La GenZ e il cashmere. «Punto ai giovani, la crisi non si sente»

di Maria Teresa Veneziani

Sandro Veronesi di Falconeri e lo stabilimento record di Avio, il maglificio: pi avanzato tecnologicamente e credo si tratti anche del pi grande. Il brand in poco pi di un decennio da piccola fabbrica diventato un colosso del cashmere

Il maglificio pi avanzato tecnologicamente d’Europa si trova ad Avio, ultimo comune del Trentino, stretto tra il monte Baldo e monti Lessini. Credo si tratti anche del pi grande, annuncia Sandro Veronesi fiero di mostrare il suo stabilimento Falconeri, brand che in poco pi di 10 anni dall’acquisizione di una piccola fabbrica ha trasformato in un colosso del cashmere con una mossa (che il fondatore del marchio, Pierangelo Fenzi, ancora oggi direttore creativo della linea maschile, definisce geniale): vendere il filato pi raro e quindi per pochi, a un prezzo democratico (da 149 euro) a molti: Se il sogno di Bill Gates quando part era mettere un computer su ogni tavolo, il mio far indossare a ogni italiano almeno un maglioncino di cashmere, annuncia davanti alla collezione che ormai total look, ma sempre guidata dai pull coloratissimi in Superior Cashmere nei vari filati (dai super leggeri ai 4 fili).

Nella fabbrica modello c’ anche il prototipo di negozio, con il dolcevita operato oversize bianco, il poncho a coste e la tuta celeste in maglia, come quella che ha postato sul suo Instagram Chiara Ferragni, ricorda la direttrice creativa della donna Giulia Santini. per lo sterminato reparto produzione con le 250 macchine tessitrici che si muovono all’unisono senza la presenza apparente intervento dell’uomo, il fiore all’occhiello dell’imprenditore: Arrivano dal Giappone.

Occhio e testa

Indica la sala di regia dove una manciata di tecnici programma l’attivit delle macchine che devono gestire i fili colorati su un ciclo di 24 ore al giorno dal luned al venerd, 120 persone si dividono i 4 turni di sei ore. L’intervento della magliaie in grembiule celeste riservato al controllo. Diventa indispensabile nel reparto rimaglio, dove sedute, infilano con maestria i micro punti sulla macchina circolare: l’attaccatura del collo necessita di “occhi e testa” per rendere la curvatura armonica, spiega la capo reparto. Ma la qualit passa dalla stanza dove computer avanzati controllano e definiscono impurit, scorrimento, titolo (spessore), resistenza, colore, mentre un’altra macchina simula l’usura (a 7 mila giri e a 14 mila) e svela il livello di peeling (pallini). Siamo pronti a sostenere test per dimostrare che non c’ differenza con il cashmere di altissimo pregio, sottolinea Veronesi.

Per dimostrarlo ha posto due balle di fiocchi candido all’ingresso della fabbrica dalle ampie vetrate. Cos, il pelo raro e sottile gi ripulito dal grezzo e lavato arriva dalla Mongolia dove Veronesi stato per stringere accordi direttamente con i pastori migranti nella steppa con i loro greggi. La materia prima viene caricata sui camion e in 25 giorni arriva a Biella dove abbiamo una nostra azienda e dove creiamo il filato per le nostre maglie, spiega l’imprenditore che sta investendo 20 milioni di euro per riuscire a controllare l’intera filiera, grazie alla creazione di una fabbrica che dar lavoro a 300 persone addette alla raccolta, selezione e lavaggio del vello che si ottiene pettinando le capre durante la muta. Costruiremo un impianto di raccolta in Asia orientale, prendendo accordi con le cooperative di pastori e il governo mongolo per garantire l’adeguatezza del ritorno economico ai produttori della materia prima sotto il controllo della Sustainable Fibre Alliance (SFA) cui Falconeri ha aderito nel 2019, annucia. importante sostenere i pastori e l’economia locale. In Mongolia, 2 milioni di persone vivono nelle citt e solo un milione si adattano a stare sugli altipiani dove allevano i greggi, una vita per loro durissima che voglio contribuire a sostenere.

Conquistare i giovani

Il cashmere ha ancora grandi potenzialit, assicura, l’imprenditore, che ora vuole puntare sul pubblico giovane della generazione Z (al momento il 70 per cento dei nostri i clienti sono donne tra i 45/50 anni). Del resto, il mercato della morbidezza non sembra subire crisi. Nonostante guerra, il Covid, Falconeri punta a chiudere il 2022 con un fatturato di 200 milioni di euro (contro 120 del 2021) per 2 milioni e mezzo i capi venduti, 2 milioni in cashmere pi un altro mezzo di cappotti, giacconi e pantaloni. La gente si abituata a vestire in tuta e non rinuncia pi alla comodit, spiega il presidente del gruppo Calzedonia (da 2,505 miliardi nel 2021), presente anche in Russia con i suoi brand (20 negozi): le esportazioni continuano perch nostri capi sotto i 300 euro non sono soggetti a misure restrittive come i beni di lusso, chiarisce. Intanto, tra gli obiettivi di Falconeri (800 dipendenti pi l’indotto) c’ anche il potenziamento del mercato. Sull’esempio del negozio allargato di via Montenapoleone, potenzieremo la Francia, quindi Spagna e Turchia. E a febbraio apertura del secondo negozio a New York. La recessione non la spaventa? Ho 60 anni e da sempre ci parlano di crisi, ma l’Italia piena di belle aziende. La prova che i Paesi esteri ti fanno i ponti d’oro per farti andare a investire da loro.

10 dicembre 2022 (modifica il 10 dicembre 2022 | 09:29)

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, 2022-12-10 11:41:00, Sandro Veronesi di Falconeri e lo stabilimento record di Avio, il maglificio: «più avanzato tecnologicamente e credo si tratti anche del più grande». Il brand in poco più di un decennio da piccola fabbrica è diventato un colosso del cashmere, Maria Teresa Veneziani

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