Il gruppo Giorgio Armani corre veloce e supera le scadenze previste: la casa di moda raggiunge con un anno di anticipo l’obiettivo di tornare entro il 2022 a oltre 4 miliardi di fatturato indotto e oltre 2 miliardi di fatturato diretto. «La notevole crescita raggiunta nel 2021, confermata dall’andamento positivo del primo semestre di quest’anno, mi rendono cautamente ottimista — dice il presidente e amministratore delegato Giorgio Armani (qui l’intervista che ha rilasciato a «7» il primo luglio 2022) commentando i dati per il 2021 —. Sono sempre più determinato a proseguire nel mio percorso strategico di medio-lungo termine, seguendo i principi che sono alla base della mia filosofia creativa e di business, e applicandoli a tutti gli aspetti della nostra strategia. Un approccio solido e coerente che si è dimostrato valido anche e soprattutto in questi anni, così complicati per le nostre vite personali e professionali».
Crescono gli utili e vince la strategia «less is more»
Nel 2021 Armani ha registrato un utile netto consolidato di 169,9 milioni, in crescita del 43% rispetto ai livelli pre-pandemici del 2019, con l’8,4% di incidenza sui ricavi netti, un valore nettamente superiore anche rispetto all’utile netto conseguito nel 2019 pre-pandemia (pari a 119 milioni, 5,5% sui ricavi netti). Si conferma — spiega la società — la strategia incentrata sul principio «less is more». Nel dettaglio, i ricavi netti consolidati raggiungono i 2,019 miliardi, in aumento del 26,3% rispetto al 2020 (-6,3% rispetto al 2019, ma già superiori al 2019 nella seconda parte dell’anno). I ricavi netti dei punti vendita gestiti direttamente sono cresciuti del 37%, e rappresentano oltre il 50% di quelli consolidati. In sensibile miglioramento, poi, la posizione finanziaria netta — cassa e titoli—, che raggiunge 1,12 miliardi (+21%). E sale il patrimonio netto: 2,108 miliardi (2,01 nel 2020).
Tranquilli anche in scenari avversi
I ricavi netti consolidati nel primo semestre del 2022 hanno raggiunto «un’ulteriore, importante crescita rispetto ai primi sei mesi del 2021». I ricavi, a cambi correnti, crescono del 20% e «superano ormai costantemente anche i ricavi del 2019, ponendo le basi per un significativo miglioramento della redditività operativa, fatto salvo il rischio, nella seconda metà dell’anno, di un possibile aumento degli impatti recessivi. «Il mio gruppo ha dato prova di essere in salute, dal punto di vista patrimoniale e finanziario, conclude Armani — e questo ci consente una relativa tranquillità, anche a fronte di eventuali ulteriori peggioramenti dello scenario».
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, 2022-07-20 12:55:00, L’obiettivo di tornare entro il 2022 a oltre 4 miliardi di fatturato indotto e oltre 2 miliardi di fatturato diretto è stato raggiunto già nel 2021. Armani: «Sono sempre più determinato a proseguire nel mio percorso strategico di medio-lungo termine», Daniela Polizzi