Donzelli, braccio destro di Meloni: «La sera mangio a casa, l’unico modo per non farsi risucchiare da Roma»

di Claudio Bozza

Nato in una famiglia di sinistra, il capo della macchina di FdI ha conosciuto la premier nel 1999: Quando dissi a mia madre che mi ero iscritto al Fuan si mise a piangere. A mio nonno, anche lui socialista e antifascista, a pranzo and il boccone di traverso…

Faccia da ragazzino, Giovanni Donzelli ha per soffiato 47 candeline. Oggi si ritrova in mano le chiavi della macchina del primo partito italiano. il braccio operativo di Giorgia Meloni , che di lui pare fidarsi ciecamente. Al civico 39 di Via della Scrofa, storico crocevia della destra italiana, il responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia siede nella stanza in cui passato Giorgio Almirante, davanti a una scrivania in radica che fu di Gianfranco Fini. Ritrovarsi catapultati al governo dell’Italia, dopo lunghi anni di opposizione intransigente, costringe a fare i conti con una enorme responsabilit. E cos ha cambiato marcia anche lui, il fu guastafeste, nato e cresciuto in una famiglia tutta di sinistra.

Onorevole, ci racconta il primo incontro con la futura premier?
Era il ‘99, fuori dal liceo Michelangiolo, nella mia Firenze, durante un volantinaggio contro le falsit nei libri di testo. Giorgia e Francesco (Lollobrigida, attuale ministro che ancora non era suo cognato, ndr) vennero da Roma. Poi, nel 2001, Fini avvia la rifondazione del movimento giovanile di An, che era in una fase di stanca. Dopo una lunga impasse, io, che avevo come riferimento Gasparri e La Russa, da leader degli universitari dissi a una riunione dei giovani dell’allora corrente di Destra Protagonista: “Meloni la pi brava, sar la nostra candidata”.

E a livello umano cosa vi lega?
Beh, la cosa pi importante: l’11 maggio 2003 Meloni mi chiese all’ultimo momento di sostituirla a un dibattito in Abruzzo. Sotto quel palco ho conosciuto Alessia, una militante, poi ci siamo sposati e sono nati i nostri due figli.

HO CHIESTO A GIORGIA DI NON FARE IL MINISTRO. IL PARTITO NON FINIR COME IL PD DI RENZI

Nato in una famiglia di sinistra, nella (fu) rossa Toscana, lei scelse di andare a destra, a volte anche molto a destra. Com’ andata?
I miei erano di sinistra, ma aperti e tolleranti. Mio padre, che ho perso quando avevo 18 anni, aveva la tessera del Psi. Iniziai a interessarmi di politica dopo le stragi di mafia e Tangentopoli, con il Msi che fu l’unico partito a non essere coinvolto. E rimasi colpito dai ragazzi del Fronte della giovent ai funerali e di Borsellino. Nell’immaginario di casa, la destra erano “quelli sbagliati”. A mia madre dissi che mi ero iscritto al Fuan e si mise a piangere. A mio nonno, anche lui socialista e antifascista, a pranzo and il boccone di traverso….

Da ragazzo si era prima iscritto a Lettere, poi ad Agraria. Tanta politica, ma mai discussa la tesi. I collettivi di sinistra la canzonavano con scritte: Donzelli laureati!.
Pi d’una volta siete arrivati alle mani… Erano quelli di sinistra che mi picchiavano, io mi difendevo. Una volta, a Scienze politiche, mi misero a testa in gi dal terzo piano, tenendomi per le caviglie. Ho subto di tutto, ma ho sempre difeso le mie idee.

In tanti, visto il suo legame Meloni, la davano per ministro certo. Lei, per, rispondeva che in un ministero no, non ci voleva andare. Accontentato?
Abbiamo un capo, Giorgia, che conosce pregi e difetti di tutti noi. Per, quando mi ha consultato, le ho detto che mi sarebbe piaciuto continuare a occuparmi dell’organizzazione del partito, una soddisfazione dopo anni passati sulla soglia della sopravvivenza. Il partito deve continuare a essere la base di tutto, specie ora che siamo al governo e che dovremo prendere decisioni che non sempre porteranno consenso “ora e subito”. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad ascese politiche irresistibili e a cadute rovinose. Un esempio su tutti? Il 40% di Renzi con il Pd, e non solo. Il partito non pu essere trascurato.

Cos’ successo il 25 settembre 2022: l’Italia ha sdoganato la destra-destra, compreso qualche nostalgico, o cos’altro?
Una parte del Paese ha votato con convinzione la coerenza e la credibilit del nostro progetto politico. Non c’ nessuno sdoganamento. Gli italiani, nonostante la delegittimazione della sinistra, hanno confermato che non siamo impresentabili.

Il pregio di Meloni?
L’umanit.

IL DIFETTO DI GIORGIA? E’ SEVERA CON TUTTI E CON SE’ STESSA. GRAZIE A LEI HO CONOSCIUTO MIA MOGLIE A UN DIBATTITO

Il difetto?
La severit. Con tutti noi, che siamo cresciuti insieme, ma ci viene attenuato dal fatto che Giorgia severa soprattutto verso s stessa. E ci un grande stimolo.

L’avr anche fatta arrabbiare…
Beh, tante volte! (ride, ndr) Ma una volta l’ho delusa. Nel 2012, quando si sarebbero dovute tenere le primarie per eleggere il leader del Pdl, La Russa e Gasparri mi chiesero di sostenere Alfano. Dissi loro che, per, era l’ultimo debito di riconoscenza. Giorgia, che era la candidata outsider, ci rimase giustamente male. Ma poi fu l’inizio di tutto, perch quelle primarie non si fecero e il 16 dicembre del 2012 fondammo il nostro nuovo partito.

Alcuni la definiscono un monaco di destra. Niente abiti sartoriali come tanti suoi colleghi, quasi mai al ristorante, niente feste e locali…
La sera mangio a casa. Con l’amico e collega Andrea Delmastro condivido un doppio monolocale, con cucina in comune. autodifesa, sopravvivenza. l’unico modo per non farsi risucchiare dal vortice di Roma. Perch altrimenti ti ritrovi a letto alle 3 di notte senza aver compicciato nulla, e la mattina non sei lucido.

Cinque personalit nel suo pantheon?
Giorgio Almirante e Giuseppe Tatarella, i primi a teorizzare l’allargamento della destra. Paolo Borsellino, perch pur essendo uomo di destra da magistrato non ha mai servito la destra, ma l’Italia. Adriano Olivetti, un imprenditore illuminato. E Stefano Bertacco, nostro capogruppo al Senato, morto nella scorsa legislatura: ha avuto una vita difficile, ma la sua esperienza dimostra che bisogna sempre crederci.

Di Fini cosa dice? Senza la svolta di Fiuggi difficilmente sareste a Palazzo Chigi, oggi…
Sono emozioni forti. Io ho iniziato a fare politica anche perch innamorato di Fini, poi la delusione che ci ha provocato stata forte. Di sicuro dobbiamo dire che se FdI ha la classe dirigente di oggi anche grazie a lui, che ci ha lasciati sempre liberi in Alleanza nazionale, anche quando la pensavamo all’opposto.

Cos’ stato il fascismo?
Una fase della storia d’Italia con cui ancora purtroppo non abbiamo la serenit di fare i conti. Ancora oggi il fascismo viene usato come un’arma nell’attualit. Come popolo italiano potremo prenderne davvero le distanze, come necessario, nel momento in cui avremo la capacit di non rievocarlo appunto nell’attualit.

Oggi esiste ancora?
Se qualcuno in Italia pensa di restaurare il fascismo un pericolo, anche di sanit mentale. gravissimo anche solo ipotizzare di riportare in Italia razzismo, limitazione delle libert, repressione degli oppositori.

Quindi CasaPound non dovrebbe esistere?
Intanto mi risulta che CasaPound abbia interrotto la propria attivit politica come partito. Nella nostra Costituzione esiste un perfetto equilibrio tra i poteri. I nostri padri costituenti l’hanno potuta scrivere proprio perch non c’era pi il fascismo. stato previsto che non pu essere la politica a decidere quale partito pu esistere o meno. Perch altrimenti si rischierebbe appunto un ritorno al passato. Tocca alla magistratura, e al ministero dell’Interno nei casi pi gravi, intervenire quando si ravvisa pericolo per la stabilit democratica.

Fini afferm che il fascismo fu il male assoluto. d’accordo?
Nel contesto delle leggi razziali, come afferm lui, assolutamente s.

Suo fratello Niccol, a ottobre, stato arrestato per bancarotta. Ha ricevuto pi attacchi o solidariet?
Umanamente questa vicenda mi ha fatto molto soffrire, per l’amore fraterno che ci lega. Ho fiducia nei magistrati e nella possibilit di Niccol di dimostrare la sua innocenza. Al di l del lato affettivo, ho affrontato questo episodio con serenit politica, perch non ho mai avuto nessun legame tra l’attivit imprenditoriale di mio fratello e la mia politica. Non ci sono stati n attacchi n solidariet, perch non ce n’era bisogno.

FdI sta per soffiare 10 candeline. Cosa farete per questo compleanno?
Una grande festa in piazza del Popolo: 15, 16 e 17 dicembre, chiuder Giorgia Meloni. Invitiamo tutti a passarci, anche chi non la pensa come noi.

10 dicembre 2022 (modifica il 10 dicembre 2022 | 09:33)

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, 2022-12-11 06:21:00, Nato in una famiglia di sinistra, il capo della macchina di FdI ha conosciuto la premier nel 1999: «Quando dissi a mia madre che mi ero iscritto al Fuan si mise a piangere. A mio nonno, anche lui socialista e antifascista, a pranzo andò il boccone di traverso…», Claudio Bozza

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