Guè: Fedele al rap, non ho il coraggio di fare pop

di Andrea Laffranchi

Il rapper pubblica Madreperla con i feat di Marra, Sfera, Rkomi e altri

A lezione di rap da Gu. Non solo su disco – anche nel nuovo Madreperla, esce domani, mette in riga molti colleghi con barre e incastri – ma proprio con una masterclass. Teatro della Triennale a Milano, un divano sul palco, una consolle per Bassi Maestro che ha prodotto il disco e Gu che tiene una lezione sui comandamenti del rap e usa l’album come uno specchio per spiegarli.

Il rap non significa sparare parole a caso

Parte dagli anni 70, smonta la suggestione che che Prisencolin di Celentano sia il primo esempio nel mondo perch rap non parlare a tempo su una base ma avere un flow fatto di citazioni e figure retoriche e non un insieme di parole a caso. E i testi devono avere dietro uno storytelling, non solo essere giochi fonetici che sento molto nella nuova generazione. E via allora con Prefissi, brano in cui esce la sua vita di strada non per finta. La piazza mi ha insegnato codici e valori. Ho vissuto esperienze che mi hanno formato, godo del rispetto di quelle persone, ma una famiglia di cultura (padre scrittore e mamma giornalista ndr) e il liceo mi hanno dato gli strumenti per decodificare. In 10 anni da solista ha attraversato tendenze e le ha anticipate, restando fedele al rap. Qui ritorna all’arte del campionamento (c’ pure il Ron di Mi hai capito o no? che riprendeva Hall & Oates) e ai suoni anni Zero: L’unica cosa che non ho coraggio di fare il pop. Anche le hit radio che ho avuto sono sempre stati brani black. Non aspiro a entrare in politica o a condurre Sanremo.

Al Festival sulla nave di Salmo

Anche se al Festival ci sar, in uno dei collegamenti dalla nave capitanata da Salmo. la cornice giusta. Noi rapper lo ripudiavamo, prima di Baglioni era una cosa vetusta. Quest’anno in gara c’ Lazza, ma fossi in lui avrei aspettato: ha ancora molto da dire prima di cercare il riconoscimento della gente per strada. E la polemica per il falso vaccino di Madame? Indipendentemente dalla sua scelta, mi colpisce l’accanimento. Del resto ha scelto di essere una presente sui social su ogni tema, una Fedez al femminile. In Free tratta dell’oscurit dei nostri tempi: Dalla dittatura del politically correct all’ipocrisia di chi parla di black lives matter ed razzista, del resto siamo il paese piu razzista d’Europa. Passati i 40 anni, pap da un anno, non ha ancora messo la freccia verso l’ introspezione in stile Marra. Con la musica non devi per forza vincere il Pulitzer o salvare il mondo. Ci sono colleghi pi bravi di me nel coinvolgere in profondit l’ascoltatore, ma non sono uno che vuole essere ragazzino a vita: l’attitudine del chissene del rap.

11 gennaio 2023 (modifica il 11 gennaio 2023 | 19:35)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version