Lo ha detto la ministra per gli Affari regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini, alla convention «Italia al centro: il cantiere» Mariastella Gelmini non ascolta Silvio Berlusconi («Il centro siamo noi di Forza Italia») e si presenta ugualmente all’assemblea di Italia al Centro, organizzata da Giovanni Toti. La ministra per gli Affari regionali si prende gli applausi della platea centrista e racconta che in tanti gli hanno domandato: «Perché vai alla convention di Toti?». Risposta: «Io non sono alla ricerca di collocazioni politiche ma da ministro ritengo un dovere confrontarmi, quando mi viene chiesto, sull’agenda di governo. Poi vedo che c’è un grande dibattito dal punto di vista politico ma questo appartiene ai leader di partito». Fatta questa premessa l’intervento della ministra azzurra ruota tutti attorno all’autonomia regionale e all’esperienza di governo Draghi. Una stoccata viene riservata ai partiti che compongono la maggioranza e che mettono in pericolo la stabilità di governo. In particolare, Gelmini sembra voler indirizzare il messaggio alla Lega di Salvini : «Siccome non mi piacciono le formule mediane, dico che un partito con cultura di governo non potrebbe allearsi con forze politiche pronte a far cadere Draghi». E ancora, sempre Gelmini: «Chi da destra e da sinistra minaccia la crisi di governo è un irresponsabile». Tuttavia la ministra azzurra è convinta che alla fine «prevarrà la consapevolezza che Draghi gode di grande stima non solo a livello internazionale ma anche nel Paese. Credo che non convenga a nessuno staccare la spina». Quanto all’agenda Draghi Gelmini ritiene che il prossimo esecutivo, quello che nascerà all’indomani delle urne del 2023, «debba ripartire dal Pnrr che dura fino al 2026». 9 luglio 2022 (modifica il 9 luglio 2022 | 15:27) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-07-09 16:49:00, Lo ha detto la ministra per gli Affari regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini, alla convention «Italia al centro: il cantiere», Giuseppe Alberto Falci