Gas, Eni scopre un maxi giacimento a Cipro: la via Mediterranea per l’addio alla Russia

Eni annuncia una importante scoperta di gas con il pozzo Cronos-1, nel Blocco 6, a circa 160 chilometri al largo di Cipro, in una profondità d’acqua di 2.287 metri. Il blocco è operato da Eni Cyprus con una quota del 50%, l’altra metà è della francese TotalEnergies. «Le stime preliminari – indica il gruppo guidato da Claudio Descalzi in una nota – indicano circa 2,5 Tcf (trilioni di piedi cubi) di gas in posto, con un significativo potenziale aggiuntivo che verrà valutato con un ulteriore pozzo esplorativo. Sono già in corso studi di ingegneria per uno sviluppo accelerato della scoperta». Il pozzo Cronos-1 è il quarto pozzo esplorativo perforato da Eni Cyprus e il secondo nel Blocco 6, dopo la scoperta a gas di Calypso-1 nel 2018. Secondo il Cane a sei zampe, la scoperta di Cronos-1 crea le condizioni per portare a sviluppo ulteriori potenziali volumi di gas nella regione e rappresenta una delle azioni conseguite da Eni a supporto della fornitura di ulteriore gas all’Europa. «Questa scoperta – prosegue la nota – conferma l’efficacia della strategia esplorativa di Eni, volta a creare valore attraverso la profonda conoscenza dei bacini geologici e l’applicazione di tecnologie geofisiche proprietarie. Eni (che è entrata di recente nel più grande progetto del mondo per il Gas naturale liquefatto in Qatar) è presente a Cipro dal 2013. La società opera i blocchi 2, 3, 6, 8 e 9, e detiene partecipazioni nei blocchi 7 e 11 operati da TotalEnergies».

Si tratta di scoperte che potrebbero aiutare ad alleviare i problemi energetici dell’Europa, alle prese con un prezzo del gas più che decuplicato a causa delle tensioni con la Russia da cui dipende fortemente,. E qui torna in mente quella che oggi suona come una profezia di Descalzi, che nel 2017 dopo l’occupazione della Crimea da parte della Russia disse: «C’è tanto gas tra Egitto, Israele e Cipro. Meglio non restare nelle mani di pochi fornitori di energia, prima o poi il conto si paga». L’isola al centro del Mar Mediterraneo è sulla scena del gas dove agiscono altri grandi operatori mondiali come Chevron e Shell.

Ma le infrastrutture di esportazione devono ancora essere realizzate. In progetto c’è il EastMed, un gasdotto da circa 2000 km che porterebbe 10 miliardi di m3 l’anno di gas del Mediterraneo orientale (Israele e Cipro) fino in Puglia ricongiungendosi al Tap, passando da Creta e dalla Grecia continentale. Il 6 luglio il consorzio IGI-Poseidon – una joint venture tra l’italiana Edison e la greca Depa – ha lanciato le prime due gare d’appalto per costruire l’infrastruttura gasiera. Cipro sconta la situazione geopolitica: la parte nord è occupata dalla Turchia dal 1974, le acque sono oggetto di contesa con Ankara.

Iscriviti alla newsletter “Whatever it Takes” di Federico Fubini. Dati, fatti e opinioni forti: le sfide della settimana per l’economia e i mercati in un mondo instabile. Ogni lunedì nella tua casella di posta.

E non dimenticare le newsletter L’Economia Opinioni”
e “L’Economia Ore 18”

.

, 2022-08-22 13:28:00, La profezia di Descalzi nel 2017: «C’è tanto gas tra Egitto, Israele e Cipro. Meglio non restare nelle mani di pochi fornitori di energia, prima o poi il conto si paga», Fausta Chiesa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version