Le scelte dell’Europa
di Marco Galluzzo28 ott 2022
Non c’è sorpresa, perché la decisione era annunciata, criticata apertamente da Giorgia Meloni nel suo discorso alla Camera dei deputati nel giorno della fiducia, definita «una scelta azzardata» perché capace di aggravare la tendenza recessiva della nostra economia, la nostra come quelle degli altri Paesi della Ue.
Le perplessità di Meloni e Macron
Non per caso le parole pronunciate in Parlamento dal nuovo premier hanno fatto leva su concetti arrivati anche da altre capitali dell’Unione monetaria: Macron ha espresso le stesse perplessità, facendo dell’ironia sugli esperti di politica monetaria «che dicono ai governi che devono abbattere la domanda per contenere meglio l’inflazione», la premier finlandese Sanna Marin ha sottolineato che la componente inflazionistica è soprattutto dovuta ai prezzi dell’energia, e dunque non conviene comprimere ancora tutta la domanda del mercato, se non a rischio di «spingere le nostre economie in recessione. Una linea d’onda di perplessità e allo stesso tempo di impotenza che ieri si è registrata anche a Palazzo Chigi, nel corso della prima riunione operativa del governo, al lavoro sulla prossima manovra di bilancio e sui primi provvedimenti da adottare, compreso il rialzo al tetto di utilizzo dei contanti caro alla Lega.
L’emergenza bollette
Calmierare le bollette di famiglie e imprese è l’emergenza numero uno e il governo intende spingere l’acceleratore. Solo confermare le misure del governo Draghi sulla parziale sterilizzazione del caro energia significa trovare almeno 4 miliardi di euro, da aggiungere ai 10 del «tesoretto» lasciato in eredità dal precedente esecutivo, per altri due o tre mesi di aiuti alle famiglie e alle imprese. Una corsa contro il tempo, visto che entro il 30 novembre la manovra va trasmessa a Bruxelles. Un lavoro che dovrà fare i conti anche con gli effetti della stretta decisa ieri dalla Bce. E sui monitor della presidenza del Consiglio è arrivato in presa diretta, nel corso della riunione sulla manovra, anche un sospiro di sollievo guardando le reazioni dei mercati e la scelta delle parole del presidente della Bce.
Scende lo spread
Ieri infatti rendimenti dei nostri titoli pubblici decennali sono scesi, lo spread con i bund tedeschi si è ristretto, la Borsa ha chiuso in rialzo, tutti segnali che confermano un dato, la possibilità che i mercati abbiamo già scontato gli aumenti del costo del denaro decisi da Francoforte negli ultimi mesi e siano ormai pronti a scommettere su un rallentamento della stretta monetaria, cosa che Christine Lagarde ha lasciato intendere. Forse anche questo spiega la reazione moderata che è arrivata dal ministero dell’economia, la prima nota ufficiale di Giancarlo Giorgetti: «Il rialzo dei tassi della Bce era ampiamente previsto. Probabilmente non sarà l’ultimo in questa fase, ma confidiamo nella saggezza della Bce nell’interpretare le cause della recente impennata dell’inflazione e nel tener conto del rallentamento in corso nell’economia europea. Inoltre, riteniamo che essendo i prezzi energetici il principale fattore di spinta al rialzo dei prezzi al consumo, l’inflazione debba essere contrastata anche intervenendo sui fondamentali del mercato del gas -riduzione domanda e aumento offerta alternativa a quella russa- e che gli interventi di calmierazione delle bollette per famiglie e imprese rimangano prioritari».
La scelta di Lagarde
Insomma per il nostro governo la scelta della Lagarde è azzardata, rischiosa, ma in qualche modo comprensibile. Ieri la presidente della Bce ha rivendicato il suo mandato, legato all’inflazione, e la separazione della sua istituzione rispetto agli interessi politici dei governi. Giorgetti nella sua nota rispetta questa separazione, quel passaggio sulla «fiducia» nelle decisioni dell’Eurotower è un modo diplomatico per non invadere i ruoli ma per chiedere che la stretta si affievolisca nei mesi a venire. Il ministro poi mette nero su bianco l’analisi che fa da contraltare all’utilità di contrastare il rialzo dei prezzi con la sola stretta monetaria, invitando la Bce, quasi in un appello, a considerare anche la matrice principale della curva dei prezzi, legata al mercato dell’energia. Ora per il nostro governo la speranza è che l’ultimo rialzo dei tassi non si scarichi interamente sul credito bancario a famiglie e imprese.
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, 2022-10-28 05:57:00, Il rialzo dei tassi è «una scelta azzardata», secondo Giorgia Meloni. Un’opinione condivisa dal presidente francese Macron. Ma forse la scelta è comprensibile: rendimenti dei nostri titoli pubblici decennali sono scesi, lo spread con i bund tedeschi si è ristretto, la Borsa ha chiuso in rialzo , Marco Galluzzo