Geolier: canto i disagi della periferia

di Marta Blumi Tripodi

Ha debuttato alla n1 in classifica con il suo ultimo album: Devo fare rumore per tutti quelli che non riescono a farsi sentire

Spesso gli hanno consigliato di scrivere in italiano anzich in napoletano, ma al momento Geolier (classe 2000, all’anagrafe Emanuele Palumbo) non ne sente l’esigenza. Prima dovrei iniziare a pensare in italiano, scherza il rapper, che cresciuto a Secondigliano, periferia di Napoli. E poi posso esprimere il disagio della mia gente solo nella mia lingua. Devo fare rumore anche per tutti quelli che non riescono a farsi sentire. A farsi sentire lui ci riuscito eccome: dopo aver accumulato un miliardo e mezzo di ascolti sulle varie piattaforme di streaming con i suoi precedenti progetti, ha debuttato alla n1 in classifica con il suo ultimo album Il coraggio dei bambini: uscito poche settimane fa stato certificato disco d’oro in appena due settimane.

In francese il suo nome d’arte significa secondino ed un omaggio al suo quartiere (vengono chiamati cos gli abitanti di Secondigliano), noto ai pi per Gomorra e Scampia (Ma non amo che il mio rione diventi un’attrazione turistica: questo non uno zoo, come qualcuno ha scritto sui muri della zona). L si sente a casa, ma ben consapevole di tutto ci che il contesto gli ha tolto, oltre a ci che gli ha dato. Una vera infanzia non l’ho mai avuta. Fin da piccolo mi era chiaro che non potevo permettermene una. Qui non pensi alla scuola o a giocare: ti chiedi se quella settimana pap riuscir a guadagnare abbastanza per portare il pane a tavola.

Suo padre gli ha insegnato il valore dell’onest e del sacrificio, anche quando pi facile andare a sparare che a lavorare. Me lo ripeteva spesso, tanto che un pezzo dell’album, Ricchezza, ispirato proprio a questa frase. Non se la sente di giudicare chi ha fatto scelte diverse, per. A Napoli pu essere davvero difficile. Se il lavoro ci fosse sono sicuro che i ragazzi se lo terrebbero stretto, ho amici che pur di fare qualcosa si accontentano di consegnare la spesa per pochi euro. Ma se devi spaccarti la schiena e fare comunque la fame, normale che ti venga il dubbio: ne vale la pena?.

Lo stesso dubbio del Geolier ragazzino, che lavorava in una fabbrica di lampadari per 100 euro a settimana e sognava di sfondare con il rap. La sua prima canzone l’aveva scritta ad appena dieci anni: Parla di una bambina che vuole una corona, ma non pu averla perch il padre passa il tempo a bere birra Corona. Una storia simile a quelle de Il coraggio dei bambini: spaccati di vita di strada, ma mai vuoti di significato, perch il senso di un pezzo rap dipende sempre dalla prospettiva da cui lo osservi. Anche brani di pura ostentazione, come Nun se ver, nascondono molto pi di ci che traspare: Quando un rapper parla del suo orologio, in realt vuole raccontarti tutta la fatica che ha dovuto sopportare prima di riuscire a comprarlo.

Idem per quella che spesso viene scambiata per esaltazione del crimine, vedi I Am , narrata dal punto di vista di un uomo appena scarcerato. Nel ritornello dico pi o meno “Tutti mi applaudono quando esco, ma non sanno che non ho visto mia madre per vent’anni per far parte del branco”. Ho cercato di trasmettere a chi mi ascolta che non c’ niente di figo in quel tipo di vita: le conseguenze sono pesantissime. Vorrei che il mio disco fosse capito, pi ancora che ascoltato.

26 gennaio 2023 (modifica il 26 gennaio 2023 | 17:50)

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