Guerra in Ucraina, i movimenti ai vertici dellesercito di Putin. Lapin capo di Stato maggiore delle forze terrestri

di Andrea Marinelli e Guido Olimpio

Il punto militare 328 | L’ufficiale era stato sollevato dall’incarico di comandante del settore centrale a ottobre, quando a Kharkiv gli ucraini avevo travolto le linee nemiche

Vladimir Putin cambia i generali come fossero soldatini. Lancia carriere e le distrugge usando come metro l’andamento dell’invasione in Ucraina.

L’ultima nomina — non confermata e n smentita dal portavoce Dmitry Peskov — riguarda il generale Alexander Lapin, designato quale nuovo capo di Stato Maggiore delle forze terrestri. E la notizia doppia: perch l’ufficiale era stato sollevato dall’incarico di comandante del settore centrale a ottobre dopo il disastro di Kharkiv, dove gli ucraini avevo travolto le linee nemiche. Un rovescio che era diventato parte della faida tra i protagonisti dell’operazione speciale. Il capo della Wagner, Evgeny Prigozhin, e il dittatore ceceno Ramzan Khadirov avevano addossato ogni colpa su Lapin, definito un mediocre e incompetente per la cattiva gestione delle unit. Attacco accompagnato da racconti sul trattamento riservato ai soldati, su sbagli tattici, sullo spostamento del quartier generale a 150 chilometri dalla prima linea.

Critiche con motivazioni diverse. Intanto per la batosta, resa ancora pi umiliante dall’abbandono di tanti mezzi in una fuga disordinata. Poi per la sfida aperta lanciata dal duo Prigozhin-Kadyrov, entrambi mossi dall’ambizione di essere gli unici — o quasi — a risolvere i problemi sul terreno. Una posizione contrapposta a quella dell’establishment rappresentato dal ministro della Difesa Shoigu e dal capo di Stato Maggiore della Difesa Gerasimov. Sar dunque interessante comprendere se quella di Lapin una rivalutazione nonostante l’ostilit dei falchi o, invece, una semplice ricollocazione sia pure su un gradino alto. Qualche osservatore occidentale ha rilevato come Putin giochi sulle rivalit dei comprimari, li usi uno contro l’altro. Come ogni monarca.

Dall’inizio della crisi l’Armata ha assistito ad altri cambiamenti nelle gerarchie. Il generale Dvornikov rimasto al suo posto per poche settimane dopo aver disatteso le aspettative. Cacciato il responsabile dei reparti aerotrasportati Serdyukov al quale hanno addossato la responsabilit delle alte perdite. L’ammiraglio Igor Osipov sostituito alla guida della Flotta del Mar Nero: ha perso l’incrociatore Moskva affondato dai missili nemici nonostante la supremazia dei mezzi a disposizione.

Il neo-zar si affidato a elementi che avevano dimostrato qualche capacit in Siria contro i ribelli anti-Assad, un test non probante, visto che i guerriglieri non avevano certo gli strumenti degli ucraini. O comunque la loro esperienza si rivelata insufficiente in un teatro nuovo e complesso, reso arduo dalle carenze della logistica e dalla sottovalutazione dell’intelligence. L’operazione speciale iniziata come un grande pattuglione con i veicoli tutti in colonna, esposti alle tattiche agili della resistenza e al tiro delle armi moderne fornite dalla Nato. Rigidit, guai storici, dottrina, incompetenza di alcuni, equipaggiamenti superati hanno trasformato la missione in un impegno infinito.

Putin ha rimediato dando le chiavi al generale Surovikin, anche lui con un passaggio nel conflitto siriano. E l’alto ufficiale ha risposto puntando ad una stabilizzazione dei fronti schierando la massa dei riservisti, adottando posizioni pi protette, arando con droni e missili le citt dell’Ucraina. C’ chi sostiene che Surovikin abbia una buona intesa con Prigozhin, particolare che lo metterebbe al riparo dalle pugnalate alle spalle. Interessanti gli sviluppi successivi. A sud gli invasori hanno assunto una linea d’attesa per impedire nuove spallate avversarie e a est hanno mandato ondate su ondate all’assalto di Bakhmut/Soledar. La battaglia diventata un simbolo per la Wagner, una questione di vita e di morte. Ma al fianco dei mercenari ci sono anche reparti scelti dell’esercito. Tutti uniti alla ricerca di una vittoria, non importa quanto costosa. La spinta ha messo gli ucraini in una situazione estremamente critica: lo ha ammesso il governo di Kiev, rimarcato dagli esperti indipendenti.

Fonti americane hanno rivelato alla Cnn che in alcuni settori il fuoco dell’artiglieria russa diminuito del 75%, non chiaro se perch mancano le scorte o per scelta. Per gli ucraini continuano anche loro a morire, anche loro hanno un continuo bisogno di rifornimenti ed lo stesso Zelensky a riconoscere quanto sia feroce la lotta. Il presidente ha chiesto altre armi all’Unione Europea, un appello urgente che deve fare i conti con la realt. Il segretario della Nato Jens Stoltenberg ha sottolineato come i depositi Nato siano ormai vuoti.

10 gennaio 2023 (modifica il 10 gennaio 2023 | 19:23)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version