Va anche previsto che i ruoli siano provinciali e non regionali
Bene l’abrogazione dei commi della legge 107 che introducevano la chiamata diretta, una delle “innovazioni” più discutibili, controverse e contestate della Buona Scuola. Le ragioni illustrate nella premessa del disegno di legge del relatore sen. Pittoni richiamano in parte quelle da noi ripetutamente sostenute fin dall’avvio del progetto di riforma; il meccanismo della chiamata è stato fonte di confusione e malumore non solo tra i docenti, ma anche fra gli stessi dirigenti scolastici. Come abbiamo più volte sostenuto, con critiche puntuali e argomentate, con quelle norme si è messo mano pesantemente su aspetti essenziali e delicati del rapporto di lavoro, senza che il servizio scolastico ne potesse ricavare alcun reale beneficio. Giusto quindi cancellarle.
Bene anche rimuovere la titolarità su ambito, tornando in modo chiaro ed esplicito a quella su scuola. Manca tuttavia un passaggio importante, che ripristini un’articolazione provinciale dei ruoli per tutto il personale docente. Non occorre spendere parole per spiegare che una titolarità sull’intera regione non è assolutamente proponibile: è dunque necessario ripristinare senza alcun possibile equivoco quanto prevedeva, fino alla legge 107, il Testo Unico della scuola, stabilendo che i ruoli fossero provinciali.
Non convince del tutto la modalità con cui si prevede l’acquisizione della titolarità su scuola, facendo riferimento a quella di attuale servizio e facendo di questo passaggio un oggetto del provvedimento di legge. Noi siamo convinti che affidare la regolazione di questo passaggio alla contrattazione sarebbe più giusto e più opportuno. Sicuramente più rispettoso delle prerogative su una materia come la mobilità del personale, tipicamente sindacale; ma siamo anche convinti che la contrattazione si rivelerebbe molto più efficace nell’affrontare in modo puntuale, trovando soluzioni adeguate, la varietà di situazioni che di fatto si sono determinate in questi anni di applicazione della legge 107.
Ci auguriamo che su questo importante provvedimento di legge vi sia a tempo debito, come sempre avvenuto con le audizioni presso le commissioni parlamentari, anche la possibilità di un confronto con le parti sociali. Sarebbe per noi l’occasione per offrire su questioni di cui abbiamo ricca esperienza, essendo oggetto del nostro quotidiano lavoro, un competente e costruttivo contributo di merito.
Roma, 20 settembre 2018
Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola