Se in Italia buttiamo via 30 chili di cibo l’anno a testa, che complessivamente fanno 7 miliardi di euro (senza contare il costo ambientale), anche perch facciamo confusione con le date di scadenza e di consumo preferibile riportate sulle etichette. Nel dubbio, tendiamo a buttare via. Lo dimostrano varie ricerche sugli sprechi alimentari. La differenza questa: consumare entro indica una data perentoria, perch quel determinato giorno l’alimento comincia a degradarsi per via della proliferazione di batteri. Al contrario, come suggerisce la dicitura, consumare preferibilmente entro indica il termine minimo di conservazione: i cibi consumati oltre la data preferibile cambiano infatti solo dal punto di vista organolettico. Semplificando, anche una questione di gusti, perch semplicemente potrebbe mutare il sapore.
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8 febbraio 2023 | 07:06
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