Oggi, 18 luglio, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è stato ospite della trasmissione radiofonica “24 Mattino” di Radio 24. Qui ha parlato di vari temi scottanti, tra cui il rinnovo del contratto scuola, la maturità e le nuove regole relative alla condotta.
Contratto scuola, Valditara entusiasta
Valditara ha dapprima commentato l’aumento contrattuale destinato ai docenti: “In questo contratto sono contenuti 124 euro lordi per i docenti, quasi 100 per gli Ata. Si tratta del maggior aumento fin qui realizzato. Abbiamo spostato 300 milioni di euro destinati a pagare progetti vari per avere l’aumento degli stipendi. Il contratto è stato definito buono, ritengo che sia un primo passo che dovrà essere seguito da stanziamenti adeguati a coprire l’aumento del costo della vita”.
Il merito è incentivato in questo contratto? Ecco la risposta di Valditara: “Un altro passaggio importante è il riconoscimento definitivo delle figure di docente tutor e orientatore, a cui sono finalmente collegate delle risorse. Tutti i docenti che parteciperanno ad attività di personalizzazione saranno pagati. Usiamo sia fondi Pnrr che fondi Pon, non è un’iniziativa episodica”.
E, sulla questione della condotta a scuola: “Dobbiamo portare nelle scuole la cultura del rispetto. Come? Non solo partendo dal contratto e con la difesa dell’Avvocatura dello Stato ma anche facendo valere di più la condotta. Nelle medie tornerà a fare media il voto di condotta, nelle superiori influirà sui crediti per la maturità. Abbiamo anche modificato lo statuto della sospensione”.
Maturità, Valditara: “Il ministero non ha fatto nessun errore nelle prove”
Valditara ha poi parlato della maturità: “Il ritorno al pre-Covid ha dato dei risultati positivi. Si tratta di una delle poche annate in cui non ci sono stati errori da parte del ministero nelle prove. Si è trattato anche di tracce stimolanti, che hanno fatto riflettere su tematiche importanti. L’esame non ha mal funzionato. Si può certamente migliorare sull’orale, sulle prove scritte avrei difficoltà a pensare a soluzioni diverse. Bisognerebbe ascoltare docenti e studenti per capire cosa poter migliorare di questo esame. Dobbiamo avere il coraggio di fare una valutazione senza sconti quando ci sono rilevanti debiti formativi”.
Il capo del dicastero di Viale Trastevere ha anche commentato nuovamente i dati Invalsi 2023: “Dobbiamo intervenire in modo deciso e netto per riunire l’Italia. L’Agenda Sud partirà a brevissimo. Interverremo con più docenti e con più tempo scuola, docenti pagati per attività extracurriculari. Insomma, dieci punti di intervento per aggredire la dispersione”.
E, infine, alcune battute sul ruolo dei genitori: “Bisogna ricostruire la grande alleanza tra famiglia e scuola, siamo tutti dalla stessa parte. L’interesse di un genitore è che il ragazzo divenga responsabile e non scarichi su altri colpe proprie. Si tratta di un fenomeno culturale ampio. Purtroppo in molte famiglie c’è l’idea del genitore sindacalista del figlio. Occorre una svolta culturale, dobbiamo stare tutti dalla stessa parte. Delegittimare il docente significa deresponsabilizzare il ragazzo. Si tratta di un tema decisivo per il nostro Paese”, ha concluso Valditara.
, L’articolo originale è stato pubblicato da, https://www.tecnicadellascuola.it/genitori-sindacalisti-dei-figli-valditara-delegittimare-il-docente-significa-deresponsabilizzare-il-ragazzo, Attualità,Docenti,Evidenza,Genitori e figli,Giuseppe Valditara,Studenti, https://www.tecnicadellascuola.it/feed, Laura Bombaci,