Grano, Ucraina isolata per mare e per terra: «E i russi rubano le scorte»

La guerra in Europa

di Marta Serafini, inviata a Odessa14 mag 2022

Palloncini con i colori della bandiera Ucraina alla frontiera con la Polonia

«Hanno bombardato cinque minuti fa, siete fortunati». M-14, strada tra Mykolaiv e Kherson, altezza di Shevenchove. È metà aprile, il grano è stato piantato da poco negli stessi campi in cui restano conficcati i resti dei grad e delle cluster bomb. «La vedi quella colonna di fumo? È un deposito di grano che brucia», dice il soldato al check point. Pochi chilometri più a Nord, a Zelenyi Hai, Igor ha appena finito di dare da mangiare agli animali. Intorno a lui ci sono le macerie di due case. I russi hanno sganciato due grad la mattina. «Siamo rimasti in cinque. Coltiviamo la terra e alleviamo gli animali. Restiamo per proteggerli, dove altro potremmo andare?». La settimana successiva, a Zelenodo’s’k, sotto Kryvyi Rih, Tatiana, sfollata da un villaggio della regione di Kherson racconta: «I russi hanno rubato tutto, anche il grano, lo portano in Crimea. Mio marito è rimasto, quando esce a coltivare la terra si mette il giubbetto antiproiettile prestatogli da un suo amico».

Il furto del grano

«Questa maledetta guerra sta bloccando tutto», si dispera Misha mentre i tir carichi sono fermi in coda sulla strada tra Mykolaiv e Odessa. Decine e decine di tonnellate di grano che molto probabilmente non riusciranno a partire perché la M-15 verso la Romania e la Bessarabia è bloccata e perché i russi continuano a bersagliare il ponte di Zatoka. È la guerra del grano. «Un ricatto che Putin sta facendo al mondo tenendo bloccato il porto di Odessa», spiega al Corriere il vicesindaco Oleg Bryndak. Via mare non si passa. Via terra è sempre più complicato mentre Kiev accusa Mosca di trafugare le scorte dai territori occupati. «Oltre 1,5 milioni di tonnellate di grano sono state trafugate a Zaporizhzhya, Kherson, Donetsk e Luhansk», secondo il viceministro ucraino dell’Agricoltura, Taras Vysotsky.

L’export verso Africa, Asia e Medio Oriente

Stagione 2020-2021. Dopo l’inizio della guerra, dei 24 oblast ucraini 6 hanno completato la semina, nonostante l’invasione russa. Il ministero non ha diffuso previsioni per il raccolto del 2022, ma gli analisti stimano una produzione di 41,4 milioni di tonnellate, meno della metà rispetto agli 86 milioni dell’anno scorso. Una guerra che va ad affamare i più poveri. Secondo l’Observatory of Economic Complexity, Russia e Ucraina rappresentano quasi il 29% delle esportazioni globali di grano, arrivando a sfamare tra i 600 e gli 800 milioni di persone in Africa, Asia e Medio Oriente. Ma se i Paesi, soprattutto africani, hanno iniziato a guardare all’India, New Delhi proprio ieri ha fatto infuriare tutti vietando le esportazioni di grano. Speculazioni che hanno fatto aumentare i prezzi del 22% e che la padrona di casa del G7, la ministra tedesca Annalena Baerbock, prova a evitare chiedendo a tutti gli Stati membri di « agire velocemente» mentre il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, parla di «guerra del pane».

«Non accettate il grano rubato dai russi»

E mentre la diplomazia prova a lavorare, migliaia di chilometri a Sud-Est di Odessa le foto satellitari mostrano la nave russa Matros Pozynich all’ancora nel porto di Latakia, in Siria. Qui Mosca ha la sua base navale e aerea conquistata grazie all’appoggio dato al dittatore siriano Bashar Assad. Secondo Kiev, a bordo ci sono 27 mila tonnellate di cereali rubati all’Ucraina. Carico che la Russia avrebbe inizialmente cercato di consegnare in Egitto, rispedito però al mittente mentre i diplomatici ucraini fanno a tutti la stessa richiesta: «Non accettate il nostro grano rubato dai russi. Solo così vinceremo questa guerra».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-05-14 19:25:00, Oltre ai porti bloccati, interrotta anche la strada che porta in Romania. Il ponte Zatoka è uno dei bersagli , Marta Serafini, inviata a Odessa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version