Ginnaste maltrattate, indagate Maccarani e Tishina

di Federico Berni e Marco Bonarrigo

La procura di Monza ha iscritto nel registro degli indagati Emanuela Maccarani direttrice tecnica dell’Accademia internazionale di ginnastica ritmica e la sua assistente

Gli indizi sono sufficienti ai fini dell’iscrizione nel registro degli indagati: a due mesi dalle denunce di alcune ex Farfalle, Emanuela Maccarani, direttrice dell’Accademia della Ritmica di Desio, e Olga Tishina, sua assistente, sono indagate per presunti maltrattamenti nei confronti di familiari o persone affidate in custodia. La procura di Monza (guidata dal procuratore Manuela Massenz e dal sostituto Cinzia Citterio, che le hanno ascoltate il 14 novembre) ha ricevuto dai Carabinieri informazioni su presunti comportamenti vessatori e abusi psicologici con particolare riferimento a divieto e imposizioni sul consumo di cibo e bevande e umiliazioni inflitte durante plurimi controlli sul peso corporeo delle atlete.

Ad aprire il fronte investigativo erano state due ex azzurre, Nina Corradini e Anna Basta. Alle allenatrici sono stati sequestrati i telefoni cellulari contenenti, secondo fonti giudiziarie, molto materiale meritevole di approfondimento. I legali hanno presentato richiesta di dissequestro, il Tribunale del Riesame decider a breve. Lapidario il commento di Maccarani: Aspetto la chiusura delle indagini e mi attengo al silenzio come fatto fin d’ora. Pi avanti sar lieta di dire la mia, sperando che le indagini siano rapide nell’interesse mio e soprattutto delle ginnaste.

Sul piano sportivo, la posizione di Maccarani complessa perch presenta una concentrazione di poteri rara nel contesto italiano. Oltre a guidare l’Accademia (al momento commissariata), l’ex ginnasta attualmente direttrice del settore Ritmica (l’incarico scadr nel 2024 ma soggetto a rinnovo amministrativo annuale), allenatrice della Nazionale (indicata da se stessa) e rappresentante della categoria dei tecnici nella Giunta del Coni, massimo organo di governo dello sport italiano. L’iscrizione nel registro degli indagati non ha convinto ancora la Federginnastica a sospenderla dai ruoli: un’eventuale decisione verr presa nel consiglio federale convocato per il 12 gennaio. La mancanza di provvedimenti di sospensione cautelare preoccupa l’associazione Change The Game, che sta offrendo tutela psicologica e legale a decine di ginnaste: Misure che sarebbero un segnale importante da parte della Federazione ginnastica — spiega il gruppo — per tutte le atlete, le ex atlete, le mamme e i pap che coraggiosamente hanno deciso di rendere testimonianza e denunciare un sistema che, in ogni parte d’Italia, ha reso possibile la normalizzazione della violenza.

Intanto ieri, nell’ultimo giorno utile previsto dal codice di giustizia sportiva che concede 60 giorni per le indagini, il procuratore federale Signorini, dopo decine di audizioni, ha depositato le sue conclusioni che verranno notificate alle allenatrici il 4 gennaio: in questo caso si va verso uno scontato rinvio a giudizio davanti a un tribunale federale che fino a oggi ha inflitto solo pene miti o concesso patteggiamenti alle allenatrici oggetto di denunce.

29 dicembre 2022 (modifica il 29 dicembre 2022 | 22:34)

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