Gli studenti a scuola vorrebbero più tecnologia. E alcune materie a scelta

di Maurizio Tucci*

I dati della nuova edizione dell’’indagine del Laboratorio Adolescenza con Iard e Corriere Scuola. Piano di studi personalizzato, un nuovo assetto in classe e attenzione a educazione sessuale e diversit

*Laboratorio Adolescenza Milano
Nuove tecnologie, piano di studi in parte personalizzabile, educazione sessuale e rispetto dell’ambiente. E’ questa l’essenza della scuola del futuro tratteggiata dagli attuali studenti secondo quanto emerso dall’edizione 2023 dell’indagine sugli stili di vita degli adolescenti che vivono in Italia – appena presentata – realizzata annualmente dall’Associazione Laboratorio Adolescenza e dall’Istituto di ricerca IARD, con la collaborazione di Canale Scuola del Corriere della Sera, su un campione nazionale di 5670 studenti tra i 13 e i 19 anni. Che il Covid e la conseguente Dad abbiano inciso negativamente sulla preparazione scolastica lo riconosce il 68% degli studenti intervistati, ma a differenza – forse – di molti insegnanti, che non hanno visto l’ora di smantellare e seppellire Internet e la Dad, l’80,7% degli studenti ritiene che, sebbene sia fondamentale che la scuola rimanga in presenza, bisognerebbe introdurre metodi e strumenti innovativi basati essenzialmente sulle potenzialit offerte da Internet e dalle nuove tecnologie. Prendere, cio, il meglio di quanto sperimentato durante la pandemia e farlo evolvere per rendere la scuola pi moderna. Solo il 10% vorrebbe mantenere la scuola vecchio stile (che poi lo stile attuale), mentre un misero 8% la preferirebbe tutta online, ma utilizzando piattaforme e metodi pi evoluti di quelli adottati in emergenza durante la pandemia Covid. Cos come l’86,6% vorrebbe che nelle scuole superiori il piano di studi potesse essere in parte personalizzato con alcune materie scelte dal singolo studente: un evidente e ragionevole desiderio di rendere la scuola un po’ meno ingessata e ministeriale e pi vicina agli interessi degli studenti. Lo sguardo degli adolescenti sulla scuola – commenta Paolo Demolli, professore di filosofia al liceo Giovanni Berchet di Milano – riesce sempre a sorprenderci per ampiezza, lucidit e capacit di articolare prospettive di evoluzione. Da questa indagine il disegno di una scuola nuova emerge con chiarezza nei suoi tratti essenziali: priorit, curriculum di studi, contenuti, organizzazione, strumenti. Naturalmente i ragazzi non possono sapere che per realizzare la scuola del futuro da loro proposta occorrerebbero investimenti sull’istruzione mai visti nel nostro Paese, ma forse iniziano a intuire che il mondo adulto, e la politica in particolare, quando parlano di ascolto e di responsabilit predicano bene, ma razzolano malissimo. C’ da scommettere che chi dovrebbe avere responsabilit sulla scuola anche questa volta non ascolter la voce degli studenti.

La nuova scuola

Riguardo agli aspetti logistici e organizzativi che dovrebbe avere la scuola del futuro, c’ un testa a testa (47% vs 41%) tra chi ancora preferisce la classe tradizionale (strutturata come oggi) e chi troverebbe pi efficaci classi ad assetto variabile: ovvero aule e insegnanti dedicati alle differenti discipline con compagni di classe di volta in volta diversi. E se qui evidente il richiamo al modello statunitense, oggi conosciutissimo dai ragazzi essenzialmente attraverso decine di serie televisive ambientate nei college, questa struttura sarebbe comunque pi funzionale a gestire un piano formativo in parte definito centralmente e in parte personalizzabile. Anche pensando alla funzione sociale che la classe svolge, i due schieramenti trovano punti di forza in entrambe le soluzioni che possiamo sintetizzare col pensiero di Martina (liceo scientifico di Milano) fan della classe ad assetto variabile: perch d modo di entrare in relazione pi stretta con pi persone e rende meno condizionati da dinamiche di classe che non sempre funzionano e sono positive, e il pensiero di Annarita (liceo linguistico di Napoli), che si sente rassicurata e protetta dal gruppo classe. Non c’ una risposta assoluta che pu andare bene per tutti – spiega Giada Giglio Moro, psicologa e consulente di Laboratorio Adolescenza – L’adolescenza il momento in cui necessario uscire dalla totale protezione familiare ed entrare in contatto relazionale col mondo. Da un certo punto di vista avere spazi psicologicamente meno angusti di quelli definiti da una classe (dove le dinamiche che si innestano, come dice Martina, non sempre sono ugualmente salubri per tutti), pu essere un vantaggio. Anche perch questo d la possibilit di riscriversi (aspetto molto importante in adolescenza), agli occhi di s stessi e degli altri. Viceversa anche comprensibile che, proprio perch si ai primi passi della socializzazione con il mondo esterno, un ambiente pi circoscritto, appunto come una classe, possa rappresentare per molti un primo passo pi rassicurante nel percorso di crescita e di costruzione del proprio io.

Ambiente e educazione sessuale

Al di l della personalizzazione del piano di studi, quali argomenti gli studenti vorrebbero che la scuola trattasse in modo sistematico e non (se e quando avviene) attraverso spot occasionali con esperti venuti da fuori? Ai primi due posti, quasi a pari merito, compaiono l’educazione sessuale (80% delle richieste) e la sostenibilit e protezione dell’ambiente (79%). Al terzo posto – ma al primo posto secondo le ragazze (84%) – l’educazione al rispetto delle diversit (genere, etnia, religione…): in sostanza una interessantissima declinazione dell’articolo tre della nostra Costituzione. Il dato di fatto purtroppo incontrovertibile che nonostante le numerose riforme che in Italia si sono succedute nel tempo, l’assetto complessivo della scuola – ed in gran parte anche i programmi – sono rimasti quelli di cinquant’anni fa, in un contesto generale in cui quasi niente altro rimasto cos fermo. L’esigenza di un cambiamento della scuola e nella scuola non quindi da leggere come una rivendicazione di parte, ma una necessit stringente per la nostra societ. Il bello delle proposte che, da questa indagine, vengono dagli studenti proprio la sobriet e la concretezza. Niente utopie e velleitarismi, ma interventi concreti e fattibili. A condizione di volerlo, naturalmente. E qui si apre il problema.

6 luglio 2023 (modifica il 6 luglio 2023 | 10:28)

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, L’articolo originale è stato pubblicato da, https://www.corriere.it/scuola/maturita/notizie/gli-studenti-scuola-vorrebbero-piu-tecnologia-alcune-materie-scelta-d1a7e03e-1b5c-11ee-802f-6d9619f8b741.shtml, , https://rss.app/feeds/0kOk1fn8PPcBHYnU.xml, Maurizio Tucci*,

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