Gian Marco Calleri è morto: lex presidente di Torino e Lazio aveva 81 anni

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di Marco Cherubini

Port al successo la societ di vigilanza Mondialpol. Sotto la sua guida, con Fascetti in panchina, la Lazio ottenne nel 1986-87 una storica salvezza in B nonostante i 9 punti di penalizzazione

Se n’ andato in silenzio, ma per i tifosi della Lazio i sei anni della sua presidenza hanno scandito momenti fondamentali nella storia recente del club biancoceleste. All’et di 81 anni morto Gianmarco Calleri, l’imprenditore che, col fratello Giorgio, dopo aver portato al successo la societ Mondialpol — sicurezza vigilanza – e aver conosciuto il calcio di provincia con l’Alessandria, nel 1986 acquist la Lazio da Franco Chimenti, l’attuale presidente della federazione italiana Golf, insieme all’imprenditore Renato Bocchi.

Anni difficili per il club romano: la serie B, l’incertezza finanziaria, pochissime soddisfazioni. I nove punti di penalizzazione nel torneo cadetto — per lo scandalo scommesse bis — sembrano una mazzata terribile. Ma la squadra affidata ad Eugenio Fascetti compie un miracolo sportivo salvandosi. Di quella stagione le perle indelebile per i laziali: il gol fondamentale di Fiorini in casa contro il Vicenza il 21 giugno dell’87, quando tutto sembrava perduto, e i successivi spareggi salvezza a Napoli, la rete decisiva di Poli col Campobasso dopo la catastrofica sconfitta al debutto col Taranto, regalano entusiasmi che valgono per la lazialit lo scudetto della sopravvivenza e del futuro.

E’ scomparso Gianmarco Calleri il presidente del -9, il patron che ha riportato la Lazio in serie A pic.twitter.com/6jn2tVmQ3c

— Societ Sportiva Lazio (@SSLazioOrg) March 8, 2023

Gianmarco Calleri, ligure di Busalla pragmatico e misurato, viene contagiato da questo entusiasmo. Il ritorno in serie A, la Lazio totalmente sotto il suo controllo, i conti che vengono risanati, il centro sportivo di Formello, gettano le basi sulla crescita che — di l a poco, con l’avvento di Sergio Cragnotti — spinger la Lazio verso traguardi storici. La scelta di Zoff allenatore, l’acquisto di campioni come Ruben Sosa, Riedle e Doll, fanno da corollario al grande colpo: Paul Gascoigne. Quelli per i laziali restano momenti unici: dopo stagioni di anonimato e incertezza, il club capitolino non solo capace di risollevarsi agonisticamente, ma di pensare in grande. Nel febbraio del ‘92 la cessione, per 25 miliardi di lire, a Cragnotti e – dopo un paio di anni lontano dal pallone – i tre anni come presidente del Torino, e poi un altro triennio al Bellinzona non restituiscono il fascino, le emozioni e i momenti chiave dell’esperienza laziale. Che prov a riacquistare, senza successo nel 2004, prima del ritiro dall’attivit lasciando l’eredit imprenditoriale al figlio Riccardo.

8 marzo 2023 (modifica il 8 marzo 2023 | 12:34)

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