostanza racconta di quello che oggi chiamiamo femminicidio e che all’epoca qualcuno avrebbe invece chiamato delitto d’onore, visto che racconta di un marito che uccide la moglie a coltellate perch lei lo tradiva e che per questo finisce in carcere (in Italia, ma con un testo completamente diverso, diventata La nostra favola portata al successo da Jimmy Fontana e dai Ribelli).

Un brano che dopo quasi 50 anni in cui veniva trasmesso ad ogni partita casalinga della Nazionale ed era sempre cantato in coro allo stadio dai tifosi, viene ora visto come inopportuno dalla Federazione rugby gallese alle prese con lo scandalo che ha travolto il suo ex amministratore delegato Steve Phillips, costretto alle dimissioni perch accusato di tollerare comportamenti sessisti e molestie nei confronti di impiegate e dirigenti donna.

Scandalo che ha motivato la creazione di una task force che sta indagando sui comportamenti sessisti, razzisti o omofobi all’interno della Federazione. E che tra i primi provvedimenti presi ha deciso proprio di vietare di cantare allo stadio un brano che — almeno idealmente — fa parte di una cultura maschilista, tossica e omofobica interna al rugby gallese e che si vuole stroncare. La Federazione rugby gallese condanna la violenza domestica di qualsiasi tipo. Abbiamo precedentemente chiesto il parere di esperti in materia sulla questione della censura della canzone e siamo rispettosamente consapevoli del fatto che la canzone problematica e sconvolgente per alcuni sostenitori a causa del suo argomento scrive la Federazione gallese in un comunicato. Peccato che i tifosi non siano per niente d’accordo e a grande maggioranza hanno continuato ad intonare Delilah fuori e dentro lo stadio, a decine di migliaia. Per la gioia di Sir Tom (Jones) che ha pubblicamente fatto sapere che la canzone non deve essere presa alla lettera e che la sua popolarit durante le partite di rugby della Nazionale lo rende orgoglioso di essere gallese. E con i tifosi del Galles che si dichiarano fieri delle loro tradizioni musicali e che ai giornalisti presenti fuori dallo stadio rispondevano cos alle domande su come avrebbero reagito al bando disposto dalla Federazione: Provate a fermarci, siamo in 50mila.

Intanto giornali e trasmissioni tv britanniche si interrogano: vietare di cantare Delilah un esempio sbagliato di cancel culture o un invito giusto perch un clima lavorativo maschilista e tossico si crea anche considerando normali brani che celebrano l’omicidio di una donna? Con questo passo si finirebbe nel voler proibire la lettura di Shakespeare (Otello) e Stendhal (Il rosso e il nero) replicano i difensori del mainstream (in ritardo perch in realt sul web c’ gi chi chiede di vietare i due capolavori).

Il problema di Delilah per forse non la sua esistenza, ma il suo successo nell’ambiente dei tifosi e ultr. Che da sempre vogliono scandalizzare e porsi contro il sistema, usando tutte le armi a disposizione. Cori, canti, insulti, striscioni. Resta da capire per se il tifoso di rugby sia affezionato alla tradizione, o se invece in qualche modo aderisca alla mentalit maschilista descritta dalle parole della canzone. Perdonami Delilah, non ne potevo pi canta nel brano Tom Jones. Ora per il problema che a non poterne pi sono le milioni di Delilah di questo mondo.

4 febbraio 2023 (modifica il 4 febbraio 2023 | 19:54)

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