Garmin, ciclismo e running fanno correre gli smart watch sportivi: «E ora puntiamo sul lusso»

Un concentrato di tecnologia al polso al servizio delle attività outdoor e indoor. A dieci anni dal lancio del primo Fenix, lo smart watch progettato per gli sportivi, Stefano Viganò, amministratore delegato di Garmin Italia, fa il punto sul mercato dei digital watch nel Bel Paese raccontando la scommessa del gruppo sul settore del lusso sportivo e le strategie 2022.

«La serie Fenix — spiega Viganò — racconta la storia di Garmin. In dieci anni siamo passati dal creare dispositivi Gps pesanti e di grandi dimensioni a orologi leggeri, elaborati in termini di design e materiali. Il tutto garantendo sempre ai nostri sportivi tecnologie Gps integrate di alto livello, capaci di raccogliere dati e informazioni tanto in montagna, a duemila metri di altitudine, quanto in città. Dico spesso che gli sportwatch Fenix sono una passione da indossare». L’ultima serie, la numero 7, lanciata ad aprile scorso, non a caso, è stata pensata per essere ancora più versatile: conta profili-attività precaricati per trail running, atletica leggera, nuoto, corsa, ciclismo, escursioni, canottaggio, sci, golf, surf e indoor climbing. Oltre a offrire tutta la gamma delle funzionalità tipiche di uno smart watch: e-mail, messaggi di testo, Spotify o Amazon Music, pagamenti contactless grazie ai fornitori abilitati.

Anche per questo la famiglia dei Fenix è tra le più popolari di Garmin, soprattutto tra gli appassionati di ciclismo e running, ed è tra i prodotti di punta insieme alla serie Marq per il segmento lusso. Una popolarità che si traduce in numeri. Il gruppo statunitense, con sede a Olathe vicino a Kansas City, sta vedendo crescere il mercato in modo significativo anche in Italia dove, secondo il rapporto Consumer 2021 di Assorologi, si contano 9 milioni di italiani in possesso di uno smartwatch. Dice Viganò: «Il 2022 è un anno importante per noi. Il mercato italiano è quello che ha registrato la crescita maggiore a livello globale e secondo le nostre previsioni arriveremo a un +15% sul fatturato 2021». Cifre importanti se si pensa che il settore orologeria pesa per circa il 10% sul fatturato di Garmin Italia, parte di un gruppo arrivato a 4,98 miliardi di ricavi nel 2021 grazie alla presenza trasversale in più mercati: dagli smart watch, ai dispositivi di navigazione per l’aviazione, per l’automotive e la nautica.

In Italia il successo delle vendite è legato anche alle strategie di vendita ibride. «Le nostre vendite sono suddivise 50% online e 50% retail. E quest’ultimo canale per noi è fondamentale. Chi compra online in genere conosce già il marchio, compra spesso l’ultimo modello avendo già esperienza del precedente. Nei punti vendita fisici invece la sfida è raccontare un prodotto che è unico. Per questo facciamo molta formazione anche nelle orologerie», aggiunge. L’ambizione, già evidente con la serie dei Marq, è anche inserirsi e affermarsi nel settore del lusso. «Per gli smart watch di fascia alta, per materiali e prezzo, occorre avere in negozio persone capaci di raccontare il mondo Garmin. Parliamo di orologi da tastare, provare e indossare», conclude.

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, 2022-10-03 12:56:00, Stefano Viganò, amministratore delegato di Garmin Italia, fa il punto sul mercato dei digital watch nel Bel Paese raccontando la scommessa del gruppo sul settore del lusso sportivo e le strategie 2022, Diana Cavalcoli

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