Gherpelli, attore e contadino: sono io il cattivo delle fiction

di Chiara Maffioletti

Il protagonista di Cuori si racconta: All’inizio ho fatto dei ruoli molto brutti, mio padre non era felice. Poi ho capito che dovevo capire dove buttare il seme del mio talento

Quando un attore non esattamente un talento, tra le prime cose che gli vengono dette: braccia rubate all’agricoltura. Una regola che non vale per Andrea Gherpelli, attore contadino: da anni concilia una carriera in ascesa nel cinema con la sua attivit di agricoltore, nella sua azienda di famiglia a Prato di Correggio. Siamo alla quarta generazione: le mie sono braccia ridate all’agricoltura — scherza —. In realt ci sono moltissime connessioni tra il lavoro del contadino e la recitazione. Da poco al cinema nell’ultimo film di Carrisi, Io sono l’abisso e sul set della seconda stagione della serie di Rai 1 Cuori, racconta: Sia nell’agricoltura che nella cultura ormai passa il concetto che va bene tutto: basta propinare qualcosa e tutti se la bevono. In realt, in entrambe queste realt, se semini bene raggiungi risultati infinitamente migliori.

Per questo, Gherpelli ha iniziato a coltivare i cereali antichi, recuperandoli, trattandoli con cura e parlandone con passione ai consumatori che incontra nei mercati agricoli. Mi capita spesso di fare degli autografi sui miei sacchetti di farina. Quando non sono sul set torno nei campi. Sia recitare che lavorare come agricoltore sono per me due urgenze: ne sento il richiamo e la responsabilit. Certo, non una combinazione cos usuale. Ma ormai quando vado a girare non posso non portate i miei prodotti… se lo aspettano sia i colleghi che i registi. Entrambe le sue passioni partono da lontano. Sono cresciuto sui campi, mai miei genitori amavano il teatro tanto che mio padre scriveva delle commedie e mia mamma realizzava i costumi per gli spettacoli che andavano in scena nel teatrino del paese, di fianco alla chiesa. Io e mio fratello stavamo spesso sul palco, ma nessuno aveva mai pensato al professionismo. Mi ero iscritto a ingegneria. E mi sono laureato anche se non mi interessava tanto. Ma durante l’universit ho iniziato a frequentare la compagnia teatrale della facolt.

Un gioco. All’inizio. Poi ho cominciato a fare la comparsa in alcune opere liriche, a Bologna, e l ho sentito una botta potente attraversarmi. Nel mentre, il mondo dell’agricoltura andava verso orizzonti che non riconosceva pi: Non mi piaceva quell’appiattimento generale per cui non si pensava pi alla qualit ma alla produzione in massa. Cos avevo deciso di trasferirmi a Roma, insegnando alla medie materie scientifiche per mantenermi. Era una professione che amavo molto. Poi, i primi provini per il cinema. E ho iniziato a sbagliare. Sono arrivati dei ruoli brutti, altri molto brutti, ma costruivo la mia carriera. Presto ho capito che stavo preparando male il mio terreno: non davo attenzione al campo su cui poi buttare il seme del mio talento.

Cosa diceva la sua famiglia di questo suo cambio di rotta verso il cinema? Mia madre era felice, mio padre vedendo i primi film teneva gli occhi bassi. Adesso guarda molto pi volentieri quello che faccio. Nel tempo sono arrivati molti personaggi, quasi sempre disturbanti, ma il mio sforzo stato andare oltre l’apparenza e non renderli dei cattivi e basta: volevo esplorare le loro dinamiche mentali. Un po’ come faccio con il mio dottor Mosca in Cuori: ho cercato di capire perch fosse diventato un uomo senza scrupoli. Anche un personaggio televisivo pu diventare un nutrimento. Di certo lo sono anche i frumenti antichi che ha scelto di tornare a coltivare: Quando non sono sul set, ogni sabato faccio i mercati agricoli, dove vendo i nostri prodotti ma intrattengo anche le persone parlando cinema. Del resto, sempre un nutrimento.

3 gennaio 2023 (modifica il 3 gennaio 2023 | 20:51)

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