Gas, la turbina del Nord Stream spedita in Germania: il gasdotto può ripartire

L’energia, le sanzioni

di Fausta Chiesa18 lug 2022

Il Canada il 17 luglio ha spedito in Germania per via aerea la turbina Siemens del gasdotto Nord Stream. Lo riporta Reuters che cita fonti vicine al dossier. Secondo il giornale russo Kommersant il pezzo di produzione Siemens Energy per la stazione di compressione di Portovaya del gasdotto Nord Stream è già arrivato in Germania. Il fatto potrebbe preludere alla riapertura del gasdotto Nord Stream attraverso cui il metano siberiano arriva in Germania, un’infrastruttura fondamentale per la produzione di energia, che Gazprom ha fermato temporaneamente lunedì 11 luglio sia per la manutenzione ordinaria (che dovrebbe essere completata il 21 luglio) sia per la mancanza della turbina, situazione che – secondo Gazprom – era la causa della riduzione dei flussi che hanno portato il gruppo energetico a non soddisfare completamente la richiesta di forniture da parte dei clienti come gli operatori tedeschi ed Eni in Italia. L’Ucraina aveva fatto pressioni su Ottawa perché non restituisse la turbina, la cui riparazione è stata ultimata lo scorso 9 luglio. Il Canada ha poi acconsentito alle ripetute richieste tedesche dopo che la Commissione europea ha chiarito che le sanzioni Ue contro Mosca non includono i componenti dei gasdotti.

La turbina riparata sarà quindi inviata con un traghetto in Finlandia e consegnata via terra alla Russia. Il pezzo di ricambio, prosegue Kommersant dovrebbe arrivare in Russia entro cinque-sette giorni se non ci saranno problemi con la dogana. E sempre secondo il quotidiano russo la turbina dovrebbe rientrare in funzione all’inizio di agosto, considerando il tempo necessario per la procedura di installazione.

Dunque saranno altri giorni di attesa con il fiato sospeso: i flussi di metano siberiano sono fondamentali in questo periodo per proseguire a riempire le riserve, soprattutto dei Paesi che dipendono molto dal gas per la produzione di energia elettrica, come l’Italia e la Germania. Ma anche con gli stoccaggi pieni, comunque i gasdotti esistenti e le forniture da altri Paesi come l’Algeria – dove oggi, 18 luglio, sarà in visita per la seconda volta da aprile il premier Mario Draghi – che è già diventato il nostro primo fornitore non basteranno prima del 2024 a sostituire completamente i 29 miliardi di metri cubi di gas russo consumati dall’Italia l’anno scorso, né tantomeno le riserve basteranno a Paesi dipendenti come la Germania. Infatti martedì 19 luglio la Commissione europea presenterà il suo piano di emergenza in caso di blocco delle forniture di gas dalla Russia. «Sappiamo che la Russia può usare il gas come un’arma contro di noi: lo ha già fatto, diminuendo le forniture, e mercoledì la Commissione discuterà delle prospettive delle forniture di gas». Lo ha detto l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell, a margine del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles. «Ma sono cose diverse – ha aggiunto – non smetteremo di sostenere l’Ucraina e di imporre sanzioni alla Russia. Certo che c’è un rischio per le forniture di energia: lo sanno tutti e non da oggi. Ma nei prossimi giorni la Commissione prima e il Consiglio poi prepareranno tutti i piani necessari ad affrontare la situazione».

In questa situazione di incertezza prosegue il rialzo del prezzo del gas: i futures sul mese di agosto scambiati sul mercato europeo di riferimento, il Ttf di Amsterdam, hanno aperto in rialzo del 2,93% a 164,25 euro al MWh.

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, 2022-07-18 11:01:00, Mentre il gasdotto è ancora fermo per manutenzione, la turbina sarà inviata in Finlandia e consegnata alla Russia, dove dovrebbe giungere il 24 luglio. Secondo il giornale russo Kommersant, dovrebbe rientrare in funzione all’inizio di agosto, Fausta Chiesa

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