Golf. Phil Mickelson insulta gli arabi, perde 40 milioni al gioco e sparisce: che fine ha fatto? Difenderà il Major?

di Lorenzo Nicolao

Il vizio per le scommesse e la disputa internazionale sul progetto arabo di un circuito parallelo lo mettono a un bivio: difenderà, dal 19 maggio, il titolo Pga vinto un anno fa?

Sei Major vinti, Top50 nel ranking mondiale per oltre 25 anni consecutivi, l’ultima grande competizione vinta solo un anno fa. Phil Mickelson è una leggenda del golf contemporaneo, il più forte se non fosse esistito quel fenomeno di Tiger Woods, ma da qualche mese sui campi da golf ufficiali non si fa più vedere, ritiratosi a vita privata quasi come fosse un eremita.

Che fine ha fatto «Lefty», così chiamato per la sua impugnatura mancina, a pochi giorni dall’inizio del Pga Championship che dovrebbe difendere, dopo aver trionfato in Carolina del Sud nel 2021? In molti se lo chiedono perché il giocatore californiano, nato a San Diego 51 anni fa, risulta regolarmente iscritto, ma nessuno è certo della sua effettiva partecipazione, neanche l’amministratore delegato del Pga Seth Waugh, tra le ultime figure pubbliche ad aver parlato con lui. Apprezzato dai tifosi per la sua simpatia e per il sorriso sempre presente sul suo volto, nelle ultime settimane potrebbero aver pesato sulla sua vita privata diversi episodi capaci di comprometterne la reputazione e, forse, condizionarne inevitabilmente anche la carriera. Alcuni dicono di averlo visto fare qualche tiro al campo californiano del Rancho Santa Fe Golf Club, ma non è una garanzia del suo effettivo ritorno sul green.

Gli insulti agli arabi

Il 17 maggio uscirà la biografia del campione appena scritta dal giornalista americano Alan Shipnuck. Alcune righe del testo, diffuse come anticipazione dalla testata «Golf Digest», non potevano che scatenare subito la polemica. «Gli arabi sono dei bastardi con i quali fare affari», queste le parole di Mickelson riportate da Shipnuck. E poi: «Hanno ucciso il giornalista Khashoggi e hanno già una reputazione orribile sui diritti umani. Basta essere gay per subire una condanna. Ho preso in considerazione il loro progetto solo per la possibilità di costringere in tal modo il Pga Tour a una riforma, noi giocatori non guadagniamo abbastanza». Considerato che Lefty ha già ricevuto dagli sceicchi un totale di oltre 28 milioni di euro per abbracciare il loro progetto, e sapendo quanto possano averla presa dalle parti di Riad, con una dichiarazione simile il golfista è finito subito tra l’incudine e il martello, con gli stessi sponsor che si sono dileguati in poco tempo.

La fame di soldi

Per capire meglio la sua posizione occorre tornare indietro di circa un anno, quando, analogamente a quanto stesse avvenendo per il calcio, i sauditi hanno deciso di presentare ai campioni di golf un progetto sontuoso che potesse affermarsi come alternativa alle federazioni americane esistenti. Un piano ambizioso che sfiderà lo status quo già dal prossimo giugno, garantito dalla grande liquidità che possono offrire i miliardari arabi. Mickelson non ha tardato ad accettare i soldi, interessato all’iniziativa invisa al Pga, come anche altri suoi colleghi del circuito, su tutti il campione australiano Greg Norman, messo a capo dell’operazione. Le parole del giocatore americano sono quindi una doccia fredda della quale potrebbe fare le spese in prima persona. Perché tanta fame di soldi da parte di un giocatore che in carriera ha guadagnato oltre 100 milioni di euro solo in premi, senza considerare sponsor e pubblicità?

Il vizio del gioco

Perché Mickelson ha il brutto vizio del gioco: non se ne è mai liberato e nel corso del tempo ha raggiunto i livelli di una vera e propria malattia. Una dipendenza per l’azzardo che lo ha portato a scommettere su qualsiasi cosa, dallo sport ai risultati politici, fino al meteo. Tra il 2010 e il 2014, ritenuti gli anni peggiori della sua dipendenza, è arrivato a perdere 40 milioni di dollari, l’equivalente di 38 milioni di euro. Tanto guadagnava, tanto perdeva, fino a quando perfino un’offerta discutibile come quella araba è stata subito accettata senza ripensamenti, per il solo bisogno di fare cassa. L’immagine simpatica e vincente di Mickelson, dopo anni di successi non solo sul green ma anche in tv, tra accordi commerciali e partecipazioni alle trasmissioni, è così stata messa in ombra dal vizio e da una posizione sempre più scomoda, nella quale riemerge il proverbiale Arlecchino che non può servire due padroni. Giocare il Pga Championship, con la coda tra le gambe, significherà dover restituire quanto ricevuto dagli sceicchi, mentre il rapporto con i sauditi difficilmente tornerà quello di prima.Con il Major da difendere che inizierà il prossimo 19 maggio , nei prossimi giorni Lefty dovrà obbligatoriamente mettere in buca il suo colpo più difficile.

11 maggio 2022 (modifica il 11 maggio 2022 | 14:43)

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, 2022-05-11 12:41:00, Il vizio per le scommesse e la disputa internazionale sul progetto arabo di un circuito parallelo lo mettono a un bivio: difenderà, dal 19 maggio, il titolo Pga vinto un anno fa?, Lorenzo Nicolao

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