Il delitto di Alice Neri e le lettere del collega invaghito. Lei: Ha comportamenti ossessivi

di Alessandro Fulloni

L’inchiesta sulla donna trovata carbonizzata nella sua auto nel Modenese. La donna preoccupata dai comportamenti ossessivi. Interrogato, non indagato. Il 6 marzo ci l’interrogatorio degli amici di Gaaloul che lo videro al mattino sporco di olio

Fu una fonte confidenziale ad avvertire gli investigatori di quel post su Facebook comparso — ma rimosso dopo qualche ora — proprio il giorno del ritrovamento del cadavere di Alice Neri, l’operaia di 32 anni, sposata, morta carbonizzata nel bagagliaio della sua Ford Fiesta in fiamme nella campagna attorno a Concordia, nella Bassa modenese, lo scorso 18 novembre. Si trattava di una citazione biblica: forte come la morte l’amore, tenace come gli inferi la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma del Signore!. Il giallo — che vede il 29enne tunisino Mohamed Gaaloul, in carcere con l’accusa di omicidio dopo essere stato arrestato in Francia — adesso per s’infittisce.

Chi ha scritto quelle parole infatti un collega di Alice. L’uomo le aveva inviato delle lettere d’amore ritrovate dai carabinieri nell’armadietto che la donna, addetta alla verniciatura presso una grossa impresa meccanica a Cavezzo, aveva sul posto di lavoro. il Carlino a riportare, nell’edizione odierna, alcune frasi indirizzate alla donna. Il cuore di quest’uomo un giorno smetter di controllare il tuo ultimo accesso smetter di pensarti nel cuore della notte. Il ripetersi di questi messaggi — con frasi cos: solo guardarti mi d serenit e ogni scusa buona per stare l da te — aveva inquietato Alice, mamma di una figli di quattro anni, che con le amiche aveva parlato di comportamenti ossessivi.

L’uomo, interrogato, non risulta comunque indagato. Oltre al tunisino, principale sospettato, sotto inchiesta —ma sempre pi estranei all’indagine, ha ripetuto pi volte il procuratore di Modena Luca Masini — restano il marito dell’operaia e un altro collega con cui trascorse la serata allo Smart Caf di Concordia sino alle 3 e 30 circa, ora in cui lui si allontan per rincasare mentre Alice — sul cui cadavere gli esami tossicologici hanno poi trovato tracce di cocaina — veniva avvicinata da Gaaloul, giunto al pub mezzora prima. Qui comincia il giallo vero e proprio. Verso le 3 e 40 il cellulare di Alice viene disattivato.

Ma un minuto prima qualcuno fa a tempo a digitare su Google la parola Vallalta: ovvero la localit in cui vive Gaaloul — senza permesso di soggiorno, diverse denunce per spaccio, senza lavoro — che l’8 novembre si era sposato, con una cerimonia nel comune di Concordia, con una ragazza greca che vive nella localit della Bassa a due passi dal fiume Secchia. Gaaloul, assistito dall’avvocato Roberto Ghini, viene fatto entrare volontariamente in macchina o vi sale con la forza? Mistero. Come resta un mistero l’ipotesi che i due si conoscessero. Per gli investigatori non ci sono sinora elementi per dimostrarlo, sebbene da Mulhouse (dove il tunisino fu arrestato dopo la sua precipitosa fuga nei giorni successivi al delitto) un portavoce della polizia francese disse che a priori, il sospettato sarebbe un conoscente della vittima. La Fiesta di Alice venne trovata, ancora in fiamme, non lontano dal Secchia. Ma c’ un altro mistero: quello delle auto immortalate da alcune telecamere e dirette verso il luogo dove la Ford della vittima stata data alle fiamme, in orari compatibili con il delitto, ovvero alle 6 del mattino del 18 novembre scorso. Per alcuni minuti, paiono tallonare la maccina della donna. Il prossimo 6 marzo in incidente probatorio saranno sentiti i tre tunisini che sostengono di aver visto Gaaloul, proprio quella mattina, rientrare a casa con gli abiti sporchi d’olio.

25 febbraio 2023 (modifica il 25 febbraio 2023 | 17:16)

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