di Cesare ZapperiI pi contrari agli armamenti si trovano tra gli elettori di Lega, Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia. Favorevoli i sostenitori di Pd e Forza Italia Gli italiani continuano ad essere preoccupati per il conflitto in Ucraina. Ne temono soprattutto le ricadute economiche (pi che quelle umanitarie) e non prevedono che le ostilit possano cessare a breve (ci vorr da uno a pi anni). Le simpatie nei confronti del paese guidato da Volodymyr Zelensky sono in netto calo a favore di un atteggiamento pi equidistante o comunque non a favore dell’uno o dell’altro contendente. E rimane confermato, invece, un giudizio negativo rispetto all’opportunit di inviare armi all’Ucraina. Questo il quadro che emerge da un sondaggio realizzato dall’Istituto Ipsos per conto del Corriere della Sera tra il 21 e 23 febbraio. Una fotografia che fornisce anche dati interessanti da leggere in chiave di politica interna. Soprattutto alla luce della recente visita della presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Kiev e del suo fermo appoggio al presidente ucraino. Proprio rispetto all’invio di armi (visto con favore dal 34% degli italiani rispetto al 45% di contrari), infatti, gli elettori del partito della premier sono in maggioranza (47% a 39%) contrari. Nella coalizione di centrodestra, ancor pi ostili a nuovi aiuti sono i cittadini che votano Lega (55% a 32%), mentre i favorevoli prevalgono solo tra i sostenitori di Forza Italia (51% a 40%). Per contro, spicca il favore all’invio di armi degli elettori del Pd (52% a 36%) e di quelli di Azione-Iv (55% a 33%). Il Movimento 5 Stelle vede confermata la sua linea ostile dai suoi votanti (contrari il 54% rispetto al 30% favorevole). Con questi numeri, forse pi chiaro il crescente raffreddamento della Lega nei confronti degli aiuti, mentre la premier sta sfidando parte dei suoi elettori e sar interessante capire se ne pagher un prezzo.Gli italiani confermano di essere preoccupati (tra molto e abbastanza sono il 79%) per il perdurare del conflitto — spiega Nando Pagnoncelli, direttore di Ipsos — Lo sono soprattutto per le sue ricadute economiche (il 49%) pi che per le conseguenze umanitarie (14%). E sta crescendo anche il timore che la guerra possa degenerare in un conflitto mondiale. Questo perch le previsioni su un possibile cessate il fuoco non sono ottimistiche. Per il 30% degli italiani la guerra durer ancora per diversi anni mentre per il 30% ci vorr almeno un anno per arrivare ad uno stop. Si conferma che la bilancia pende nettamente a favore dell’Ucraina (47% rispetto al 7% per la Russia), ma i consensi sono scesi di dieci punti in un anno. In compenso — osserva Pagnoncelli — cresciuta la quota (dal 38% al 46%) di quelli che non si schierano con nessuna delle due parti. Forse anche per questo che con il passare dei mesi scesa la percentuale degli italiani favorevoli alle sanzioni alla Russia (erano il 55% nel marzo 2022, sono il 46% oggi, mentre i contrari sono passati dal 31% al 38%). Infine, c’ il dato relativo all’invio delle armi. Prevalevano i contrari un anno fa (47% contro il 33%) e lo stesso succede oggi (45% a 34%) con fluttuazioni minime nell’arco di un anno. 24 febbraio 2023 (modifica il 24 febbraio 2023 | 07:30) © RIPRODUZIONE RISERVATA , , https://www.corriere.it/rss/politica.xml,